Paralimpiadi affollate: un sabato da record con 167 mila presenze

Sono quelle registrate al parco olimpico di Barra, un numero giornaliero – con grande affluenza di famiglie e bambini - che non era stato raggiunto neppure durante l’Olimpiade. Verso i 2 milioni di biglietti venduti.

Paralimpiadi affollate: un sabato da record con 167 mila presenze

È il sabato del primo fine settimana delle Paralimpiadi e il colpo d’occhio a Rio de Janeiro si fa davvero interessante: il parco olimpico di Barra registra il suo record di visitatori, accogliendo durante la giornata di questo 10 settembre la bellezza di 167 mila spettatori, fra i quali numerosi bambini. È un primato non solo per questi primi giorni di Paralimpiade, ma è un primato assoluto che tiene conto anche delle affluenze che si era registrate durante i giochi olimpici dello scorso mese di agosto, quando nel giorno più “trafficato” il totale degli ingressi aveva raggiunto quota 150 mila.

È una significativa vittoria per il movimento paralimpico, che fino a tre settimane fa rischiava il flop e che invece in prossimità dell’evento ha risvegliato la voglia di grande evento del popolo brasiliano e in particolare degli abitanti di Rio de Janeiro. Fino al giorno precedente, venerdì 9, risultavano venduti, secondo i dati del Comitato organizzatore, circa 1,8 milioni di biglietti, su un totale di 2,5 milioni. Un risultato lusinghiero, che probabilmente arriverà a superare, nei giorni che restano, anche quota 2 milioni. In tutte le sedi di gara si è registrata la massima affluenza dei tre giorni iniziali. L’atmosfera del parco olimpico – la zona dove sono presenti la più grande quantità di impianti sportivi ma nella quale sono state allestite numerose altre attrazioni, oltre a luoghi di ritrovo – è quella di un grande carnevale che rende a suo modo storica la giornata.

La storia si scrive anche a Copacabana, dove per la prima volta arriva il triathlon nel programma di gare paralimpiche: il via è in acqua, nell’Oceano Atlantico, l’arrivo – dopo le frazioni di ciclismo e corsa – è sulla terraferma, con il tedesco Martin Schulz che va a prendersi il primo oro della storia di questa disciplina.

Allo stadio Olimpico, che non ha registrato il tutto esaurito di pubblico (ma non l’aveva fatto con stabilità neppure nei giorni dell’Olimpiade) c’è comunque un colpo d’occhio notevole. Il boato è soprattutto per gli atleti brasiliani, ma al termine delle gare gli applausi sono per tutti. Anche per la coppia Mohamad Ridzuan Mohamad Puzi e Muhammad Ziyad Zolkefli, due atleti della Malesia che nello stesso giorno, rispettivamente nei 100 metri T36 e nel lancio del peso F20 fanno quello che nessun altro atleta del loro paese aveva mai fatto: vincere una medaglia d’oro ai Giochi Paralimpici. «Un risultato per la mia famiglia, per il mio paese, per tutti i malesi» dice il vincitore del peso.

La serata vede la conferma di atleti affermati come la britannica Hannah Cockroft e la tedesca Vanessa Low, che rispettivamente nei 100 metri T34 e nel salto in lungo T42 (in questo caso davanti alla nostra Martina Caironi) conquistano il gradino più alto del podio. Un altro tedesco, Daniel Scheil, fa lo stesso nel lancio del peso F33.

All’aquatic centre il primo oro paralimpico della carriera lo centra a 36 anni il colombiano Carlos Serrano nei 100 rana SB7, mentre l’urlo di gioia si è strozzato in gola ai brasiliani che hanno visto il plurimedagliato Daniel Dias cedere lo scettro dei 50 farfalla S5 allo statunitense Roy Perkins, primo davanti al cinese Shiwei Hu e al beniamino di casa, comunque medaglia di bronzo. «Ho lavorato quattro anni per batterlo – dice Perkins a fine gara riferito a Dias – e sapevo che farlo di fronte al suo pubblico sarebbe stato un grosso problema. L’intero edificio tremava, perfino l’acqua della vasca tremava per l’entusiasmo che il pubblico ci ha messo: questo mi ha davvero emozionato».

A proposito di delusione brasiliane, cocente quella del numero uno al mondo Wilians Silva de Araujo negli oltre 100 Kg di judo: in una finale inimmaginabile, sono bastati due secondi all’uzbeko Adiljan Tuledibaev per mettere al tappeto il brasiliano con un ippon che gli è valso l’oro. In casa Brasile, sconfitta anche per il quattro volte campione paralimpico Antonio Tenorio, che ha dovuto accontentarsi d'argento negli uomini fino a 100 kg finale. Sarà per la voglia di riscatto, ma a gara conclusa non ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dalle competizioni, lasciando aperta la prospettiva di competere anche a Tokyo 2020, in quella che potrebbe essere la sua settima Paralimpiade.

Sono proseguite le gare nel velodromo del ciclismo su pista e nel powerlifting, il sollevamento pesi, con la terza medaglia d’oro paralimpica nella categoria fino a 50 Kg donne per l’ucraina Lidiia Soloviova. Emozioni al cardiopalma nel tiro a segno, con la prima medaglia d’oro a questi Giochi per la Slovenia con Veselka Pevec e la seconda per la Slovacchia con Veronica Vadovicova. E mentre la boccia esordiva con le prime gare, il tennistavolo consumava i suoi quarti di finale e il canottaggio si preparava ad assegnare le medaglie con le ultime gare di qualificazione, si iniziano a delineare anche i contorni di alcuni sport di squadra.

Dominio assoluto degli Stati Uniti nel girone di basket in carrozzina (sconfitto nettamente l’Iran), mentre iraniani e Bosnia Erzegovina la fanno da padrone nei rispettivi raggruppamenti della pallavolo sitting. Bene il Brasile nel calcio a 7.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)