Sinodo sulla famiglia/3* Accompagnare, guarire, fortificare
Cosa aspettarsi dal sinodo? Che presti attenzione alle tante proposte per fidanzati, sposi, famiglie, genitori e figli... Perché un amore stabile é sacramento e memoria dell’Origine
Se l’amore è una passione, amare è un’arte. Con quest’espressione si potrebbe esplicitare quanto la chiesa in genere, e quella di Padova in particolare, ha maturato in questi ultimi decenni. In passato, era la struttura stessa della società cosiddetta cristiana che imponeva forme e consuetudini di vita coniugale tali da rendere superflue iniziative che tenessero come protagonisti o destinatari le famiglie: i giovani di un tempo avevano sotto gli occhi l’esempio dei genitori che avevano guadagnato con il matrimonio una stabilità pressoché definitiva per tutta la vita, che tenevano ben separati il ruolo maschile legato al lavoro e quello femminile alla casa e ai figli e che frequentavano abitualmente i riti cristiani pensando i propri focolari domestici come prolungamento delle loro chiese.
Con il riconoscimento della persona, della sua dignità di soggetto libero, anche l’amore sponsale e la comprensione di chiamata di fede che lo caratterizza hanno di fatto frantumato la rigidità della società cristiana per lasciar spazio a un’adesione libera al vangelo anche per quel che riguarda le pagine che raccontano l’amore umano. È nato così anche a Padova, negli anni Ottanta, grazie alla spinta dell’Azione cattolica, l’ufficio diocesano di pastorale familiare che, agli albori, si è dedicato a curare i corsi di preparazione al sacramento del matrimonio approfondendo contenuti psicologici, antropologici, morali e giuridici della vita di coppia. Nel tempo, tuttavia, i presbiteri e le coppie dell’ufficio, raccogliendo gli stimoli delle parrocchie, si sono resi conto di come i nuovi interlocutori non fossero più giovani ventenni assetati di conoscere, ma coppie trentenni con molte esperienze alle spalle e spesso a digiuno dai sacramenti e dal contatto con la parola del vangelo. Pertanto, i corsi prematrimoniali sono diventati percorsi che ancora oggi vengono a più riprese offerti come itinerari di fede, di riscoperta di fede, in un clima laboratoriale che metta ciascuna e tutte le coppie in condizione di condividere esperienze di amore.
Ad avvalorare il timbro di annuncio cristiano e di attenzione ai soggetti è stata pubblicata nel 2009 la nota pastorale sul fidanzamento dal titolo Dono e bellezza dell’amore, punto di riferimento oramai per tante coppie e sacerdoti che si accompagnano con le coppie di giovani che ancora oggi chiedono di sposarsi nel Signore. Nel frattempo, le famiglie formate da qualche anno hanno avvertito l’esigenza di stringere alleanze ancora più strette tra loro: sono così sorti numerosi gruppi famiglia i quali, a partire dal formidabile collante dei figli, hanno coltivato insieme la loro vita di fede. Accanto a ciò, tante famiglie hanno imparato a pregare con un proprio linguaggio: il segno di croce ampio è diventato l’abbraccio di Dio che porta nel cuore gioie e fatiche di tutta la famiglia; il bacio della buonanotte come un grazie a Dio per il coniuge e i figli... La longevità di queste esperienze è legata a un saggio intrecciarsi di due elementi: l’ascolto della parola di Gesù e l’agape fraterna, ovvero la condivisione del pranzo nella sua pregnanza simbolica del gusto di camminare assieme.
Sono storia recente della nostra diocesi i percorsi di iniziazione cristiana che intendono mettere in gioco e talvolta risvegliare la fede dei genitori che conducono i loro figli in parrocchia per la catechesi o chiedono il battesimo per i loro piccoli. La speranza è che il vangelo diventi realmente luce capace di illuminare le dimensioni essenziali del vivere, dagli affetti alle fragilità, dal lavoro al bene comune. Associazioni e movimenti – quali Azione cattolica, Incontro matrimoniale, Equipe Notre Dame, Famiglie nuove – hanno arricchito davvero la vita di molti, mettendo il proprio carisma a servizio di tante famiglie in diocesi. Affinché le coppie accompagnatrici trovassero sicurezza e strumenti per camminare con i gruppi, ecco che da più di trent’anni è attivo, sempre a cura dell’ufficio diocesano, un biennio di formazione in pastorale familiare che ha coinvolto finora ben 350 famiglie, portandole a comprendere come lo strumento più efficace è proprio l’osmosi di vissuti.
Da ultimo, la nostra diocesi, ha accolto, accanto ai classici consultori, il programma di Retrouvaille, esperienza per le coppie in crisi, condotta da famiglie che umilmente hanno ripreso in mano la loro relazione in un cammino di guarigione che ha permesso loro di guardare la propria esperienza sponsale come chiamata d’amore da parte del Signore. Cosa aspettarsi dal prossimo sinodo sulla famiglia in merito a tutto ciò? Che si continui a prestare attenzione alle tante proposte che accompagnano, guariscono, fortificano la relazione tra sposi, genitori e figli, consapevoli che sempre avremo bisogno di “un’intima comunità di vita e di amore”, permeata dalla gioia di essere cristiani. Un amore stabile e duraturo è sacramento e memoria dell’Origine, ovvero dell’energia inesauribile con cui il Padre ci ama.
Leggi il nostro speciale in vista del sinodo straordinario sulla famiglia.