La parrocchia Santi Simone e Giuda di Villatora fa parte del Vicariato di Legnaro. Conta circa 6.000 parrocchiani con una partecipazione alla vita religiosa del 9%.

Il primo documento che menziona Villatora, il cui nome deriva da Taurius, nome di persona romano, è del 16 dicembre 1152: in una transizione tra i canonici della Cattedrale ed Almerico e il nipote Jacopo si nominano due “insulae” di proprietà dei canonici a “Villataura”. Il territorio faceva parte della corte di Sacco, donata il 5 maggio 897 da Berengario al vescovo patavino; ecclesiasticamente apparteneva alla pieve di Santa Maria di Sermazza (ora Vigonovo). Con tutta probabilità solo dopo la metà del 12° secolo ebbe chiesa e cura proprie. Infatti la chiesa intitolata ai santi Simone e Giuda è citata per la prima volta nel documento con cui il vescovo di Padova Gerardo, nel 1171, conferma i beni dei canonici.

La chiesa parrocchiale di Villatora dedicata ai santi Simone e Giuda conserva opere di diversi periodi storici.

I servizi della Difesa

I patronati di Saonara, Villatora e Tombelle aprono i loro spazi per alcuni pomeriggi alle persone sole o con deterioramento cognitivo. È un nuovo progetto che vede insieme associazioni, comune, parrocchie e Caritas per offrire momenti di incontro e svago a chi ha poche occasioni di averne ma anche di supporto umano e psicologico ai familiari che si occupano della cura.

A Villatora, la Quaresima offre lo spunto per un ricco calendario di proposte legate al tema della fraternità come stile di vita per tutta la comunità cristiana.

Intitolata ai santi Simone e Giuda, la parrocchia di Villatora di Saonara è posta sotto la protezione anche della Madonna del Carmine. Ed è proprio nei giorni che culminano nella ricorrenza liturgica della compatrona del 16 luglio che la comunità organizza la sagra, che quest’anno inizia venerdì 11.