Chiesa nel mondo

“Sarà l’Assemblea della ‘piramide invertita’, tutto comincia e finisce con il popolo di Dio”. Usa questa immagine, il presidente del Consiglio episcopale latinoamericano, mons. Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujillo (Perù) per descrivere la logica partecipativa e sinodale che muove l’Assemblea ecclesiale dell’America Latina e Caraibi, che si terrà dal 21 al 28 novembre, a Città del Messico

Il Decreto generale “Le associazioni di fedeli”, che disciplina l’esercizio del governo nelle associazioni internazionali di fedeli, promulgato dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ed entrato in vigore l’11 settembre 2021, stabilisce che “i mandati nell’organo centrale di governo a livello internazionale possono avere la durata massima di cinque anni ciascuno” (art. 1) e che “la stessa persona può ricoprire un incarico nell’organo centrale di governo a livello internazionale per un periodo massimo di dieci anni” (art. 2). Il Dicastero vaticano stabilisce inoltre che “le associazioni nelle quali, al momento della entrata in vigore del presente Decreto, sono conferiti incarichi nell’organo centrale di governo a livello internazionale a membri che hanno superato i limiti di cui agli articoli 1 e 2, debbono provvedere a nuove elezioni entro e non oltre ventiquattro mesi dalla entrata in vigore del presente Decreto” (art. 4.).

"Abbiamo perso credibilità. La gente non crede più nella Chiesa, nei preti, nei vescovi. Non solo è diventato molto difficile per le persone credere nella Chiesa, ma è difficile anche capire cosa e se la Chiesa ha ancora qualcosa da dire oggi nella società post-moderna". È mons. Franz-Josef Overbeck, vescovo di Essen (Germania) a spiegare come la Chiesa cattolica in Germania si sta impegnando nel cammino sinodale in un contesto profondamente segnato dagli scandali degli abusi. E parlando delle vittime, dice: "Per tanti, troppi anni non le abbiamo viste, anche se erano fra di noi e con noi tutto il tempo. Mi sembra che valga la pena, almeno per l’Europa, parlare di crisi della coscienza"

Papa Francesco ha consegnato ai due “decani” dei giornalisti accreditati presso la Santa Sede le Insegne di Cavaliere e Dama di Gran Croce dell’Ordine Piano. Un’occasione per declinare i requisiti del “buon giornalismo” a partire da tre verbi: “Ascoltare, approfondire, raccontare”

Nel mondo, tanta gente sperimenta su se stessa le ferite di una vita, che non ha più tempo, nel suo svolgersi monotono, e che risulta sempre più caratterizzata dalle depressioni di chi non ha speranze future. Molti hanno subìto le ferite della delusione, per aver riposto fiducia in chi, poi, è caduto miseramente, rivelando la sua vera natura; ma è proprio attraverso queste crisi che veniamo invitati ad andare oltre, facendo divenire queste ferite, come ci ricorda don Tonino Bello, le feritoie della luce pasquale

“Sottrarsi alla tirannia dell’essere sempre online, sui social, sul web”. È l’invito del Papa ai giornalisti, nel discorso pronunciato nella Sala del Concistoro per la consegna della Medaglia di Cavalieri dell’Ordine Piano a Valentina Alazraki, di Televisa, e Philip Pullella, della Reuters. 

Giornalista di lungo corso, è stato eletto ieri alla guida del Coordinamento che rappresenta 29 associazioni del settore della comunicazione che hanno in comune l’ispirazione cristiana. Come invita a fare il Papa nel suo Messaggio in occasione della prossima Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, Di Battista intende ascoltare le tante anime che compongono l’organismo mettendosi in relazione anche con gli altri media