Chiesa nel mondo

“Condividendo i sentimenti di angoscia e preoccupazione di Papa Francesco più volte espressi per i ‘fiumi di sangue e lacrime che scorrono in Ucraina’, mi permetto di implorare Sua Santità con spirito di fraternità: per favore, rivolga un urgente appello alle autorità russe affinché fermino immediatamente le ostilità contro il popolo ucraino e mostrino buona volontà per cercare una soluzione diplomatica al conflitto, basata sul dialogo, il buon senso e il rispetto del diritto internazionale, consentendo al contempo corridoi umanitari sicuri e accesso illimitato all’assistenza umanitaria”.

Ex combattenti argentini e inglesi hanno partecipato alla messa per la pace presieduta il 7 marzo nella basilica nazionale di Nostra Signora di Lujan dal vescovo castrense, mons. Santiago Olivera, e concelebrata dal suo omologo britannico, mons. Paul Mason, e dai cappellani militari di entrambi i Paesi, a quarant’anni dalla guerra delle Falkland, che si combatté tra argentini e britannici per il possesso dell’arcipelago dell’Atlantico australe.

Aiuto alla Chiesa che soffre La fondazione pontificia, ricordando i missionari uccisi in tutto il mondo, invita a sostenere il loro celebrare messa. E tutto lʼaiuto che danno ai loro fedeli, spesso in condizione di povertà

Da qualche mese sette suore Carmelitane missionarie di santa Teresa di Gesù Bambino sono a Marina di Acate, paese sulla costa meridionale della Sicilia, in provincia di Ragusa, per conoscere una realtà invisibile: centinaia di migranti, che lavorano nelle serre, vengono sfruttati e abitano con le proprie famiglie nelle casupole costruite per il rimessaggio degli attrezzi agricoli. Un servizio nel numero di marzo di “Popoli e Missione”

Cittadini russi, ucraini e giapponesi sono scesi in piazza a Tokyo ed in altre città del Giappone, uniti, per manifestare la loro protesta contro l’invasione della Russia in Ucraina, per difendere la pace e dire no alla guerra. "I cittadini russi non vogliono la guerra", "Pace in Ucraina" e "Putin è il nemico della Russia" sono alcune delle scritte che campeggiavano il 26 febbraio sui cartelli dei manifestanti al grido di  "Stop War and Stop Putin" davanti all’uscita di Shinjuku, una importante stazione del centro di Tokyo

Papa Francesco ha riempito l'udienza di oggi, Mercoledì delle Ceneri, di riferimenti alla Giornata odierna di preghiera e di digiuno per la pace in Ucraina. "Portiamo nel cuore questo popolo", ha assicurato ancora una volta, invitando a fare altrettanto. Un "grazie" ai polacchi, che per primi hanno aperto i cuori e le porte delle case agli ucraini. La storia di Marek, lo speaker ucraino con i genitori sotto le bombe vicino a Kiev

Intervista a mons. Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico in Ucraina: “Non siamo soltanto un’ambasciata. Io qui rappresento il Papa presso l’Ucraina, ma anche presso il popolo e presso le Chiese in Ucraina. Ho non soltanto il dovere, ma anche la possibilità di stare vicino alla gente. Quindi il mio posto è qui. Certo, se vedessimo che umanamente è impossibile restare, si porrà la questione ma per il momento se si riesce a stare qui, noi non ci muoviamo”. E sulla Giornata di oggi dice: “La preghiera contribuisce alla pace perché distrugge le fondamenta stessa della guerra. Elimina l’arroganza, la mancanza di responsabilità. Genera conversione, ci consegna lo spirito di umiltà. E quando Dio ci vede così, non può rimanere indifferente e non darci in dono la pace”