Lancia un messaggio forte la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che si celebra dal 18 al 25 gennaio: "Cristo non può essere diviso". La diocesi di Padova si interroga sui passi che sta compiendo verso l'unità e rilancia sulla necessità di formarsi al dialogo e allo "scambio di doni".

Nell'udienza di mercoledì 22 gennaio, papa Francesco ha toccato il tema dell'unità dei cristiani nella Settimana di preghiera dedicata a questo tema. Con la franchezza a cui ci ha abituati il papa ha definito uno «scandalo» la divisione che ancora oggi esiste tra le comunità che seguono Cristo nel mondo.

Un libro traccia la storia e la personalità di quattro tra i «pionieri» dell'ecumenismo spirituale: san Leopoldo Mandić, la beata Maria Gabriella Sagheddu, san Giovanni Calabria e san Luigi Orione. Il volume, al quale ha lavorato anche il card. Walter Kasper, raccoglie gli atti della giornata di studio su questo tema che si è tenuta nel novembre del 2012 a Padova.

Una serie di iniziative e percorsi realizzati, anche a misura di parrocchia o vicariato, per sostenere gli operatori pastorali in un servizio che oggi ha assunto definitivamente il confronto con culture e religioni diverse, nonché con altre confessioni appartenenti al cristianesimo. 

Dal 18 al 26 gennaio si celebra la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Un’occasione importante, come chiesa e comunità locali, per riflettere sul fatto, come cita lo slogan dell’anno tratto dalla prima lettera ai Corinzi di san Paolo e sottoposto all’attenzione mondiale dalla chiesa canadese che ha curato parte della sussidiazione, che “Cristo non può essere diviso” (Cor 1, 1-17).

Nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani siamo chiamati a riflettere sulla storia delle divisioni. Seguendo le indicazioni della lettera di Paolo ai Corinti, essa trova la sua principale origine, quando al posto di Cristo si pongono personaggi o ideologie altre da Lui e dal suo Vangelo, quando la parola di questi personaggi sovrasta quella del Vangelo

Intervista con il cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l'unità dei cristiani. Quest'anno il bilancio ecumenico – grazie anche a Francesco – conquista un vistoso segno "più". E aggiunge: «Penso che sia necessario prendere sul serio la consapevolezza che Cristo non può essere diviso». Sul primato del papa: «Non solo non è un ostacolo ma è anche un grande ponte per l'ecumenismo».