Chiesa nel mondo

Per la prima volta nella sua storia, il Santuario di Nostra Signora di Fatima celebra il 13 maggio, senza pellegrini. Le funzioni religiose si svolgono in una spianata chiusa per le norme sanitarie definite dal Governo che impediscono la presenza di fedeli. Una decisione molto difficile, racconta al Sir il Rettore, padre Carlos Manuel Pedrosa Cabecinhas, “presa con un forte senso di responsabilità pastorale in virtù dell’emergenza che il Portogallo e il mondo stanno attraversando”

“Oggi è la Giornata degli infermieri. Ieri ho inviato un messaggio. Preghiamo oggi per gli infermieri e le infermiere, uomini, donne, ragazzi e ragazze, che hanno questa professione, che è più di una professione, è una vocazione, una dedizione. Che il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità e alcuni hanno dato la vita. Preghiamo per le infermiere e gli infermieri”.

Con l’autore intervengono Guadalupe Arbona Abascal, docente di letteratura comparata - Università Complutense di Madrid, Adolfo Ceretti, docente di Criminologia - Università degli studi di Milano-Bicocca, Antonio Polito, scrittore e vicedirettore de Il Corriere della Sera.
Introduce e modera: Letizia Bardazzi, presidente Associazione Italiana Centri Culturali

La Giornata di “preghiera, digiuno e carità” del 14 maggio, esprime il desiderio di ogni religione di vivere, nel mondo, la forza del proprio patrimonio umano e spirituale. Tale forza non può mai essere contro gli altri, ma deve costruire una cultura di convivenza e di pace universale. Nella speranza che tante diocesi aderiscano a questo momento comune, auguriamo che il digiuno, l’invocazione a Dio e le opere di carità, rendano possibile quell’armonia nella differenza che Egli ha voluto fin dalle origini del creato, come ci descrive l’inizio della Bibbia. Possano la preghiera, il digiuno e la carità far cessare il male che ci affligge, diffondendo saggezza e speranza per tutti

Il Papa ha iniziato oggi un nuovo ciclo di catechesi sul tema della preghiera. Alla fine, un appello per i "lavoratori sfruttati" e per far sì che questa pandemia sia un'occasione "per rimettere al centro la dignità della persona e del lavoro”