Chiesa nel mondo

Venerdì 21 maggio alle, 18 ora locale (le 11 italiane), dalla Madonna di Nagasaki, uno dei 30 luoghi Mariani scelti per la Maratona del Rosario voluta da papa Francesco per invocare la fine della pandemia, la comunità cattolica giapponese unita ai fedeli di tutto il mondo innalza la sua preghiera a Maria. A presiedere la liturgia monsignor Joseph Mitsuaki Takami, arcivescovo di Nagasaki. La Madonna di Nagasaki è legata al miracoloso ritrovamento della testa di una statua lignea posta nel 1929 all’interno della cattedrale dell’Immacolata Concezione di Urakami. La cattedrale, che a quel tempo rappresentava la più grande chiesa cattolica in Asia, fu colpita e distrutta dalla seconda bomba atomica sganciata sul Giappone alle 11:02 del 9 agosto del 1945 ed esplosa a soli 500 m di altezza dalla valle di Urakami

“Gli interessi privati non siano anteposti alla salute di ogni persona nel mondo. Perché nessuno è salvo finché non siamo salvi tutti”. Con queste parole suor Alessandra Smerilli, sottosegretario del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e membro Commissione vaticana Covid-19, ha dato questa mattina il suo pieno sostegno alla campagna mondiale “A Vaccine for all – Vaccino per tutti” che ha preso il via oggi con una conferenza stampa online. 

Quando un racconto di vita si fa testimonianza e l’esperienza del singolo diviene filigrana della presenza di Dio. Si può sintetizzare così "Tutto ma prete mai", il nuovo libro, in uscita per Piemme, di don Davide Banzato, sacerdote padovano e assistente spirituale generale della Comunità Nuovi Orizzonti. Una narrazione intima e sincera, fatta di amore, domande e ribellione, di scelte animate da una fede sofferta e insieme capace di gioia grande. Un’esperienza “normale”, in cui non mancano riferimenti alla cultura pop che a molti possono “sbloccare un ricordo”. Una normalità ben raccontata e, soprattutto, tempestata di luci, “polvere di stelle” le definisce l’autore, che tracciano una via. Dopo esperienze missionarie anche all’estero, oggi vive nella sede di Nuovi Orizzonti a Frosinone, si occupa di disagio giovanile, collabora con dicasteri vaticani e con giornali, radio e tv

Una persona su 4 (il 24,4%) che si è rivolta alle Caritas diocesane per chiedere aiuto tra settembre 2020 e marzo 2021 è stata classificata tra i “nuovi poveri”, pari ad un totale di 132.717 persone su 544.775 persone. Le donne sono la maggioranza: 53,7%, così come sono la maggioranza gli italiani (57,8%). L’incidenza degli italiani tra i "nuovi poveri" è ancora più alta: il 60,4%. In aumento il disagio psico-sociale tra anziani e donne (77,4%), la povertà minorile (66,3%), il rinvio delle cure sanitarie non legate al Covid (66,8%), le violenze domestiche (51,1%)

Quarto monitoraggio Caritas sull’emergenza pandemia e sulle risposte attivate nel territorio. Nei 211 giorni che vanno dal 1 settembre 2020 al 31 marzo 2021, le Caritas hanno accompagnato 544.775 persone. Quasi 1 persona su 4 (24,4%) è un “nuovo povero”, cioè non si era mai rivolta in precedenza alla rete Caritas. E il 60,4% è italiano

“Seguo con grandissima preoccupazione quello che sta avvenendo in Terra Santa. In questi giorni, violenti scontri armati tra la Striscia di Gaza e Israele hanno preso il sopravvento, e rischiano di degenerare in una spirale di morte e distruzione. Numerose persone sono rimaste ferite, e tanti innocenti sono morti. Tra di loro ci sono anche i bambini, e questo è terribile e inaccettabile. La loro morte è segno che non si vuole costruire il futuro, ma lo si vuole distruggere”.