Dal discorso di insediamento del nuovo presidente giungono due criteri di carattere etico prima ancora che giuridico. È imparziale chi ama il prossimo come se stesso. È corretto chi ragiona e sa tenere nel giusto conto anche le ragioni altrui. Ma non sempre l’imparzialità mette al riparo da scelte scorrette.
La riflessione di Giuseppe Trentin, in anteprima per i soli abbonati all'edizione digitale della Difesa.

Nell'estate del 1990 tutti i ministri della sinistra democristiana si dimisero dal governo, per protesta contro la scelta di porre la fiducia sulla legge Mammì, considerata un regalo a Berlusconi. C'era Mattarella e c'era anche il padovano Fracanzani.

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Iniziano sette anni cruciali per l’Italia e in particolare per il suo fragile sistema politico. Il nuovo presidente nel suo discorso di insediamento si è presentato come arbitro, tutore della puntuale applicazione delle regole. Nella speranza che tutti i “giocatori” sappiano fare fino in fondo la loro parte.

Nato a Palermo nel 1941, vedovo e padre di tre figli, Sergio Mattarella la passione per la politica la respira fin da piccolo. Il padre, Bernardo – già militante nel partito popolare di Sturzo e tra i fondatori della Democrazia Cristiana – è parlamentare dal 1946 al 1971, più volte ministro e tra i membri della direzione nazionale del partito.

Giuseppe Savagnone, docente di dottrina sociale della Chiesa presso la Lumsa di Palermo: «L'elenco di attenzioni, molto ampio, tra cui si citano quelle a donne, disabili, malati, mostra l'impegno del presidente verso la realtà effettiva della società. Non è solo un discorso di garanzia del suo ruolo di arbitro super partes: Mattarella ha chiesto l'aiuto di tutti per applicare veramente la Costituzione».

Cesare Mirabelli, giurista e presidente emerito della Corte Costituzionale, ripercorre il messaggio del presidente della repubblica e il suo radicamento nella Carta fondamentale: «La linea di fondo è l'unità che ci deve essere nel paese. La costituzione stessa prevede un dovere inderogabile di solidarietà politica, economica e sociale». E ancora: «Da parte di Mattarella vi sarà un sostegno alle riforme».

L’elezione del nuovo presidente della repubblica tocca in modo particolare il mondo della scuola perché Sergio Mattarella ha avuto, nei lunghi anni della sua militanza politica, anche l’incarico di ministro dell’istruzione. Portando a termine riforme preziose, come quella dei “moduli” nella scuola elementare.