Per discernere in modo autentico occorre porsi da poveri davanti a Dio, da uomini e donne che non si bastano, e che elemosinano il completamento, il senso pieno della propria vita. Questa umiltà, necessaria e realista, ci dispone all’ascolto e alla sorpresa, così che, distaccati da qualunque premessa imposta dalla nostra mentalità, possiamo davvero scoprire la volontà di Dio in noi e nella nostra quotidianità
Chiesa nel mondo
È morto il giorno di Santo Stefano Salvatore Mazza, vaticanista di Avvenire. Il ricordo di un amico e collega ironico e autoironico, anche durante la malattia
Viene già chiamato “il miracolo di Natale”. Il 23 dicembre, i russi hanno bombardato il centro di Kherson da Grady. Due razzi sono volati contro la chiesa cattolica che in quel momento era piena di persone e anche bambini, ma non sono esplosi. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro.
È morto Salvatore Mazza, 67 anni, vaticanista di Avvenire, per anni presidente dell’Aigav, l’associazione dei vaticanisti accreditati presso la Santa Sede.
L’arco temporale – 1914-2012 – in cui è vissuta la venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi abbraccia un secolo che dal punto di vista storico, sociale e religioso è molto articolato e complesso. Donna di raffinata acutezza umana e spirituale, offre al mondo attuale che sembra aver smarrito la bussola dell’essenza della persona umana– la fiducia –, stimoli di pensiero e di riflessione profondi e provocatori. La sua storia pubblica e privata smaschera una concezione dell’impegno dell’uomo sulla terra visto solo in termini individualistici, egoistici e antropocentrici. Una certa modernità infatti, intende la ragione, solo come ragione strumentale: e non, come scrive Jurgen Moltmann “ragione partecipativa”. Per la qual cosa, la ragione “deve capovolgersi”, infatti: “il fine della ragione umana non può essere il potere e il suo esercizio. Il fine deve essere la vita stessa, l’interesse per la vita nel complesso e per tutti gli esseri viventi, la comunità della vita e l’amore per essa”. Serve dunque uno slancio della ragione più ampio, un allargamento, per dirla con termini ratzingeriani
È partito da Valdocco il viaggio di un gruppo di giornalisti alla scoperta del carisma di Don Bosco. "Educare alla fede e preparare alla vita", la sintesi di una pedagogia che ha plasmato generazioni di giovani e cambiato il volto di Torino
“Il Verbo di Dio non ha bisogno di riflettori, né del clamore delle voci umane”.
“La grotta di Betlemme oggi la ritroviamo a Kiev e Teheran, anche se non dovremmo mai dimenticare i tanti altri microconflitti presenti nel pianeta. E poi dovunque alberga il male, lì, incredibilmente, sentiamo il vagito del Bambinello”. Parla lo scrittore Eraldo Affinati, che ci racconta: "Diversi piccoli, di neppure tre anni, hanno riacceso dentro di me la luce della stella cometa"
In un mondo che sembra impazzito, dove si combatte la guerra in Ucraina e in tante parti del mondo, dove cresce la povertà, anche per la crisi scatenata dal conflitto riportato in Europa dalla Russia, la venuta del Signore nella riflessione del parroco di Caivano
“Nella mangiatoia del rifiuto e della scomodità, Dio si accomoda: viene lì, perché lì c’è il problema dell’umanità, l’indifferenza generata dalla fretta vorace di possedere e consumare. Cristo nasce lì e in quella mangiatoia lo scopriamo vicino. Viene dove si divora il cibo per farsi nostro cibo. Dio non è un padre che divora i suoi figli, ma il Padre che in Gesù ci fa suoi figli e ci nutre di tenerezza”.
In un clima di crescente tensione tra israeliani e palestinesi, le comunità cristiane della Terra Santa celebrano il Natale. Da Betlemme arriva la testimonianza del parroco latino della città, padre Rami Asakrieh, francescano della Custodia di Terra Santa.
Quarant'anni fa il primo pranzo di Natale della Comunità di Sant'Egidio. Il consigliere spirituale della Comunità, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, ricorda l’inizio di tutto: quel giorno che ha cambiato le storie di Natale di tanta gente, dal volontario al comune cittadino, dall’immigrato al disoccupato, dal povero al dipendente da droghe e alcol. Lo fa nel libro edito dalla San Paolo, che non poteva non chiamarsi "Il pranzo di Natale", con prefazione del card. Matteo Zuppi, per la sua semplice, assertiva semplicità.
In occasione del Natale l'arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi, affronta i temi più caldi del momento: dalla guerra in Ucraina alla crisi economica, dall'operato del Governo Meloni al contrasto alle povertà, dai lavori del Cammino sinodale alla lotta agli abusi
L’8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, permette di realizzare migliaia di interventi in Italia e numerosi progetti nei Paesi in via di sviluppo, nell’ambito del culto e della pastorale, del sostentamento del clero e degli interventi caritativi.
Nascendo nel presepe – afferma Papa Francesco nella Lettera apostolica “Admirabile signum” – “Dio stesso inizia l’unica vera rivoluzione che dà speranza e dignità ai diseredati, agli emarginati: la rivoluzione dell’amore, la rivoluzione della tenerezza”.