8xmille e agricoltura solidale. Con “Terra condivisa” si impara un lavoro. E si fa esercizio di autonomia

A pochi chilometri da Faenza, in provincia di Ravenna, si trova l’orto “Terra condivisa”

8xmille e agricoltura solidale. Con “Terra condivisa” si impara un lavoro. E si fa esercizio di autonomia

È un progetto di agricoltura sociale, promosso dalla Caritas di Faenza – Modigliana, destinato a persone svantaggiate, con l’obiettivo di fornire competenze utili per il lavoro agricolo e per l’inserimento in una nuova dimensione relazionale. «Terra, lavoro e persone sono i cardini di questo progetto: tramite una formazione retribuita e imparando il mestiere del contadino nell’orto di “Terra condivisa” – spiega Erica Squarotti, referente per il progetto – accompagniamo persone inoccupate e con situazione di svantaggio sociale in un percorso di autonomia, così che, una volta acquisite competenze spendibili nel mercato del lavoro, sia facilitato il loro inserimento nel tessuto produttivo locale. Qui si impara a essere responsabili e ad aver fiducia nell’altro. Stare insieme diventa un’occasione di confronto e crescita, di scambio di idee e ricerca di soluzioni, come in una famiglia». Al centro del tirocinio formativo figurano tematiche specifiche come sicurezza, orticoltura, raccolta e potatura senza trascurare la pratica della lingua italiana e la comprensione delle dinamiche legate all’impiego, nell’ottica di aumentare le future opportunità lavorative dei partecipanti. Sostenuto per i primi tre anni, dal 2019 al 2021, con 225 mila euro provenienti dai fondi dell’8 x mille alla Chiesa cattolica, questo progetto di agricoltura solidale coniuga la formazione e il recupero delle tradizioni contadine. Filiera corta e produzione a chilometro zero sono i tratti distintivi dell’orto, realizzato dall’organizzazione di volontariato Farsi prossimo. Su un ettaro di terreno viene coltivata una ricca varietà di ortaggi e verdure mentre un’area è dedicata alla produzione di cachi. Il fiore all’occhiello sono le fragole con una produzione annua che si attesta sui mille chili. I prodotti sono venduti ai privati e ad alcuni ristoranti della zona mentre le eccedenze vengono recuperate attraverso le mense Caritas o la distribuzione di alimenti.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)