Chiesa nel mondo

Tra i tanti, che metaforicamente o fattivamente si mettono in cammino ogni anno, molti decidono di intraprendere la strada che porta a Santiago de Compostela. Non tutti lo fanno per motivi religiosi, ma c’è anche la pietà popolare, ovvero chi decide di uscire da sé stesso e dalla propria vita e diventare pellegrino

“Il cristiano non è fatto per vivere in un frammento della realtà, ma per aprire la propria vita agli altri. Facciamo entrare in noi la luce che viene dall’alto e creiamo punti luminosi di vita nuova”. Lo ha detto lunedì mattina (25 luglio), mons. Juliàn Barrio Barrio, arcivescovo di Santiago, durante la messa solenne in occasione della festa di s. Giacomo. Oltre duecentomila i pellegrini che dall’inizio da gennaio ad oggi, sono arrivati a Santiago, in quello che è stato definito “l’anno della rinascita”

Nella seconda udienza generale dopo la pausa di luglio - la prima, la settimana scorsa, è stata dedicata al "pellegrinaggio penitenziale" in Canada - Papa Francesco ha ripreso il ciclo di catechesi dedicate alla vecchiaia. "Tempo proiettato al compimento della promessa: un posto a tavola con Dio", l'ha definita. "Delirante" tentare di "fermare il tempo per volere l'eterna giovinezza"

Ognuno viene da un’esperienza o da una vita particolare e sceglie il silenzio per esigenze che altri non hanno. Questo lo porta inevitabilmente a darsi una regola di vita che è diversa da quella di un altro. Scriveva Giovanni Crisostomo: “Gesù Cristo non usa né il nome di laico, né quello di monaco. […] è dunque un errore mostruoso credere che il monaco debba condurre una vita più perfetta, mentre gli altri possano fare a meno di preoccuparsene […]. Quelli che vivono nel mondo e i monaci devono arrivare a un’identica perfezione” (Contro gli oppositori della vita monastica 3,14)

Giovanni Paolo II volle proclamare nel 1999 Edith Stein patrona d’Europa: oggi veglia su di noi in tempi cruciali. Quale il carisma, il sigillo che l’Altissimo volle riservarle? La realtà dei fatti, il suo percorso di vita, il lascito di pensatrice fenomenologa e teologa non lasciano dubbi: la verità. Flusso carismatico che attualmente può riversarsi su di noi. Ancora oggi, non solo la sua testimonianza di verità si staglia sulla tragica menzogna di Auschwitz, ma l’inesausta indagine di ricercatrice e di adoratrice della Verità scuote metodi e pensatori odierni che indagano sulla coscienza

La Conferenza episcopale del Nicaragua (Cen), in un comunicato firmato da tutti i vescovi, in particolare dal presidente, mons. Carlo Enrique Herrera Gutiérrez, vescovo di Jinotega, e dal vicepresidente, il card. Leopoldo Brenes, arcivescovo di Managua, manifesta “fraternità, amicizia e comunione spirituale” nei confronti di mons. Rolando José Álvarez, vescovo di Matagalpa e amministratore apostolico di Estelí, che vive sotto il costante assedio della Polizia del regime di Daniel Ortega.

“Ogni giovane è una speranza per Gesù: una speranza di amicizia, una speranza di cammino insieme, una speranza di missione insieme. E quindi ognuno di voi è anche una speranza per la Chiesa”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo stamani in udienza, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano, i partecipanti all’Incontro Internazionale delle “Equipas de Jovens de Nossa Senhora”.

Ansie, riflessioni e aspettative quelle espresse da tre studentesse toccate in prima persona dalle sofferenze della guerra in corso, ed il cui credo non ci è noto, nel test di lingua giapponese in occasione dell’ “International Student Speech Contest” tenutosi il 18 luglio a Matsumoto nella Prefettura di Nagano, ad ovest di Tokyo. L'argomento scelto è stato la pace e le loro riflessioni sembra fossero già state colte e fatte proprie dalla Chiesa ancor prima di essere espresse verbalmente. Le contiene tutte e le ha trattate, infatti, il Messaggio in preparazione dei “Dieci giorni di preghiera per la Pace” (6 - 15 agosto) rivolto il 7 luglio alla Comunità cattolica del Giappone dal presidente della Conferenza episcopale giapponese (Cbcj) ed arcivescovo di Tokyo Mons. Tarcisio Isao Kikuchi.

L'estate, nello spazio di sentieri in montagna, come anche sulle spiagge affollate, senza dimenticare la bella esperienza di campi scuola parrocchiali e associativi che come vescovi e preti ci capita di frequentare, è occasione di incontri, legami e amicizie, volti e sguardi, tempo condiviso, fraternità. È in questa esperienza di fraternità più vissuta che declamata che l'estate del 2022 diventa profetica e ci parla di possibilità di pace. Molti sono i luoghi della terra drammaticamente segnati dalla violenza e dall’ingiustizia della guerra e, vicino a noi, l'Ucraina. L'esperienza estiva per noi può dunque diventare, nel segno della fraternità, un seme di pace.

Durante l'udienza di oggi, Papa Francesco ha ripercorso le tappe del suo "pellegrinaggio penitenziale" in Canada. “La motivazione principale era quella di incontrare le popolazioni originarie per esprimere ad esse la mia vicinanza – la vicinanza della Chiesa -, il mio dolore e chiedere perdono per il male loro arrecato da quei cristiani, tra cui molti cattolici, che in passato hanno collaborato alle politiche di assimilazione forzata e di affrancamento dei governi dell’epoca”, ha spiegato

“Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso”. Così diceva il 2 agosto 1216 san Francesco a quanti erano presenti alla Porziuncola per il Perdono di Assisi. A distanza di otto secoli, la tradizione dell’indulgenza si ripete. Migliaia i pellegrini nella città serafica che hanno varcato la porta della Porziuncola per ricevere l’indulgenza, chiesta dal santo a papa Onorio III, che gliela concesse per un giorno all’anno, il 2 agosto appunto. Nel corso dei secoli, il Perdono è cambiato varie volte fino a quando è stato esteso a tutti i giorni dell’anno per la Porziuncola, mentre per tutte le chiese parrocchiali e francescane resta solo al 2 agosto.