La storia di Saonara

Parte della donazione di Berengario al vescovo di Padova dell'897, Saonara aveva a fine '400 una chiesa a una sola navata. Alla metà del Settecento fu costruita una nuova chiesa, consacrata nel 1915.

La storia di Saonara

Fu re Berengario a donare il 5 maggio 897 parte della corte della Saccisica al suo arcicancelliere Pietro, vescovo di Padova.
Questo territorio viene definito nel 1080 Sabonaria o Savonaria, ovvero “argilla che pare sapone”. Nella lite tra Federico Barbarossa e il vescovo Giovanni Cacio per il possesso della Saccisica, nel 1161, Saonara fu una delle ville che rimase al vescovo e fu riconfermata nei privilegi dei papi Urbano III, Innocenzo III, Onorio III e dall’imperatore Federico II.
Il vescovo Barozzi, nel 1489, trovò una chiesa a una sola navata, divisa per tutta la sua lunghezza da un piccolo muro che separava gli uomini dalle donne. Quando il 18 maggio 1572 la visitò il vescovo Ormaneto, era stato eretto anche il campanile.
San Gregorio Barbarigo, in visita nel 1669, notò che la parrocchiale, pur ben provvista, risultava troppo piccola per una popolazione in continua crescita. Così alla metà del secolo successivo Saonara ebbe una nuova chiesa. Il campanile venne ricostruito nel 1798 e il frontone fu ultimato nel 1851.
Dopo nuovi restauri e abbellimenti, la chiesa fu consacrata l’8 maggio 1915. Nel 2009 la chiesa ha subito un restauro totale, inaugurato dal vescovo il 19 dicembre.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)