Chiesa nel mondo

Papa Francesco ha dedicato l'udienza di oggi a Charles de Foucauld. Al termine, un appello per evitare una catastrofe umanitaria a Gaza e far tacere le armi, evitando l'allargamento del conflitto. Il 27 ottobre una Giornata di digiuno, preghiera e penitenza “per implorare la pace nel mondo”. "Continuiamo a pregare per la pace nel mondo, e non dimentichiamo di pregare per la martoriata Ucraina”

Pace! È quello che chiediamo e che diventa impegno e responsabilità, perché non si chiede pace se nel cuore vi sono sentimenti di odio, di violenza, e non si chiede quello che non vogliamo vivere a partire da noi. Tanti “artigiani di pace” aiuteranno gli attuali, troppo pochi, “architetti” di pace, cioè chi costruisce ponti e non muri, alleanze e non conflitti. Cerchiamo pace, perché non c’è futuro con la violenza e con la spada

Oggi è il giorno della preghiera, del digiuno e dell’astinenza per la pace in Terra Santa voluto dal patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa. La presidenza Cei ha invitato tutte le diocesi italiane ad unirsi alla preghiera. A Gaza, sotto le bombe, la piccola comunità continua a pregare per la pace e la fine della guerra

"Vogliamo sostenere lo sforzo dei nostri fratelli cristiani a poter esprimere prossimità, vicinanza e amore a coloro che sono provati da una grave sofferenza. La Chiesa, e con essa la Chiesa in Italia, è sempre dalla parte dell'uomo. Quindi, non può che intervenire per alleviare le sofferenze". Così mons. Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei, sulla drammatica situazione a Gaza dopo l'inizio dei bombardamenti da parte di Israele a seguito dell'attacco di Hamas del 7 ottobre

Nuovo appello ieri all’Angelus del Papa per il popolo armeno del Nagorno Karabakh a difesa questa volta dei monasteri e dei luoghi di culto, affinché “possano essere rispettati e tutelati”. Sua Beatitudine Minassian, patriarca di Cilicia degli armeni: “Distruggere le chiese e i monasteri che si trovano in quella regione, significa voler cancellare una storia e quindi distruggere un intero popolo. Ringraziamo il Papa per aver preso questa iniziativa. Il nostro auspicio è che le sue parole possano risvegliare l’Onu e la comunità internazionale affinché agiscano a protezione della storia e della cultura di tutte le Nazioni”

Papa Francesco ha pubblicato un'esortazione apostolica su Santa Teresa del Bambino Gesù. “Io sarò l’amore” è l’opzione radicale di Teresina per una Chiesa non trionfalistica, ma “amante, umile e misericordiosa”: “una grande luce anche per noi oggi, per non scandalizzarci a causa dei limiti e delle debolezze della istituzione ecclesiastica, segnata da oscurità e peccati”

“Tenete a mente che chi semina con larghezza con larghezza raccoglierà” (2Cor. 9,6). È forse uno dei passi della Scrittura che più di altri descrive la vita e l’opera di padre Carmelo Di Giovanni nei suoi 43 anni vissuti a Londra come parroco della Chiesa italiana di San Pietro a Londra. Punto di riferimento prezioso per gli italiani immigrati, la Saint Peter Church è stata fondata nel 1863 da San Vincenzo Pallotti e ancora oggi accoglie migliaia di nostri connazionali. Per chiunque lo abbia fatto, varcare le porte di quella chiesa è significato sentirsi a “casa” perché per padre Carmelo non c’erano infatti orari né chiusure. Anzi. Come suggerisce il titolo del suo ultimo libro, “Una porta aperta. 4 Back Hill, Londra” (Ancora edizioni), barriere per tenere lontani anche gli indesiderabili non ce ne erano

“L'essere umano è sempre culturalmente situato, natura e cultura sono strettamente necessari” con questa frase di Papa Francesco si è aperta la presentazione e il relativo dibattito, sul libro del giovane Dante Monda presso la sede dei missionari vincenziani a Roma lo scorso sabato, nel parco-orto di “Mediterranea Rete”. Il volume, edito da Morcelliana dal titolo “Papa Francesco e il popolo. Una sfida per la Chiesa e la democrazia” è il brillante inizio di una ricerca che l'autore fa del magistero di Bergoglio con particolare attenzione alla sua "teologia politica"

Papa Francesco aprendo i lavori del Sinodo, mercoledì 4 ottobre, ha spiegato ai partecipanti: “È una pausa di tutta la Chiesa, in ascolto”. In ascolto reciproco, per affinare l'attenzione cercando di sentire la voce dello Spirito Santo, vero autore di “quell'armonia che non è sintesi, è un legame di comunione fra parti dissimili”. Una Chiesa, dunque, che sa mettersi per strada, rischiando il viaggio e rinunciando ad accontentarsi di “tirare avanti” perché apparteniamo al “santo popolo fedele di Dio”, come si legge nella Evangelii gaudium

Circa 600 ragazzi, tenendosi per mano, hanno recitato il Padre Nostro per implorare il dono della pace nel mondo. È una delle fotografie della festa svoltasi la sera del 13 ottobre, in ringraziamento per gli oratori e le attività estive che nei mesi scorsi hanno coinvolto migliaia di giovani animatori della diocesi di Roma