Santo Stefano fa parte del vicariato di Maserà. La parrocchia conta poco meno di 2.200 aitanti con una partecipazione alla vita religiosa di circa il venti per cento.

Citata già all'inizio dell'XI secolo, nella decima papale del 1297 Carpanedo risulta menzionata tra le chiese della pieve di Maserà e appartenente al monastero di Santo Stefano di Carrara. L'attuale chiesa è stata costruita negli anni Trenta per rispondere all'aumento della popolazione.

È attribuito al pittore vicentino Alessandro Maganza la tela con Santo Stefano lapidato della chiesa di Carpanedo. Con i lavori di restauro del 1968, la chiesa venne dotata di una vetrata dipinta raffigurante San Prosdocimo realizzata dalla ditta Cavallini di Verona.

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Una devozione mariana provata in tanti anni prende forma all'Addolorata nella grande processione per le vie del paese: «La Madonna esce dalla chiesa e incontra idealmente tutte le famiglie della nostra comunità», spiega il parroco, don Gianni Binotto. Spazio anche alla solidarietà nella sagra per Maria: il sostegno va all'associazione Passo dopo passo che opera in Brasile e alla parrocchia per l'ampliamento del centro per l'infanzia.

Dal 5 al 7 e dal 12 al 14 giugno arriva a quota venti edizioni la festa della rana e della rugiada a Carpanedo. Occasione per stare insieme, gustare piatti della tradizione contadina a base di rane e raccogliere fondi a sostegno delle numerose esigenze economiche della parrocchia.

Dal 6 al 15 giugno è "festa della rugiada e delle rane", a rievocare il legame con la notte di san Giovanni e il piatto principale della sagra. Ma i germogli che crescono portando nuova linfa alla comunità stanno tutti dentro il centro infanzia che chiude in maniera brillante il primo anno di scuola dell'infanzia (e ora si aggiungerà una classe) aspettando l'apertura del nido per 34 bambini della comuniutà.