Verso il voto: ecco il documento del volontariato padovano per i candidati sindaco

Con un percorso partecipativo iniziato lo scorso febbraio il Csv di Padova ha steso un documento per porre all'attenzione dei candidati sindaco alcuni punti fondamentali su cui investire a partire da subito.

Verso il voto: ecco il documento del volontariato padovano per i candidati sindaco

Il prossimo giugno 17 comuni della provincia di Padova, tra i quali il capoluogo, Abano Terme e Vigonza, saranno chiamati al voto per eleggere gli amministratori locali.

Un appuntamento che coinvolge 324 mila abitanti e un territorio che conta 2.810 associazioni di volontariato attive. Nell’ottica di aiutare le associazioni a recuperare il proprio fondamentale ruolo di stimolo e collaborazione con l’ente pubblico – esplicitamente richiamato dall’art. 118 della Costituzione italiana – il Centro servizio volontariato provinciale di Padova ha avviato, a partire da febbraio, un percorso partecipato con le associazioni che ha portato alla stesura di un primo documento che sarà alla base delle discussioni e degli incontri con i candidati sindaco dei prossimi mesi.

La fatica comune è stata individuare criticità e proposte trasversali, uscendo da quelle logiche “lottizzanti” che, purtroppo, molto spesso agiscono non solo in politica. Il senso di questo documento, politico ma non partitico, sta nella nuova centralità che il mondo associativo vuole acquisire nelle nostre città; lo si deve alle associazioni e ai volontari per quanto essi fanno con il proprio impegno e per l’importanza che il loro operato riveste nella tenuta socioeconomica delle città e dei comuni.

Le domande, le attese e le speranze dei volontari non devono e non possono essere marginali rispetto all’idea che noi tutti abbiamo della Padova di domani. Il volontariato potrebbe, infatti, riuscire ad aggiungere quella “visione di futuro” che molto spesso manca alla pragmaticità della politica, ma senza la quale le azioni amministrative perdono in lungimiranza e in capacità di parlare davvero a tutti.

Non si vuole suggerire “cosa si deve fare” né tanto meno “cosa non è stato fatto”, ma piuttosto offrire ai futuri sindaci delle riflessioni politiche che nascono dalla quotidiana militanza sul territorio delle associazioni e che si manifesta nell’accompagnamento delle persone anziane e disabili verso ospedali e/o centri di cura, nell’attenzione verso la salvaguardia dell’ambiente, nel mettersi a disposizione di persone sole e disagiate, nell’animare culturalmente quello straordinario spazio urbano nel quale viviamo e cresciamo i nostri figli.

Il mondo del volontariato si pone e propone quindi al fianco delle istituzioni perché si formi una società più aperta, disponibile e matura nei confronti degli altri, nonché a tutela e difesa dell’ambiente anche attraverso oculate e condivise decisioni urbanistiche. Le associazioni invitano pertanto a guardare al futuro con ambizione e fiducia, consapevoli che le città europee emergenti sono quelle che oggi sanno affrontare insieme la crisi economica, sociale e ambientale avviando coraggiosi programmi di rigenerazione urbana, creando nuove economie connesse all’ecologia e al territorio, valorizzando le reti delle relazioni sociali e dando vita a una comunità inclusiva, aperta all’innovazione e alla creatività.

Il volontariato padovano ritiene fondamentale che nel dibattito elettorale che si sta sviluppando emerga al centro della discussione la comprensione dell’assoluta necessità di coinvolgere la cittadinanza nella costruzione di un nuovo disegno per la città del futuro, che deve basarsi su alcune chiare priorità: lavorare per sviluppare elementi di innovazione ambientale che si stanno facendo strada nel mondo dell’economia e nel sociale (smart e soft city, green economy, economia circolare); concretizzare la rigenerazione urbana, a partire dallo stop al consumo di suolo, dalla tutela e sviluppo delle aree verdi, dallo sviluppo, quantitativo e qualitativo, delle alberature in città, dall’adozione di un adeguato regolamento energetico per l’edilizia; favorire una politica per la famiglia sviluppando nuovi servizi di prossimità; garantire una reale inclusione sociale e culturale, con particolare riferimento alle persone anziane e con disabilità, valorizzando le esperienze associative; incentivare modelli di mobilità dolce; valorizzare il tessuto culturale presente in città e il patrimonio monumentale, storico, artistico; garantire la partecipazione delle tante associazioni, enti no profit e organizzazioni sociali, che lavorano per la tutela dei beni comuni; valorizzare lo sport come esperienza educativa e di crescita per la famiglia. Il percorso avviato dalle associazioni, già ricco, è solo all’inizio.

Il Csv di Padova rimane a disposizione delle associazioni e dei candidati sindaco per facilitare la discussione che si svilupperà nei prossimi mesi.

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