Due inchieste condotte in Corea del Sud e in Texas convergono su una conclusione: le donne sarebbero “phone addled” (letteralmente “confuse dal telefonino) più degli uomini. Si tratta di una vera e propria mutazione antropologica con la quale anche i governi nazionali e le grandi aziende stanno cominciando a fare i conti. Tanto che stanno nascendo veri e propri centri di riabilitazione per donne e uomini schiavi del telefono.

È usato regolarmente ogni giorno da 800 milioni di persone in tutto il mondo. Svolge quasi ogni funzione conosciuta nel campo delle relazioni umane ed è semplicissimo da usare. L’applicazione è disponibile in varie lingue, compreso l’italiano, ma è nata in Cina e sono i cinesi ad averne decretato il successo.

Un giornalista americano, Lance Ulanoff, caporedattore di “Mashable” ed esperto di tecnologie e di social media, con un lungo articolo pubblicato in occasione dell’inizio delle vacanze scolastiche, ha provato a dettare alcuni semplici consigli. Il più importante: che gli adulti si ricordino di dare il buon esempio!

Si chiama “Digit@l-mente #Consapevoli e Ap(p)erti” ed è il progetto di formazione sulle competenze digitali che verrà svolto a partire dal prossimo anno scolastico nelle scuole dell’infanzia delle parrocchie di Bronzola e Fiumicello. Perché oggi smartphone e tablet si prendono in mano fin da piccoli, ed è bene sapere come utilizzarli.

Un dossier della rivista "Etica e professioni" della fondazione Lanza interpella la consapevolezza degli adulti sugli effetti che ha nei ragazzi l’uso intensivo dello smartphone e della rete. Senza demonizzarli, ma individuando strategie per ridurre i rischi legati al loro utilizzo.

È iniziato mercoledì 30 marzo e proseguirà fino al 4 maggio il ciclo di incontri in diretta web sul tema “Comunicazione e Misericordia”, promosso dall’Associazione WebCattolici Italiani (WeCa) su richiesta dell’ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei. Gli appuntamenti, in onda ogni mercoledì alle 18.30, vengono trasmessi su www.webcattolici.it e su www.chiesacattolica.it/ucs dove resteranno consultabili – gratuitamente e senza iscrizione – anche per la differita. 

In venticinque anni, la realtà virtuale non ha prodotto risultati paragonabili alle attese e il settore dei videogiochi è l'unico che ha tratto i maggiori vantaggi. Meno noti sono i risultati di questa tecnologia nel settore della formazione a distanza o dell'industria dell'energia. Adesso anche la medicina sta cominciando a testare le possibili applicazioni nei trattamenti terapeutici più complessi.

Presentato il Report 2015 di Meter. Oltre un milione le foto e 76.200 i video segnalati, quasi 10 mila i siti denunciati, 700 mila i minori coinvolti, anche neonati. Il buco nero del deep web e la denuncia di don Fortunato Di Noto: contro pedofilia e pedopornografia si sta facendo ancora poco. Un appello ai genitori e un decalogo per i ragazzi.

Secondo un articolo apparso su “New Republic”, Instagram è dedicato alle tendenze di moda e alla ricchezza; Vine è lo strumento social di attori, ballerini e comici; Facebook è un posto dove è impossibile nascondere la propria identità.
“Il posto più amato dagli adolescenti è quindi un altro. Si tratta di Tumblr, la rete social più cool per gli adolescenti di tutto il mondo”.

Lo scorso 9 febbraio si  tenuta è la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete. Secondo una recente indagine dell’Istat tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% del campione denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente vittime di cyber-bullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi). Manca una reale attenzione alla sicurezza dei propri dati personali.

Secondo un sondaggio di “Business Insider”, l’applicazione più usata dai teenager è un servizio di messaggistica multimediale (testi, foto e video) che ha una caratteristica particolare: i messaggi, dopo un certo numero di secondi, scompaiono. Il “qui e ora” sembra essere diventato il primo (forse unico) comandamento delle giovani generazioni. Se si chiede ad un adolescente di compilare un elenco delle applicazioni preferite sul proprio telefonino, si scopre che Facebook non compare nella lista. Il social network più grande e potente del mondo, per gli adolescenti è già diventato noioso.

Discoteche in declino in Europa. È quanto emerge da una ricerca pubblicata da The Economist secondo cui i "millennials", cioè i giovani nati tra il 1977 e il 1994, preferiscono il divano dell’amico piuttosto che il privé, la musica su Spotify piuttosto che in pista e il drink bevuto in un lounge bar piuttosto che schiacciati contro il bancone. L'esperto Rosina: «La discoteca è un luogo di non-condivisione, di non-socializzazione, non consente di condividere appieno l’esperienza e non lascia spazio ad una fruizione attiva».

Sono dai 30 ai 50mila i giovani "hikikomori” italiani: iniziano già dalla preadolescenza a chiudersi in casa, spesso davanti al computer, rifiutando la scuola e le relazioni reali, perché non si sentono all'altezza degli standard sociali, per mancanza di opportunità lavorative o per sfuggire al bullismo. In aumento le famiglie che chiedono aiuto agli esperti.

L'intrattenimento (televisivo o via computer) occupa ormai, in media, più di 4 ore del nostro tempo quotidiano.
Il video-watching, negli Usa, in Europa e in Asia, è il terzo impegno più gravoso della giornata, subito dopo il lavoro e il sonno. Negli Usa un quarto degli intervistati ha dichiarato di passare davanti allo schermo (tv, pc o tablet, ecc.) anche più di sette ore al giorno.

Catalin Voss è un giovanissimo studente tedesco dell'università americana di Stanford. Geniale e precocissimo, ha brevettato un'applicazione che permette di riconoscere le emozioni tramite le espressioni facciali. L'applicazione funziona con gli occhiali ''computerizzati''. Con altri ricercatori ha preparato un software per dare ai bambini che soffrono di autismo una ''esperienza di apprendimento interattivo''.

Le Associazioni familiari cattoliche promuovono la sit comedy ''Lucas et Léa, le cours de la vie'': 7 episodi in 7 clip di cinque minuti ciascuno, visibili su internet, per aiutare i genitori di bambini dai 7 agli 11 anni a parlare ai loro figli di vita affettiva e sessualità. Per la responsabile del progetto, Pascale Morinière, i genitori ''non hanno i mezzi necessari per essere oggi all’altezza delle sfide''.

Francesco Silipo, incaricato nazionale alla branca Lupetti e Coccinelle: «Per i bambini è una stanza di gioco, ma non deve essere l'unica e va supervisionata dall'adulto». Anna Teresa Borrelli, responsabile nazionale dell'Acr: «È necessaria una sorveglianza critica, ma non è una strumentazione negativa, talvolta può essere convertita in qualcosa di positivo».
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Due società di ricerca hanno posto le stesse domande (su fatti di attualità, sulla politica e sui prodotti commerciali) con due modalità differenti: off line e on line. I risultati dei questionari sono molto diversi. Alcuni temi sono sembrati importantissimi agli utenti dei social mentre venivano percepiti da tutti gli altri come meno rilevanti. Per non parlare del gradimento politico.

Rispetto al 2009, le copie diffuse in Italia ogni giorno sono scese da 5,2 a 4 milioni. Cinque anni fa c'erano 11 testate gratuite con 65 edizioni locali per 4 milioni di copie e oggi ne rimangono solo due con mezzo milione di copie. La cannibalizzazione della pubblicità da parte delle tv ha sottratto risorse al settore cartaceo. E già oggi il 38% della pubblicità mondiale va su Google.

Gli psicologi stanno analizzando i disturbi arrecati dall'uso compulsivo dei social da parte dei giovanissimi. Evidenziati frequenti disturbi del sonno, come il rischio dell'insorgere di altre pericolose malattie mentali. Inoltre la piazza virtuale è percepita come uno spazio aperto al bullismo digitale. La ricetta di Heather Cleland Woods dell'Università di Glasgow: introduciamo il "tramonto digitale".

Annunciata la possibilità di dare denaro direttamente dalle pagine di tutte le associazioni ospitate dal colosso dei social network. Una straordinaria opportunità, specie per le realtà più piccole. Paolo Ferrara, responsabile fundraising di Terre des Hommes, spiega però perché sulle raccolte fondi online c'è ancora tanta strada da fare in Italia.

Relazione 2014 della Polizia di Stato: non si contano i siti residenti all'estero che mascherano la commercializzazione di sostanze potenzialmente nocive con richiami a prodotti ritenuti di uso comune. Un fenomeno che le forze dell'ordine non bastano a reprimere: serve la collaborazione di famiglie e scuola sull'uso della rete.

In arrivo un decreto legge destinato a creare nuovi spazi di mercato soprattutto per i produttori di contenuti e per la pubblicità sul mobile. L’obiettivo finale sembra essere quello di rendere più competitivo il mercato italiano nella diffusione di servizi per il web a forte valore aggiunto, come le piattaforme di streaming di contenuti video (cinema, tv e sport).

Indagine del Ceis. Ben il 30 per cento dei giovani intervistati dichiara di aver posato per realizzare "selfie" con foto provocanti, spesso ritraenti comportamenti sessuali espliciti. In più, il 22 per cento del campione – con una prevalenza dei ragazzi di terza media – afferma di aver scommesso più volte on line e riconosce di essere a rischio "ludopatia".

Questa nuova forma di politica mondiale giocata in 140 caratteri adesso ha anche un nome: la chiamano "Twiplomacy", dalla contrazione di "Twitter" e "Diplomacy". Un esercito diplomatico impressionante: 172 capi di stato, insieme con più di 4.100 ambasciate e ambasciatori. Al primo posto al mondo per "follower" c'è Barack Obama, che fu anche il primo ad iscriversi.

Tra le possibilità offerte: creare campagne di comunicazione online, fino a un valore pari a diecimila dollari di disponibilità mensile; l'uso di strumenti di produttività e collaborazione – che includono Gmail, Google Drive, Google Calendar – per ridurre gli investimenti necessari in tecnologia; la creazione di campagne capaci di catturare l'attenzione di donatori e sostenitori, attraverso YouTube.
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La previsione: nei prossimi 20 anni la internet tv andrà a sostituire la tv lineare. Internet è il modo in cui la gente consumerà il video in futuro. In Italia i problemi di connettività (la banda larga, necessaria per lo streaming video, è ancora un miraggio) stanno ritardando l’arrivo della nuova forma di televisione su Internet, ma c’è grande movimento fra gli operatori.

Giornalisti, studenti di giornalismo e operatori della comunicazione si sono interrogati durante il IX Festival internazionale di giornalismo (Perugia, 15-19 aprile) sugli scenari ancora incerti posti dalle nuove tecnologie. I benefici e i rischi dei social network: «Un costante contatto con i lettori, che cominciano ad affidarsi a quel determinato giornalista o redazione»; «la propagazione dell'errore o della "bufala"»; «i discorsi d'incitazione all’odio nei forum».

Rapporto 2014 dell'Osservatorio del Politecnico di Milano. Prendono sempre più piede smartphone e tablet. Diminuiscono i giocatori abituali, passati da 700 mila a 640 mila. Prevalgono gli uomini (83 per cento), ma sono in crescita le donne, dal 14 al 17 per cento.

È disponibile da oggi in versione tablet e smartphone la nuova "App Cei - Liturgia delle Ore". L'applicazione nasce gratuita per offrire a tutti la possibilità di unirsi alla lode della chiesa attraverso l'Ufficio divino. È la prima app a proporre, oltre alla fruizione del testo ufficiale della Conferenza episcopale italiana, anche la versione audio delle diverse Ore dell'Ufficio nell'arco della giornata.

La società che gestisce Twitter ha presentato Periscope: permetterà di diventare brodcaster in diretta di tutti i momenti più emozionanti della propria vita. Dai tramonti ai compleanni, dalle feste di laurea ai matrimoni. Enormi i campi di applicazione, dalla vita privata alle grandi produzioni, dallo sport al porno. Tanti interrogativi sul futuro del giornalismo televisivo professionale. E non solo…

La direzione del social network, dopo aver ricevuto una segnalazione di pericolo, si metterà in contatto con la persona in questione, comunicherà che qualcuno è preoccupato per lui, chiederà se vuol essere contattato da un servizio di assistenza o da un amico, e offrirà infine "semplici suggerimenti" per affrontare la situazione. Tutto rigorosamente anonimo e nella tutela della privacy.

L'esempio di due multinazionali che hanno tentato la strada della comunicazione sociale positiva nella Rete e si sono ritrovate a dover fare i conti con una storpiatura dei loro messaggi. Purtroppo i social sembrano essere diventati il luogo della negatività sociale: il paradosso di una nuova applicazione che permette di sapere dove sono i nostri "amici", ma per evitare d'incontrarli.

Può essere che una foto sia sufficiente ad immortalare un atteggiamento umano dal valore globale? Sì, e lo dimostra la foto scattata da Eric Smith nella baia californiana di Redondo beach, che in questi giorni sta facendo il giro della rete, con migliaia di “like” e commenti ripresi anche dai maggiori giornali internazionali e nazionali. Il perché, è presto detto: in quello scatto ci siamo noi! 

Nato per dare spazio alle produzioni amatoriali degli utenti, il canale è diventato un terreno di battaglia per le major. Non è un caso che il primo posto della classifica sia occupato dal video demenziale "Gangnam Style" di Psy. E ora si affacciano i miliziani dell’Isis con i loro video dell’orrore.

Si è celebrato anche quest'anno, il 10 febbraio, il Safer Internet Day, cioè la giornata dedicata alla sicurezza e alla privacy su Internet. Per l'occasione alcune indagini hanno "esplorato" il vasto – e per molti versi oscuro – mondo del web, in particolare in rapporto all'uso che ne fanno i più giovani.

Online un sito per "il matrimonio senza impegno". Il matrimonio finto è rivolto a un ampio target: da chi non ha nessuna intenzione di sposarsi sul serio a chi potrebbe ma magari è meglio una prova generale, per arrivare a coppie di vario genere in attesa di una qualche forma di legalizzazione.

Don Paolo Padrini, esperto in comunicazione e nuove tecnologie, esamina il fenomeno: «Il rischio che si corre è certamente la virtualizzazione delle relazioni. Spesso queste applicazioni sono nate dentro una filosofia di vita tesa a controllare e pianificare i nostri rapporti e più in generale la nostra vita, sono strumenti comunicativi forti che definiscono il nostro essere con gli altri».

Don Luca Pandolfi, docente di antropologia culturale e sociologia alla Pontificia università Urbaniana (dove studiano in maggioranza studenti stranieri): «Più che far emergere qualcosa che non si sapeva, accende la luce su qualcosa che molti di noi purtroppo sanno e vivono nella loro esperienza quotidiana, ma che si cerca un po' di negare».

Anche la Rai si apre all’alfabetizzazione digitale. Una risposta è maturata con il progetto "Manzi 2.0" che punta a ridurre il "digital divide", un fenomeno che nella prospettiva di un‘emittente pubblica si traduce innanzitutto in un "cultural divide". E quindi in un ritardo generazionale da recuperare. Basti pensare al diverso modello di consumo televisivo della musica da parte del pubblico giovanile.

Dopo il voto del parlamento europeo, si è aperta ufficialmente la guerra contro la posizione dominante di Google. Rimane da chiedersi perché politici e governanti, tranne quelli italiani, siano così preoccupati. Il sospetto: creerebbe squilibrio nel sistema delle relazioni sociali e istituzionali. Il dibattito è aperto, a cominciare dal tema della tassazione.

L'allarme è stato lanciato da Europol, la polizia europea. Il sistema globale di controllo del cosiddetto "Internet delle cose" presenta pericolose falle. Non si tratta solo di furti di dati. La convinzione degli studiosi del fenomeno è che manchi ormai pochissimo al primo omicidio via internet: la società di cybersicurezza Idd ritiene che si possa consumare entro la fine del 2014.

Cresce il numero di persone, soprattutto adolescenti e giovani, per troppe ore connessi alla rete, che sviluppano una forma di Internet-patia, con autoisolamento, relazioni personali deboli, stati depressivi. Avvertimento degli esperti al convegno Aiart: stando sempre davanti al computer «non ci si guarda negli occhi». Mons. Galantino: «Il nostro modo di vivere è cambiato con le nuove tecnologie. Paghiamo un alto prezzo in privacy».

Già a maggio la Rai, seguendo l’esempio di Mediaset, aveva interrotto i propri rapporti con YouTube e aveva cancellato tutti i "canali" e i video che erano stati caricati sulla piattaforma di Google. Adesso molto probabilmente dovranno cominciare ad occuparsi anche di Facebook. Il tema è spinoso e riguarda proprio il bacino generazionale del pubblico della tv di Stato, non solo i giovanissimi.

Boom dei nuovi social network. Conclusa la migrazione dal computer al telefonino: il 93 per cento degli adolescenti si collega a internet dallo smartphone. Sempre più tempo speso a chattare. Il rapporto della Società italiana di pediatria.

Wikipedia assolto dall'accusa di diffamazione. La decisione assunta dai giudici romani finirà per influenzare anche il principio di responsabilità di altri colossi del web come Google (e Youtube), Facebook e Twitter. Una gigantesca massa di dati e di informazioni completamente fuori controllo, mentre il giornalismo tradizionale è gravato da molte sentenze a sfavore nelle cause di diffamazione "a mezzo stampa".

Cresce il numero dei genitori che decidono di non condividere le foto dei propri figli. Sta crescendo una nuova consapevolezza nei confronti dei minori che, una volta cresciuti, un giorno potrebbero non gradire la diffusione di immagini relative alla propria infanzia. Un dibattito pubblico che segna una svolta su un approccio relazionale spesso troppo superficiale.

Si calcola che nel mondo intero, negli ultimi 12 mesi, gli account "abbandonati" a causa della morte del titolare siano diversi milioni. Un gigantesco giardino digitale dove le lapidi funerarie sono costruite con tutti i "post", "like", "tweet". Il rischio di essere ricordati per tutte le nostre banalità. Il "qui e ora" e il "taglia e incolla" prenderanno il sopravvento sul ricordo ricostruito e mediato.

Per Piermario Ferrari, preside per 25 anni della facoltà teologica di Novara, «se già prima il problema della morte nella sua dimensione reale e cruda, era la sua rimozione, il non parlarne e non assistervi, con la dimensione virtuale peggiora la situazione e si fa fatica a cogliere l’identità stessa del morire». E intanto sul web proliferano i cimiteri virtuali e non solo.

«Nel 2005 erano pochi a parlare in rete della propria malattia – spiega Romina, del gruppo di Oltreilcancro.it che riunisce diversi autori – Superata la terapia, in famiglia mi dicevano che era passato tutto, non se ne poteva più parlare. Mi sentivo castrata, avevo il bisogno di raccontare e ho capito che era la strada giusta per proseguire il mio percorso di guarigione e per aiutare altri, perché spesso si rimane soli».

La ricerca europea "Netchildrengomobile”, basata su un campione di 2.500 intervistati, rivela che il 13 per cento dei ragazzi tra gli 11 ai 16 anni ha sperimentato il sexting e il 29 (23 in Italia) tra i 9 e i 16 ha visto nell’ultimo anno contenuti espliciti. Il fenomeno degli incontri on line per adulti: Tinder, Pure e "NoLove.org".

Gabriella ci è riuscita, ha incontrato grazie al web il suo compagno, un percorso iniziato con la chat e concluso dal matrimonio: «La differenza principale – spiega – è che manca il contatto fisico, può sembrare una conoscenza più superficiale, in realtà inizi a scambiarti informazioni più personali. Se avessi visto mio marito in giro non lo avrei considerato, averlo conosciuto prima come persona me lo ha fatto valutare in maniera differente».