Chiesa nel mondo

“Qual è lo stile di Dio? Sono tre parole: vicinanza, compassione e tenerezza. Dio è vicino, compassionevole e tenero. Se noi andiamo su questa strada di essere vicino l’uno all’altro, di avere compassione davanti al dolore degli altri, di essere teneri; se impariamo ad accarezzare con compassione e vicinanza siamo molto vicini a Dio. Non dimenticare: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza”.

“Il fatto di avere qui tra noi il successore di San Pietro è il segno che il Papa ha cura di questa piccola porzione di popolo di Dio. È pertanto un motivo di grande incoraggiamento e di gioia profonda per tutti i fedeli della Mongolia. Sono tanti i messaggi che sto ricevendo in queste ore”. Questa la reazione a caldo del card. Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator, all’annuncio ufficiale della Santa Sede: Papa Francesco si recherà in Mongolia dal 31 agosto al 4 settembre

“Noi, non loro” il titolo dell'appuntamento promosso a Roma, dal 1° al 3 giugno, dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei. Per i relatori che si sono avvicendati nella tre giorni, l’inclusione sociale non basta più: è necessario porsi l’obiettivo di raggiungere per tutti la partecipazione

Quella di Lisbona sarà la prima Gmg dopo la pandemia e la prima dei nativi digitali. Nella capitale portoghese è atteso oltre 1 milione di giovani da 200 Paesi. La sfida, spiega Ana Alves, capo della Comunicazione della Giornata, "sarà far vivere questo evento come una esperienza di fede e di amicizia". Intanto ieri, 31 maggio, sono state aperte le procedure di accredito per i giornalisti e gli operatori della Comunicazione. Ne sono attesi almeno 4.000. Per la prima volta nella storia delle Gmg è previsto l'accredito anche per i cosiddetti "influencer"

"La comunità di fede può essere sensibile ai bisogni delle persone disabili e delle loro famiglie, ma è anche sensibile ai loro punti di forza e doni”. Parla Bill Gaventa, tra i maggiori esperti di disabilità e spiritualità. Fondatore del Summer Institute on Theology and Disability e direttore della Collaborative on Faith and Disability, Gaventa terrà la lectio magistralis al convegno nazionale "Noi, non loro. Il progetto di vita" promosso dal Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della Cei (Roma, 1-3 giugno)  

Microcredito sociale, alloggi, trasferimento di anziani e persone sole nei nuovi luoghi di vita, aiuto a sgomberare le case alluvionate, attività di animazione con i bambini e i ragazzi nelle parrocchie, sostegno psicologico. Oltre alla distribuzione di beni di prima necessità già in corso nelle Caritas delle diocesi di Cesena-Sarsina, Faenza-Modigliana, Forlì-Bertinoro, Imola e Ravenna-Cervia più colpite dalle alluvioni dei giorni scorsi, sono queste le iniziative che Caritas italiana intende promuovere nei prossimi mesi. Ne parla al Sir don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana, di ritorno da una visita a Faenza

Il progetto “Per conoscere, amare e prendersi cura del luogo dove abito e dove vado a scuola” realizzato da Caritas diocesana insieme ai bambini delle quarte elementari delle scuole Collodi. I bambini hanno presentato le loro proposte nel corso di un incontro tenutosi a scuola, nei giorni scorsi, alla presenza del vicario generale, don Giuliano Gazzetti, Alessandra Filippi, assessora all’Ambiente del Comune di Modena, Viviana Giacomini, dirigente dell’Istituto comprensivo 10

Da Barbiana, sperduta frazione di Vicchio, zona montuosa del Mugello, a Rondine, piccolo borgo medievale in provincia di Arezzo. Franco Vaccari, fondatore e presidente di Rondine Cittadella della Pace, racconta al Sir come don Lorenzo Milani, sacerdote, educatore e scrittore, abbia ispirato l’azione della sua organizzazione impegnata per la riduzione dei conflitti armati nel mondo.

“Un coerente maestro di responsabilità”, che è l’opposto dell’”egoismo collettivo”. Così il Papa ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la consegna del Premio Paolo VI, conferito al Capo dello Stato dall’Istituto Paolo VI di Brescia. Paolo VI, ha osservato Francesco, “notava che nelle società democratiche non mancano istituzioni, patti e statuti, ma manca tante volte l’osservanza libera ed onesta della legalità» e che lì l’egoismo collettivo insorge”.