Chiesa nel mondo

Dopo l’incontro questa mattina con Papa Francesco, la piccola delegazione dei familiari degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza, hanno parlato alla stampa. Si sono presentati portando nelle loro mani le foto dei loro figli, nipoti, sorelle, che si trovano ancora nelle mani di Hamas. Al Papa hanno espresso la loro preoccupazione ma soprattutto l’appello affinché siano “liberati, il prima possibile. Ora”

Il Papa ha dedicato l'udienza di oggi al tema dell'annuncio. Prima di arrivare in piazza San Pietro, come ha rivelato lui stesso ai fedeli, ha ricevuto, in due momenti distinti, i parenti degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas a Gaza dal giorno del terribile attacco del 7 ottobre e un gruppo di familiari di palestinesi che soffrono per il conflitto nella Striscia

Questo piccolo testo vuole essere un luogo vitale, uno spazio fraterno in cui incontrare e fare esperienza di un autentico rapporto di amicizia, uno “stile alto di comportamento”, come scrive il card. Crescenzio Sepe nella prefazione del saggio, quello tra la venerabile Enrichetta Beltrame Quattrocchi e Maria Vittoria Casa, che attraverso gesti, momenti, incontri la vivono, la testimoniano e la consegnano a noi

Si può cambiare libro, si può innovare il metodo, ma se crolla il polmone della famiglia la fede non si fa vita; proprio in questo sta il valore aggiunto e l’incarnazione di quei concetti che rischiano di restare solo vocaboli dell’ecclesialese: mensa, perdono, discepolato, obbedienza, preghiera, paternità, provvidenza, sacrificio... La catechesi incontra la vita sul terreno del primo annuncio: il suo habitat naturale è la famiglia, luogo delle relazioni vere e del vissuto reale

L'esercito israeliano staziona nell'area della parrocchia latina della Sacra Famiglia dove sono ospitati oltre 700 sfollati cristiani, praticamente la gran parte della comunità cristiana gazawa. Stretti tra due fuochi, i cristiani locali hanno trasformato la parrocchia in un presidio di preghiera continua, come racconta al Sir suor Nabila Saleh: “L’unica arma che abbiamo per difenderci è la preghiera che ci dona la 'luce' per guardare avanti con fiducia"