L'Italia fa già meglio che a Londra 2012

Dopo l’abbuffata di ieri, arrivano medaglie anche nell’ottavo giorno delle Paralimpiadi: sono cinque. Nell'handbike, Paolo Cecchetto trionfa in volata con l'aiuto di Podestà. Zanardi e Mazzone si prendono l'argento, Porcellato il bronzo. Nel nuoto un nuovo argento per Federico Morlacchi. Le medaglie azzurre sono 30, già due in più di quelle che furono vinte quattro anni fa a Londra.

L'Italia fa già meglio che a Londra 2012

Dopo i due ori di mercoledì 14 settembre nella gara a cronometro, ancora dal ciclismo arrivano medaglie su medaglie. Sono quattro, conquistate nelle prove in linea delle rispettive categorie. Paolo Cecchetto vince l'oro nella categoria H3 dopo una gara di squadra condotta perfettamente insieme a Vittorio PodestàAlex Zanardi chiude con l'argento la categoria H5 e Luca Mazzone la H2. Francesca Porcellato conquista il bronzo nella prova femminile di categoria H1-4.

Con queste medaglie l'Italia arriva a quota 30 medaglie e migliora così, nel risultato complessivo, il medagliere di Londra 2012. Allora gli azzurri portarono a casa 9 medaglie d'oro, 8 d'argento e 11 di bronzo, per un totale di 28 medaglie. A Rio – e mancano tre giorni e mezzo di gare – sono 30, di cui 8 d'oro, 12 d'argento e 10 di bronzo.

ZANARDI – Arrivo in volata e Alex Zanardi è argento, costretto a cedere il titolo paralimpico nelle mani del sudafricano Ernst Van Dyk, che riesce a guidare il gruppo compatto all’ultima curva e ad accelerare rimanendo davanti a tutti. Zanardi prova a prendergli la scia e a passarlo, ma la forza delle braccia del sudafricano non glielo consentono. Per lui c’è l’argento, davanti all’olandese Jetze Plat che aveva a sua volta provato ad uscire sulla destra del rettilineo d’arrivo non riuscendo però ad inserirsi nella lotta fra i primi due. I tre chiudono con il medesimo tempo cronometrico, 1 ora, 37 minuti e 49 secondi per percorrere i 60 chilometri del percorso. Per Zanardi è la seconda medaglia a Rio dopo l’oro di ieri, e la quinta medaglia assoluta ad una Paralimpiade: in questa gara quattro anni fa era arrivato primo.

MAZZONE – Ha guidato la gara praticamente per tutta la sua durata ma la volata finale gli è stata fatale: è comunque una bella medaglia d’argento quella che il giorno dopo l’oro nella cronometro Luca Mazzone si mette al collo nella gara in linea. L’azzurro è preceduto al traguardo dallo statunitense William Groulx (1:15:23, stesso tempo per i due), che con lui era andato in fuga fin dall’avvio di gara. Mazzone sta sempre davanti, l’americano gli resta a ruota e i due se ne vanno rispetto agli altri: dopo i primi 15 chilometri hanno oltre un minuto di vantaggio, che diventano quattro quando i chilometri percorsi sono 30. L’ultimo giro del circuito di Rio de Janeiro non regala sorprese: i due si presentano alla volata finale ancora una volta insieme, Mazzone davanti, Groulx dietro. Il sorpasso decisivo avviene poco prima del traguardo, è lo statunitense a festeggiare l’oro, per l’atleta pugliese c’è una comunque prestigiosa medaglia d’argento.

PORCELLATO -  Finisce in volata anche la gara in linea di Francesca Porcellato, che vedeva in lista atlete di categoria da H1 (la disabilità più grave) a H4 (la più leggera, passando per la H2 e la H3 (che è quella dell'azzurra). Gara dominata da un gruppetto di cinque atlete che allungano già alla fine del primo giro a 15 Km e proseguono poi fin quasi al traguardo. Sono in quattro infatti a presentarsi all'ultima curva,con la tedesca Christiane Reppe che tiene la volata e taglia la linea finale in prima posizione in 1 ora, 15 minuti e 56 secondi. Dietro di lei - arriveranno a due secondi dalla vincitrice - è sfida a due fra la coreana Doyeon Lee e l'azzurra, che sul filo di lana deve accontentarsi del bronzo. Entrambe comunque sollevano il pugno al cielo in segno di vittoria. Altri tre secondi e arriva Alicia Dana, statunitense, che chiude quarta.

CECCHETTO. Arriva in chiusura di pomeriggio il trionfo di Paolo Cecchetto nella gara in linea di categoria H3. L'azzurro sta sempre nel gruppo di testa lungo i 60 Km di gara: a guidare è a lungo l'altro azzurro Vittorio Podestà che all'ultimo chilometro dà tutto e di fatto tirala volata al compagno di squadra. All'ultima curva Cecchetto è in testa e mantiene la prima posizione fino al traguardo, tagliato dopo un'ora, 33 minuti e 17 secondi di gara, davanti al tedesco Maximilian Weber e al canadese Charles Moreau. Podestà chiude sesto e anche lui alza le braccia al cielo in segno di giubilo per la vittoria del compagno di squadra. Per Cecchetto, comasco, 49 anni, paraplegico dopo un incidente d'auto, è la prima vittoria a livello mondiale (aveva vinto un europeo nel 2008). Quattro anni fa a Londra, nella stessa gara che qui gli è valsa l'oro, era arrivato settimo. «È il coronamento di una carriera, un sogno che si avvera – spiega Cecchetto a fine gara – Sin dall’inizio abbiamo fatto la gara io e Vittorio, devo ringraziarlo. Eravamo d'accordo ceh se all'ultimo giro eravamo ancora insieme, lui che ha vinto la crono ed è uno che ha un buon passo, avrebbe tirato tutto negli ultimi due chilometri, e io gli sarei rimasto attaccato. Ai 600 metri sono uscito sfruttando la curva: non voglio peccare di presunzione, ma come affronto le curve io non le affronta nessuno. Poi il rettilineo, però, sembrava non arrivare mai... Ho vinto, è incredibile! A questo punto potrei anche alzarmi e camminare. Dedico questo oro a mio padre e a mia padre, a tutta la mia famiglia e a chi mi è stato sempre vicino».

MORLACCHI. Quarta medaglia personale a queste Paralimpiadi per Federico Morlacchi che conquista un altro argento (il terzo per lui, oltre a un'oro) nella gara dei 100 farfalla S9. Un arrivo a tre, con l'azzurro che viene preceduto per appena 35 centesimi di secondo dal greco Dimosthenis Michalentzakis, che fa segnare il nuovo record paralimpico con 59,27. Dietro l'azzurro, medaglia di bronzo, c'è il campione di Pechino 2008 e Londra 2012, l'ungherese Tamas Sors, che chiude la gara in 59,85. Parte subito forte Sors, ai 50 è primo davanti a Michalentzakis e Morlacchi. I quali iniziano ad alzare il ritmo e ai 25 metri Sors è ripreso. È di fatto una volata a tre, Morlacchi passa Sors ma contemporaneamente il greco riesce a sopravanzarlo, fino a toccare per primo la piastra. È una sorpresa, perché Michalentzakis è al primo successo e alla prima medaglia di valore della sua carriera. «È stato molto bravo lui – dice Morlacchi a fine gara – da parte mia una stretta di mano e complimenti perchè è arrivato prima. Io ci sono andato vicino all'oro, ho dato quello che potevo: sono contento. È stata la mia ultima gara, ora sono in vacanza». Morlacchi chiude con un oro nei 200 misti e con tre argenti nei 400 stile libero S9, nei 100 rana S8 e appunto nei 100 farfalla S9. Fra Londra (tre bronzi) e Rio ha vinto sette medaglie.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)