“Il periodo che stiamo attraversando non è facile per nessuno e anche il mondo del lavoro ne soffre, e a volte molto; per una serie di ragioni, tra cui questa guerra assurda e, prima ancora, gli anni difficilissimi della pandemia”.
Chiesa nel mondo
“Preghiamo perché le persone che vivono ai margini della società, in condizioni di vita disumane, non siano dimenticate dalle istituzioni e non siano mai considerate scarti”.
Padre Antuan Ilgit è stato nominato ieri da Papa Francesco vescovo ausiliare del Vicariato apostolico di Anatolia (Turchia). Nato a Hersbruck (Germania), il 22 giugno 1972, da genitori turchi, è cresciuto in Turchia, a Mersin di Cilicia, a pochi chilometri da Tarso. È il primo e unico gesuita di nazionalità turca. E per la prima volta nella sua storia recente, la Turchia potrà contare su un vescovo originario di questa terra
“Papa Francesco non ha mai incoraggiato idee imperialiste. Al contrario, egli è un convinto oppositore e critico di qualsiasi forma di imperialismo o colonialismo, in tutti i popoli e situazioni. In questa stessa chiave vanno interpretate anche le parole del Romano Pontefice, pronunciate il 25 agosto scorso”.
“Nelle parole di saluto rivolte a braccio ad alcuni giovani cattolici russi negli scorsi giorni, com’è chiaro dal contesto in cui le ha pronunciate, il Papa intendeva incoraggiare i giovani a conservare e promuovere quanto di positivo c’è nella grande eredità culturale e spirituale russa, e certo non esaltare logiche imperialistiche e personalità di governo, citate per indicare alcuni periodi storici di riferimento”.
Giovani e adolescenti degli oratori di Roma si ritroveranno ancora una volta mercoledì 30 agosto a Genzano per l’appuntamento con “Villaggio Oratorio”, l’esperienza di formazione estiva che tradizionalmente chiude l’estate degli animatori e apre in qualche modo il nuovo anno oratoriano con un percorso di crescita spirituale, teologica e metodologica, ideato, realizzato e coordinato dal Centro oratori romani.
Alla Domus Pacis assisana sono in corso le Giornate di formazione e spiritualità promosse dall’Ufficio di Cooperazione missionaria tra le Chiese-Cei. Ne parliamo con don Giuseppe Pizzoli, direttore generale della Fondazione Missio. "La testimonianza del Vangelo nelle nostre città e per le strade e del mondo nasce dall'incontro con Gesù. Così come avvenne per i due discepoli di Emmaus"
Mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca, traccia al Sir un bilancio dell’incontro che venerdì 25 agosto ha visto Papa Francesco in video conferenza con San Pietroburgo con i giovani russi: “La direzione da intraprendere – dice - è quella che ci ha indicato il Papa e cioè di essere costruttori di ponti, di rapporti. Di essere quindi gente che non erige muraglie, che non costruisce pareti ma che apre porte, eleva ponti e cerca possibilità di rapporti. Persone che soprattutto non hanno paura di creare amicizie perché solo queste amicizie possono veramente superare paure e barriere”
Mai accontentarsi e mai fermarsi alla prima risposta: una seconda, o una terza sono sempre disponibili basta lasciarsi interrogare e riflettere.
Anche quest’estate la cronaca interna e internazionale ha lasciato ben intravvedere che la sfida dell’Intelligenza Artificiale (AI) non è affatto distante dalla quotidianità.
L’immagine che affiora dalle parole del salmo è quella di un Dio che è padre e insieme madre e che è così onnipotente nel suo amore da intuire dove sia ogni suo figlio e cosa faccia.
Sono trascorsi 80 anni da quando il 9 agosto 1943 a Brandeburgo sulla Havel veniva ghigliottinato il beato Franz Jägerstätter, il contadino tirolese ucciso per essersi rifiutato di prestare giuramento al Führer.
“Dobbiamo imparare a ‘spigolare’, a non sentirci inutilmente preziosi, tanto da non guardare agli umili. Da lì dobbiamo ripartire, da chi sembra non avere valore. La comunità che custodisce i piccoli, la comunità dove i membri si prendono cura gli uni degli altri, è il luogo della presenza del Risorto. Il Signore infatti ci costringe a guardare quel ragazzo, quella ragazza e a iniziare da lui, a prendersi cura di lui. Dobbiamo essere ‘spigolatori’, uomini e donne che partono dalle cose piccole e da quel particolare ricostruiamo la comunità”.
“Capisco benissimo che parlare di ‘Sinodo sulla sinodalità’ può sembrare qualcosa di astruso, autoreferenziale, eccessivamente tecnico, poco interessante per il grande pubblico. Ma ciò che è accaduto nell’anno appena passato, che proseguirà con il momento assembleare del prossimo ottobre e poi con la seconda tappa del Sinodo 2024, è qualcosa di veramente importante per la Chiesa”.
Scrive padre Eugenio Maria, carmelitano: “Ad ogni svolta della storia, lo Spirito Santo pone una guida, ad ogni civiltà che inizia, dà un maestro incaricato di dispensare la sua luce. Alle soglie di questo mondo nuovo che s’annuncia, Dio ha posto Teresa di Gesù Bambino”. Nella nostra svolta Francesco scriverà e ci spiegherà perché oggi dobbiamo guardare a lei per passare da un regime di giustizia ad un desiderio ardente di assoluto e integro Amore