Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi alla conoscenza di se stessi, elemento essenziale per "un buon discernimento". Al termine, un ennesimo appello a pregare per la pace nella "martoriata" Ucraina
Chiesa nel mondo
La gioia è l'unico vero indizio della vera presenza di Dio. Tutto il resto può benissimo essere un prodotto del nostro super-io o persino della tentazione; solo il Dio vero può instillare in noi il sentimento della vera gioia, elegante, discreta, aurorale, pacificatrice (con noi stessi e i nostri timori). Seguire interiormente la pista di questa gioia ci farà scoprire che Dio non toglie, non inchioda, non condanna, non pretende, non preme. Quello a cui Dio ci chiama, è sempre per un di più di questa stessa gioia, che sarà capace anche di illuminare e rendere accettabili croci e sacrifici, quando dovessero presentarsi
Torna puntuale dal 5 ottobre 2022 l’appuntamento del mercoledì con i Tutorial WeCa, la rubrica settimanale di formazione video su Chiesa, comunicazione e digitale giunta a 150 contributi e promossa dall’Associazione WebCattolici Italiani (WeCa).
Il card. Zuppi ha presieduto ad Assisi la Messa per la Festa di San Francesco, affidando l'Italia al nostro Santo Patrono e rilanciando l'appello del Papa a "trovare la via del dialogo e le garanzie di una pace giusta" in Ucraina. Il "grazie" al presidente Mattarella, che ha acceso la lampada votiva dei Comuni d'Italia davanti alla tomba del Santo
Nel 2023 la Lateranense compie 250 anni e si prepara alla ripartenza con l’apertura, domani 5 ottobre, delle celebrazioni per l’anniversario, l’avvio di un innovativo ciclo di studi in Ecologia e ambiente e una Scuola itinerante della pace. Ce ne parla il rettore Vincenzo Buonomo
In occasione delle celebrazioni per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, l’olio che alimenterà la lampada votiva che arde ininterrottamente presso la Tomba del Santo sarà offerto dalla Cei attraverso Caritas Italiana.
“Anche quest’anno vi sarà la festa di San Francesco, patrono d’Italia, con le celebrazioni alla Porziuncola e in particolare la commemorazione del Transito del poverello cui parteciperà la Cei in rappresentanza di tutta l’Italia. Questo pellegrinaggio vuole essere un segno di gratitudine per coloro che hanno contribuito a prendersi cura di tutti noi e aiutarci ad attraversare la pandemia”.
“La giornata sarà un’occasione per ringraziare chi ha lavorato per la affrontare la pandemia nelle emergenze che ha innescato da diversi punti di vista”. A dirlo al Sir, in occasione della festa di San Francesco, è fra Giulio Cesareo, OfmConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro convento di Assisi e della Casa editrice francescana. Un’edizione, quella di quest’anno, dal forte valore simbolico.
Anche quest'anno, il 4 ottobre, vi sarà la festa di San Francesco, patrono d’Italia, con le celebrazioni che coinvolgeranno ad Assiti tutto il Paese. Un evento fortemente voluto dalla Cei per commemorare tutte le persone che hanno perso la vita con il Covi e ringraziare tutti colori che hanno aiutato nel corso dell'emergenza, a cui parteciperà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Per sapere come si articolerà la giornata il Sir ha intervistato fra Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi.
“Un appello così accorato e profondo può venire solamente da una immedesimazione profonda con il cuore di Cristo e questo e solo questo rende ragione di questa preghiera così intensa, profonda. Penso che queste parole non possono non raggiungere il cuore del presidente russo, del presidente ucraino e anche forse di tanti altri. Almeno me lo auguro”.
Un doppio appello: a Putin e Zelensky, per scongiurare “il rischio di un’escalation nucleare, fino a far temere conseguenze incontrollabili e catastrofiche a livello mondiale”; vista “la grave situazione creatasi negli ultimi giorni, con ulteriori azioni contrarie ai principi del diritto internazionale”.
Non siamo soli, non è una questione scaramantica per cui ci affidiamo a qualche oggetto che mai deve mancare su di noi o nel nostro zaino, pena soccombere al malaugurio. Non siamo soli perché l’Altissimo ci ha donato la presenza dei suoi angeli, dei suoi messaggeri che impercettibilmente indicano, sorreggono ed accompagnano. Uno di loro è proprio il nostro, quello personale. Lo denominiamo, da tempo immemorabile, l’Angelo Custode
In questi sette mesi del conflitto, il vescovo di Roma non ha mai fatto mancare la sua voce per chiede la pace, e mettere fine a violenze e morti.
Noi siamo in un atteggiamento di ascolto della Parola e accoglienza del corpo di Gesù nelle nostre chiese?
Promuovere pratiche responsabili che mirino alla cura della persona umana, utilizzando in modo appropriato le risorse naturali, rispondendo a impegni chiari basati sulla responsabilità sociale e sull’opzione preferenziale per i poveri.