Chiesa nel mondo

“Fraterno sostegno alle comunità musulmane” e condanna del rogo del Corano inscenato a Stoccolma, così come di ogni azione di odio e incitamento alla violenza”: questo esprime oggi la Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece) in un messaggio affidato ai social. Il riferimento è ai fatti del 28 giugno scorso, quando nella capitale svedese erano state bruciate copie del corano davanti a una moschea. Dalla Comece un richiamo all’Ue perché “garantisca un maggiore rispetto per le religioni e i loro simboli sacri”.

Il vescovo di Verona, mons. Domenico Pompili, ha effettuato una lunga visita pastorale nel nord del Mozambico, nel distretto di Namahaca dove da una ventina d’anni la diocesi di Verona manda propri sacerdoti e laici fidei donum. Con la “scusa” di salutare i suoi due sacerdoti (don Fabio Gastaldelli e don Francesco Castagna) la missione ha in realtà avuto l’obiettivo di prendere contatto con le comunità cattoliche locali, distribuite in 75 parrocchie in un territorio assai vasto (e assai decentrato da tutto)

“Come cristiani il nostro punto di partenza deve essere la dignità innata di ogni persona perché ciascuno di noi è creato a immagine e somiglianza di Dio. Noi, quindi, non dovremmo mai considerare le persone che arrivano sulle nostre coste come un problema politico, ma come fratelli e sorelle nei confronti dei quali abbiamo responsabilità e che arricchiscono, in modo importante, le nostre comunità”. 

Un migliaio di strutture educative aperte fra giugno e luglio, con 40mila animatori e numerosi adulti che danno una mano sul versante organizzativo. Gli oratori ambrosiani accolgono dai più piccoli delle elementari fino agli universitari, passando per una schiera di adolescenti cui è riservato un occhio particolare. Lo slogan è “TuXTutti”. Le visite dell’arcivescovo Delpini, il ruolo della Fom. Un servizio che prosegue tutto l’anno

“La tenerezza inizia dai bambini, dai piccoli, dai vulnerabili, dalle vittime innocenti di una violenza ingiusta, tanto più grande di loro, inaccettabile sempre ancora di più perché coinvolge chi non può difendersi. Il loro dolore, spesso nascosto nelle ferite profonde del cuore, chiede l’impegno di tutti perché trovino consolazione e protezione”.