Chiesa nel mondo

Questa mattina a Casa Santa Marta, poco dopo le 8.45, Papa Francesco ha incontrato un gruppo di circa 20 detenuti della Terza Casa Circondariale di Rebibbia, accompagnati dalla direttrice, dal cappellano e da alcuni funzionari, che si recavano successivamente in visita ai Musei Vaticani.

“Non possiamo smettere di pensare a ciò che stiamo vivendo oggi a causa di questa pandemia. Questa nuova realtà, che ha afflitto il mondo intero, ci ha fatto avvertire la nostra fragilità umana, paralizzando le nostre attività, intaccando la nostra salute e riempiendo di lutto tante famiglie, di fronte all’apparente assenza di Dio”. Lo ha affermato ieri, a Città del Messico, il segretario di Stato Vaticano, card. Pietro Parolin, durante la celebrazione nella basilica di Guadalupe, patrona dell’America Latina. 

Potrebbe sembrare strano che proprio la barca dove si trova Gesù viene sconvolta dalla tempesta, la grande tentazione di pensare un cristianesimo senza croce, senza difficoltà è sempre stata presente. In realtà il Signore non ha mai promesso ai suoi discepoli una vita senza ostacoli, senza difficoltà e contrarietà. Egli ha promesso molto di più, ha promesso la sua presenza, fino alla fine

Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Grosseto presentata da mons. Rodolfo Cetoloni e ha nominato vescovo della medesima diocesi mons. Gianni Roncari, vescovo di Pitigliano-Sovana-Orbetello, unendo in persona Episcopi le diocesi di Pitigliano-Sovana-Orbetello e Grosseto. Ne dà notizia il Bollettino della Sala stampa vaticana.

Incontro online degli addetti stampa e portavoce delle Conferenze episcopali europee su “Pandemia e comunicazione ecclesiale: nuove sfide pastorali”. Anche per la Chiesa, è stato un periodo difficile e complicato. Momenti di preghiera e celebrazioni liturgiche si sono trasferiti in rete, alla radio e alla televisione. L’ambiente digitale ha offerto nuove forme di socializzazione e partecipazione e la comunicazione, anche quella ecclesiale ha mostrato potenzialità e criticità. La pandemia - ha detto mons. Nuno Brás,vescovo di Funchal (Portogallo) - ci ha mostrato un nuovo modo di vivere. Ma per ricominciare, la parola chiave è prossimità: è necessario  accompagnare le persone in qualsiasi contesto, anche quello digitale, e far sentire loro la vicinanza della comunità e di Dio, farsi compagni di strada nel bisogno di sacro e di Dio che abita il cuore dell’uomo, essere capaci di aprire finestre al mistero di Dio”

Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione per le cause dei santi a promulgare il decreto che riconosce le virtù eroiche del servo di Dio Robert Schuman, fedele laico e soprattutto “padre” dell’Unione europea, nato il 29 giugno 1886 a Clausen (Lussemburgo) e morto a Scy-Chazelles (Francia) il 4 settembre 1963. La notizia diffusa oggi, dopo che il Pontefice ha ricevuto in udienza il card. Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione.

Padre Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece, spiega perché i vescovi Ue sono scesi in campo ed hanno redatto un “Position Paper” sulla “Risoluzione Matić”. “La Chiesa - dice - ha una missione molto chiara che è la difesa della vita, soprattutto quando è più vulnerabile e meno protetta. Facciamo quindi riferimento alla vita del nascituro. Ma parliamo anche della vita degli anziani, dei disabili, dei migranti. Di tutte quelle persone che come dice Papa Francesco, tendono ad essere scartate dalla nostra società"

E’ l’unità il tema centrale del primo pomeriggio dell’assemblea generale dei vescovi statunitensi, apertasi ieri online. E’ la terza assemblea che si tiene via video a causa della pandemia, ma l’augurio di monsignor José H. Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale Usa, ad inizio incontro è che il prossimo novembre ci si possa ritrovare tutti insieme. L’analisi della Chiesa americana post Covid, offerta da Gomez, non tralascia nessuna delle sfide e delle ferite lasciate dalla pandemia. La varietà di posizioni della Chiesa Usa è stata al centro dei dibattiti pubblici di questi mesi, soprattutto dopo l’elezione alla presidenza di Joe Biden, il secondo cattolico a guidare il Paese.

"La Chiesa italiana non parla su di loro, ma parla con loro. Le persone disabili sempre più dovrebbero essere presenti nei nostri tavoli decisionali, negli eventi organizzativi e nei posti di responsabilità. Vogliamo che le indicazioni del magistero e la Parola di Dio siano trasformati in una prassi dell'ordinarietà". Suor Veronica Amata Donatello, responsabile del Servizio Cei per la Pastorale delle persone con disabilità, parla all'indomani della pubblicazione della nota della Pontificia Accademia per la Vita