Uomo e donna, insieme, sono un sacramento originante

Famiglia: è la parola più scritta e pronunciata in questi tempi in cui si è celebrato l’incontro mondiale delle famiglie a Filadelfia e il sinodo ordinario. D’altra parte la famiglia è la realtà più viva per ogni persona. Da tante parti se ne parla a proposito e a sproposito. Anche in Georgia, come chiesa cattolica, abbiamo deciso di vivere e testimoniare che la realtà “famiglia” è importante per la persona, la comunità ecclesiale, la società.

Uomo e donna, insieme, sono un sacramento originante

Questa idea è già scontata nel vissuto quotidiano, ma riflettere non fa male, anzi, siamo sicuri che ne risulterà del bene.
È un anno che ci prepariamo seguendo il lavoro del sinodo, ma il Signore ci ha preparato un altro dono in questi giorni. All’inizio dell’anno pastorale, che sarà già speciale per l’indizione del giubileo della misericordia, un’équipe di esperti di famiglia è venuta a trovarci. Sono don Renzo Bonetti, che tra i tanti incarichi è anche presidente della fondazione Famiglia dono grande (ed era di ritorno proprio dall’incontro mondiale delle famiglie), e una coppia di amici-collaboratori, Diego e Marta.
Dati gli ospiti era importante che noi, in Georgia, ci fossimo e numerosi. E con nostra sorpresa la risposta è stata molto positiva.
Le nostre comunità cattoliche non sono molto numerose perciò la chiamata a questi incontri è stata fatta personalmente, direttamente alla coppia che «già ha fatto un cammino sulla realtà sacramentale del matrimonio»: così si esprimeva il nostro vescovo padre Giuseppe Pasotto.

La proposta è stata colta con entusiasmo e prontezza: c’è sete di sentire parlare di famiglia, specialmente in questo periodo in cui i mass-media ci pubblicizzano tanti “tipi” di famiglia.
E ognuno porta questo nel cuore, anche con sofferenza, e vuole saperne di più! Il vescovo Pasotto, invitando i sacerdoti all’incontro e chiedendo di animare i loro fedeli a partecipare, così scrive nella sua lettera: «È un incontro di aggiornamento e formazione al quale chiedo tutti siano presenti data la grande importanza del tema e per cercare strade per la nostra pastorale a favore delle famiglie, realtà importantissima che viene attaccata da tante parti e senza della quale si fa morire la chiesa».

L’incontro è stato una festa e un momento di responsabilità! Il ritrovarsi in tanti da quasi tutte le parrocchie.
Anche il bel tempo ha fatto la sua parte, così ci siamo potuti radunare in arena, a Tzerovani, dove c’è posto per tutti, ben accomodati senza dover allungare il collo per seguire il relatore, con una brezza autunnale che ti accarezza e ti fa sentire bene, a tuo agio.
Il giorno precedente i sacerdoti erano riuniti per lo stesso motivo: pastori che vogliono “sentire l’odore delle loro pecore” e per loro preparare un pascolo fruttuoso. «Insieme per condividere la fede perché il Signore risorto è in mezzo a noi – ci suggeriva don Renzo – Se Gesù non è in mezzo a noi, noi di chi siamo segno? La coppia contiene il segreto del frammento del Mistero di Dio, aiuta a scoprire come Dio agisce. Guardando la coppia il prete scopre la sua identità: chiamato al dono totale di sé. E chi dice al mondo chi è Dio, se non la coppia che è amore, una sola carne? Icona della Trinità, che è amore in una persona: lo Spirito Santo! Dove c’è la coppia, anche se nascosta, c’è l’immagine di Dio. L’uomo e la donna sono un sacramento originante».
Queste espressioni richiedono obbligatoriamente la fede. I sacramenti si svolgono nella quotidianità, nella necessaria umiltà, nel dono nascosto di sé, nella povertà e anche nella debolezza delle nostre persone.

È la fede che fa la differenza anche in famiglia e così la casa diventa la comunità parrocchiale, comunità di evangelizzazione dove si condividono la preghiera, la Parola, la vita, l’amore e Gesù ci dà i segni della sua presenza!
Arrivati a questo punto, il nostro cammino di chiesa – con e a fianco della famiglia – è tracciato. Ci sentiamo in sintonia con il sinodo che mette la famiglia al centro della comunità cristiana.

È necessario, più di sempre, continuare a seminare, preparare coniugi a diventare “con passione” annunciatori di Gesù!
Fare in modo che sia Lui che attira a sé, portare a consapevolezza che egli è in mezzo a noi. È Lui che dà senso e significato al nostro essere e al nostro costruire famiglia.
Coppie che diventino sale e lievito per altre coppie. La Parola tutti i giorni e il sacramento dell’eucaristia, l’adorazione. A quali vertici porta il Signore la coppia che prega! Comunicare la bellezza e la forza del sacramento del matrimonio.

Il matrimonio è un dono, non è un problema.
È un dono non solo per la coppia, ma anche per il consacrato. Porta alla fede in concreto! La coppia cresce quando incontra il mistero grande, cioè crede quanto Gesù la ama così com’è. Lui, che ha dato la vita perché noi tutti impariamo a darci (donarci) la vita a vicenda.

Originaria di San Tommaso di Albignasego, suor Anna Maria Crivellari fa parte delle Piccole Figlie di san Giuseppe. Attualmente risiede a Kutaisi, la seconda città della Georgia (dove vive da vent’anni) e si occupa del consultorio per la famiglia e la vita, assiste le donne in difficoltà e anima un gruppo di ricamatrici.

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