Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi alle tappe del viaggio in Bahrein. Durante l'udienza e nei saluti finali i riferimenti alla "martoriata Ucraina" e alla "folle guerra" che, come tutte le altre guerre in atto nel mondo, distrugge tutto
Chiesa nel mondo
Quando una tristezza è da Dio, essa denuncia in modo molto acuto, doloroso, un male in cui siamo, ci spinge ad ammetterlo a noi stessi, ma al contempo ci palesa un oltre, ci mostra una possibilità alternativa per noi, ci spinge a camminare, a cambiare, a riparare. Ci attiva. Quando invece la tristezza è dal nemico, che attaccando la nostra mente con argomenti cavillosi e tormentanti vuole impedirci di progredire nel bene, ha delle caratteristiche molto diverse: anzitutto, ha sempre il passato come argomento, nella forma del rimorso, del rimpianto, del rancore, del senso di colpa, ecc. In questo modo ci inchioda, inducendoci a vedere che non ci sono per noi possibilità di cambiamento, e che la cosa migliore da fare è rassegnarsi, fermarsi, sdraiarsi al buio. Questo secondo tipo di tristezza ci spegne
“Uniti nel dono” è lo slogan della campagna sul sostegno dei preti diocesani. Tutti possiamo dare il nostro contributo
“Mi stanno preoccupando certe parole, e mi assumo la responsabilità di quello che dico. Ho paura e la mia coscienza è turbata quando sento parlare di “accoglienza selettiva”.
“5 app di video editing per smartphone facili e gratuite” è il titolo del tutorial WeCa in onda dalla mattina di mercoledì 9 novembre 2022 sul sito www.webcattolici.it, su Youtube e su www.facebook.com/webcattolici.
“Prima che 'educare ai valori', la Chiesa ha l’urgenza di 'rieducare alla fede'. Per questo occorre avere fiducia nel lavoro incessante, prezioso, nascosto che il 'Maestro interiore', lo Spirito Santo, compie nel cuore dei credenti, che poi nella vita hanno la funzione di educare”. Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo traccia per il Sir un bilancio del corso di aggiornamento e di formazione spirituale per insegnanti di religione cattolica, educatori e catechisti promosso appunto dal RnS e svoltosi a Roma nei giorni scorsi.
Il frammento di una mina russa che ha distrutto la facciata dell’edificio della chiesa greco-cattolica ucraina nella città di Irpin’, vicino a Kyiv, nel mese di marzo.
“Garantire un’energia accessibile e a prezzi ragionevoli alle persone più colpite attraverso misure temporanee di mitigazione e un’equa distribuzione delle risorse”. Favorire “una riduzione responsabile del consumo energetico”. “Perseguire partenariati energetici bilaterali e multilaterali responsabili e basati sui valori e gettare le basi di un nuovo sistema energetico globale”.
“Lasciare per giorni bambini, mamme e uomini in mare, è chiaro, è qualcosa che non va bene. L’Europa deve imparare a dare risposte unitarie. La pressione dobbiamo farla indipendentemente dall’accogliere o meno”.
“In un secolo, tre guerre mondiali! Quella del 1914-1918, quella del 1939-1945, e questa! Per favore, siate pacifisti, parlate contro le guerre, lottate contro la guerra”.
Anche la tradizione della Chiesa è unanime nell’affermare che agli uomini sono assegnati degli Angeli quali custodi e guide nel conoscere e nell’operare.
Papa Francesco, ricordando il Vangelo di Giovanni, ha parlato “dell’acqua viva che sgorga dal Cristo e dai credenti”, e ha riproposto l’immagine del deserto.
Provate a recitare durante la colazione del mattino, insieme ai figli e agli altri membri della famiglia l’incipit del salmo 63.
Si è chiuso con un nuovo appello a una pace duratura in Etiopia e nella martoriata Ucraina il viaggio apostolico di Papa Francesco in Bahrein. Un viaggio breve ma intenso, in cui il Papa, tenendo ben presente la realtà del luogo visitato, ha voluto ricordare le linee guida per costruire una società capace di accogliere, condividere e convivere in pace: la fraternità, l’accoglienza, l’amore incondizionato e senza misura
“Siate campioni di fraternità! Questa è la sfida di oggi per vincere domani, la sfida delle nostre società, sempre più globalizzate e multiculturali”.