Covid-19 e infanzia, protocollo d'intesa tra Unicef: e Cei

L'accordo durerà tre anni e prevede una reciproca collaborazione mirata alla tutela dei minori sul territorio italiano sia nel periodo di emergenza sanitaria sia dopo che questa potrà considerarsi contenuta e terminata

Covid-19 e infanzia, protocollo d'intesa tra Unicef: e Cei

È stato sottoscritto a Roma un Protocollo d'Intesa tra la Conferenza Episcopale Italiana/CEI e il Comitato Italiano per l'Unicef - Fondazione Onlus che avvia una reciproca collaborazione mirata alla tutela dell'infanzia sul territorio italiano sia nel periodo di emergenza sanitaria causata dalla pandemia da Covid19 sia dopo che questa potrà considerarsi contenuta e terminata. Lo scrive in una nota l'Unicef. Il Protocollo che avrà la durata di tre anni è stato firmato dal Segretario generale della CEI, S.E. Mons. Stefano Russo, e dal Presidente dell'Unicef Italia, Francesco Samengo.

"Per educare un bambino ci vuole un villaggio, ha ricordato più volte papa Francesco, e la Chiesa, nel suo essere comunità, guarda con responsabilità e sollecitudine alle giovani generazioni- ha affermato Mons. Russo- non può esserci cammino di sviluppo autentico- ha aggiunto- che lasci indietro bambini e adolescenti nella povertà, nell'abbandono, nel disagio, nella malattia. Ogni bambino ha il diritto di essere accompagnato nella crescita con tutto il sostegno possibile, anche e soprattutto dopo un'emergenza globale di questo tipo. Il Protocollo firmato oggi con Unicef contribuisce a edificare un futuro di cura e sicurezza per i più piccoli, che ha le fondamenta nel terreno della prevenzione".

"Tutti i bambini hanno il diritto di sopravvivere, crescere e realizzare le proprie potenzialità per costruire un mondo più a misura di bambino", ha dichiarato Samengo: "Sono certo che, grazie a questo Protocollo con la CEI, potremo compiere attività concrete per far fronte all'emergenza sanitaria e, soprattutto, per prevenire i suoi gravi effetti secondari sulle condizioni di vita di tanti bambini e adolescenti, in particolare le conseguenze sulla crescita della povertà e delle disuguaglianze, avendo particolare attenzione ai più vulnerabili e invisibili".

Questi i principali obiettivi previsti dal protocollo:

  • Individuare, promuovere e realizzare iniziative comuni di sostegno alle comunità in Italia nell'ambito dell'emergenza sanitaria e dei suoi effetti secondari, quali, tra gli altri, l'aggravamento della condizione di povertà, l'inasprimento delle disuguaglianze sociali, il rischio di abbandono scolastico o di carenze educative, il rischio di carenze nella tutela della salute, il rischio di violenze con particolare attenzione ai diritti e alle condizioni di vita delle bambine e dei bambini e degli adolescenti, compresi i minori con disabilità, quelli fuori dalle famiglie o bambini e adolescenti rifugiati, richiedenti asilo e migranti, accompagnati e non;
  • individuare, sviluppare ed attuare iniziative comuni per la tutela dei minori in Italia e per il miglioramento delle loro condizioni di vita e la loro piena partecipazione anche dopo l'emergenza;
  • incentivare iniziative congiunte di prossimità volte alla prevenzione, promozione e protezione dei minori residenti in Italia e delle loro famiglie in condizioni di disagio sociale, economico ed educativo. (DIRE)
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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)