Chiesa nel mondo

Seguendo la tradizione della Chiesa che ha chiamato sin dalle origini “ministeri le diverse forme che i carismi assumono quando sono pubblicamente riconosciuti e sono messi a disposizione della comunità e della sua missione in forma stabile”, Francesco ha ritenuto di occuparsi del tema ecclesiale dei carismi. Nel Motu Proprio Spiritus Domini ha ritenuto di dover riconoscere ai carismi dei laici e delle donne la dignità di un nome e, quindi, di un mandato, di una stabilità e di un’autorità che permetta loro di poter spendere il Dono ricevuto da Dio, e riservato a tutti i battezzati, in un servizio concreto, costruttivo, di responsabilità, pubblicamente riconosciuto, nella comunità cristiana

“Lungo tutto il 2020 le biblioteche ecclesiastiche sono state a lungo chiuse al pubblico ma non ferme”. Così don Valerio Pennasso, direttore dell’Ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto della Cei, riassume l’anno trascorso dalle biblioteche ecclesiastiche e diocesane d’Italia alle prese, come tutte le attività non solo culturali, con la pandemia. Mesi complessi, nei quali si è dovuto percorrere sentieri fino a quel momento poco o del tutto inesplorati ma che hanno consentito anche di pensare ad una progettualità rinnovata. L’esperienza di tre delle 1.124 realtà censite nell’Anagrafe delle biblioteche italiane del Mibact

“L’Ue dovrebbe garantire che nessuno muoia in mare a causa della mancanza di aiuti e che il diritto internazionale sia rispettato in materia di non respingimento e sbarco”. I migranti e i rifugiati che sono “bloccati nei Paesi di transito e che stanno subendo gravi violazioni dei diritti umani dovrebbero essere aiutati a lasciare quel paese e tornare o nel loro paese d’origine o in un altro paese sicuro”.

“Questa mattina, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, mentre prosegue il piano di vaccinazione dello Stato della Città del Vaticano, un primo gruppo di circa 25 senza fissa dimora ospitati stabilmente dalle strutture di assistenza e residenza dell’Elemosineria Apostolica ha ricevuto la prima dose del vaccino contro il Covid-19. Altri gruppi si susseguiranno nei prossimi giorni”. 

“In questo tempo di gravi disagi è ancora più necessaria la preghiera perché l’unità prevalga sui conflitti”. Così il Papa, durante l'udienza di oggi, ha commentato la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Al termine, un appello per "un mondo senza armi nucleari".

A Lamezia, nell'immobile confiscato al clan Turcasio, opera "Pensieri e parole" affidata alla Comunità Progetto Sud. La tenacia, la fede e il desiderio di cambiare la difficile parabola del territorio di don Giacomo Panizza hanno permesso che, in questo luogo, al centro della Calabria, si dischiudessero degli “spazi sociali e di legalità”, come i protagonisti li definiscono. A venticinque anni dall’entrata in vigore della legge sui beni confiscati, la n. 109/1996, tra bilanci e prospettive, il racconto della realtà nata a Lamezia getta luce sulla reale possibilità che qualcosa di buono può davvero costruirsi. Lo racconta al Sir lo stesso don Giacomo.

Da Venezia a Messina, passando da Roma e Faenza. Rabbini e vescovi, esperti di ecumenismo e dialogo animeranno una serie di iniziative di confronto e approfondimento. Gran parte degli appuntamenti si svolgeranno utilizzando le piattaforme online di YouTube, Facebook e Zoom. In alcuni casi, hanno partecipato anche gli studenti delle scuole. Ai ragazzi, l’invito del Rabbino capo di Roma, Riccardo di Segni: “Stiamo attenti al web. Prima di attivare il dito sulle notizie che ci arrivano dalle reti sociali come Facebook, cerchiamo di esercitare perennemente la critica su quello che ci viene detto”

“Abbiamo sentito la necessità di istituire questa Giornata per riscoprire le radici che ci legano in maniera profonda all’ebraismo”, spiega al Sir il presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei. “Il nostro incontro vuole quindi essere un grande segno per tutti: c’è una fraternità universale che si può scoprire solo nell’incontro tra diversi. La risposta più bella alla pandemia è dire: siamo diversi ma la nostra diversità è una ricchezza e non un motivo che ci costringe a costruire muri e separazioni. Siamo diversi ma non per questo non possiamo non dire di essere tutti fratelli e sorelle di un’unica grande famiglia umana”