Dal 1889 il Club Ignoranti sposa festa e solidarietà tra loro

Oggi i soci del Club Ignoranti, l'associazione benefica più antica della città di Padova, continuano a incontrarsi una volta al mese, per il piacere di stare insieme e coltivare le amicizie, ma anche per l'opportunità di contribuire al bene dei padovani più deboli attraverso il sostegno alle associazioni locali.

Dal 1889 il Club Ignoranti sposa festa e solidarietà tra loro

Lo spirito è rimasto lo stesso ormai da 126 anni, perchè il Club Ignoranti, la più antica associazione a scopo benefico della città di Padova (tra l’altro socio fondatore della pia opera Croce verde nel 1913), non dimentica mai di ritrovarsi nella convivialità, secondo il motto d’origine: Charitas in laetitia.

«Oddio un errore nella parola latina! Caritas senz’acca!» penseranno i più... Eppure quel refuso, dettato dall’ignoranza di alcuni componenti del primigenio gruppo, è rimasto a indelebile memoria, perché racconta molto di questa storia associativa: il motto fu “partorito” proprio la sera del 2 settembre 1889 in un’osteria in via Dante (oggi sede di una filiale di Antonveneta) in cui un «gruppo di bontemponi» padovani – tra loro operai, medici, artigiani, insegnanti... – pensò che i loro frequenti incontri intorno a un tavolo, semplicemente per cenare insieme, per un bicchiere di friularo o per una partita a briscola, dovevano produrre anche qualcosa di più nobile che aiutasse la città e i suoi figli più deboli. Nacque così l’idea di devolvere tutto il ricavato dell’incontro conviviale (tolte le spese) a piccole associazioni impegnate per il bene dei padovani.

E, in alcuni momenti della storia della città, i risultati scatenati dalla solidarietà furono toccanti: «Nel 1951 – racconta il neopresidente Lucio Terrin – il Club riuscì a donare un polmone d’acciaio all’ospedale, l’anno seguente un’automobile alla Croce verde e, negli stessi anni, contribuì non poco alla nascita dell’Opera della Provvidenza Sant’Antonio. Anche in occasione dell’alluvione del ’66 l’aiuto del Club Ignoranti non tardò ad arrivare». La fama si espanse anche oltre i confini padovani e nacquero Club Ignoranti in tutta Italia: oggi sono rimasti attivi, oltre a Padova, i gruppi di Este, Ancona e Bari. I 250 soci attuali s’incontrano ogni mese in un luogo diverso per stare insieme, pranzare, ballare, fare due risate in compagnia.

«A ogni appuntamento viene invitata anche l’associazione padovana a cui destiniamo l’intero ricavato e che ha l’opportunità di presentarsi e far conoscere le proprie iniziative, i progetti. E più di una volta, è capitato che l’incontro con queste realtà benefiche abbia sollevato delle leve inaspettate dentro al cuore dei nostri soci. Più di qualcuno è diventato donatore di midollo o di sangue, volontario, animatore culturale... O addirittura c’è chi ha effettuato un’altra donazione più cospicua, scegliendo una formula più silenziosa». Ancor oggi l’associazione mette insieme provenienze diverse e neppure il ricambio generazionale è difficile: «Non pubblicizziamo la carità che facciamo: tutti però sanno che nella quota sociale annuale e in quella di partecipazione al singolo evento è compresa la parte che sarà destinata alla solidarietà. Tutto funziona con il passaparola: i nuovi soci vengono accompagnati dagli amici del Club Ignoranti e anche le realtà che decidiamo di sostenere vengono segnalate dai soci di volta in volta».

Negli ultimi dieci anni, i soci più attivi hanno cercato di portare un po’ di sé, anche all’interno delle case di riposo: «La commissione terza età – continua Terrin – sta cercando sempre più assiduamente di far visita agli anziani di Ira, Oic, Parco del sole per qualche ora in compagnia, ascoltando qualche brano di musica insieme». E poi ci sono il carnevale e il Natale che diventano dei momenti irrinunciabili per far festa anche con i più piccoli e coinvolgere le famiglie di tutti.

Gli ultimi due appuntamenti conviviali prima dell’estate sono in calendario per la sera di sabato 16 maggio al ristorante La Bulesca di Rubano per la festa di primavera e domenica 7 giugno. «Ogni festa richiede non poca organizzazione – spiega la vicepresidente Leopoldina Callegari – Bisogna scegliere con cura il luogo, il menu, l’intrattenimento musicale, spedire gli inviti e chiamare al telefono i soci. Siamo abituati così: mettiamo passione e cura in quello che facciamo perché le 130 persone che partecipano hanno bisogno di sentirsi accolte e devono stare bene insieme tra loro. Le nostre feste sono importanti momenti di socializzazione e amicizia che molti attendono con trepidazione». Per informazioni: www.clubignoranti.it o sede di corte Ca’ Lando, via Gabelli 106, Padova; 049-8364602 (lunedì e giovedì: 9-12, mercoledì 16-18).

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