Chiesa nel mondo

“Prima che 'educare ai valori', la Chiesa ha l’urgenza di 'rieducare alla fede'. Per questo occorre avere fiducia nel lavoro incessante, prezioso, nascosto che il 'Maestro interiore', lo Spirito Santo, compie nel cuore dei credenti, che poi nella vita hanno la funzione di educare”. Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo traccia per il Sir un bilancio del corso di aggiornamento e di formazione spirituale per insegnanti di religione cattolica, educatori e catechisti promosso appunto dal RnS e svoltosi a Roma nei giorni scorsi.

“Garantire un’energia accessibile e a prezzi ragionevoli alle persone più colpite attraverso misure temporanee di mitigazione e un’equa distribuzione delle risorse”. Favorire “una riduzione responsabile del consumo energetico”. “Perseguire partenariati energetici bilaterali e multilaterali responsabili e basati sui valori e gettare le basi di un nuovo sistema energetico globale”.

Si è chiuso con un nuovo appello a una pace duratura in Etiopia e nella martoriata Ucraina il viaggio apostolico di Papa Francesco in Bahrein. Un viaggio breve ma intenso, in cui il Papa, tenendo ben presente la realtà del luogo visitato, ha voluto ricordare le linee guida per costruire una società capace di accogliere, condividere e convivere in pace: la fraternità, l’accoglienza, l’amore incondizionato e senza misura

“Ecco che cosa ci domanda il Signore: non di sognare irenicamente un mondo animato dalla fraternità, ma di impegnarci a partire da noi stessi, cominciando a vivere concretamente e coraggiosamente la fraternità universale, perseverando nel bene anche quando riceviamo il male, spezzando la spirale della vendetta, disarmando la violenza, smilitarizzando il cuore”. 

Nel suo primo discorso in Bahrein, il Papa chiede pace e rispetto per i diritti umani essenziali, a cominciare dalla libertà religiosa e dal diritto al lavoro. No a "populismi, estremismi e imperialismi che mettono a repentaglio la sicurezza di tutti", sì a dialogo e convivenza pacifica. Cop 27 sia "un passo in avanti"

Il 4 novembre, l'Italia celebra la festa delle Forze armate e dell’Unità nazionale. Per l'occasione il Sir ha raccolto la testimonianza di don Marco Minin, cappellano militare del Contingente italiano in Libano (Unifil). I militari italiani sono "uomini e donne che hanno deciso le proprie azioni basandosi sull'ispirazione e la fedeltà all'ideale, hanno scelto di combattere la ‘buona battaglia’: hanno saputo vincere e hanno saputo perdere, senza mai trattare con indifferenza la sconfitta"