D come dormire. Attorno al dormire si costruisce il calore e l’intimità di una famiglia

Come si dorme in famiglia? Tutti in modo diverso fin dall'inizio e a seconda delle stagioni della vita.

D come dormire. Attorno al dormire si costruisce il calore e l’intimità di una famiglia

Le persone che dicono di dormire come un bambino di solito non ne hanno uno. (Leo J. Burke)

D come Dormire. Dicono che una delle torture più efficaci sia quella di impedire di dormire e di fatto chi di noi negherebbe che il sonno sia non solo un elemento vitale ma anche uno dei grandi piaceri del vivere? Ma come si dorme in famiglia? Tutti in modo diverso fin dall’inizio e a seconda delle stagioni della vita. Che si sia gufi nottambuli o allodole da “il mattino ha l’oro in bocca” la parentesi del sonno ristoratore avvicina gli sposi (oggi anche molti conviventi) nella conquistata autonomia dalle rispettive famiglie d’origine.

Dal giorno delle nozze al primo figlio, per esempio, potremmo definire le notti i campi elisi dell’intimità: dormire insieme ha un valore enorme, segna davvero la nascita di una nuova famiglia, è un aureo periodo che mai più ritorna se i coniugi sono benedetti dall’arrivo della prole. Lo capiscono bene i neogenitori alle prime notti col pupo di ritorno dall’ospedale. La culla magari è anche vicino al lettone per agire nel più breve tempo possibile al primo vagito, ma dormire come se niente fosse non si può più. Al seno della mamma o al democratico biberon che fa alzare anche il papà, il piccolo se va bene si placa… ma le 7 ore di sonno filato divengono un’utopia per la stragrande maggioranza degli sperimentatori.

Terminata la fase neonatale, mamma e papà sono ben presto sbalzati nelle notti di fiabe e racconti attorno ai letti dei piccoli da addormentare. C’è chi crolla subito e chi vorrebbe andare avanti all’infinito ed è sempre difficile stabilire quale sia il limite da porsi. Niente è più gratificante di vedere il proprio cucciolo accoccolato fra le coperte nel mondo dei sogni, ma questo risultato bisogna conquistarselo fra sbadigli e sforzi non indifferenti. Poi i piccoli crescono, si mettono il pigiama da soli e si lavano pure i denti, ma fanno queste cose solo sotto diktat sempre più pressanti mentre scorre la fiction che vorrebbero vedere anche oltre l’orario prefissato.

Quando poi la quiete sembra raggiunta si può assistere allo sport famigliare delle intrusioni nel lettone: basta che papà resti ancora un po’ alzato che uno dei piccoli, accampando scuse improbabili, si fionda a fianco della mamma come se quel posto davvero proteggesse da qualunque incubo e facesse addormentare in modo più dolce. Arriva poi la stagione dei compiti da finire e delle lezioni da preparare… i ragazzi ormai adolescenti provano a far tardi e gli adulti ancora una volta non se la sentono di spegnere la luce prima di loro. E quando i figli diventano grandi? Non lo saranno mai abbastanza!

I genitori sono i primi ad alzarsi e gli ultimi ad andare a dormire. Prima le feste a cui bisogna accompagnarli e riprenderli trattando ogni volta sull’ora del ritorno… poi le uscite in autonomia appena presa la patente e allora quel sonno leggero e apprensivo dei genitori che può finalmente diventare sollievo solo al primo rumore delle chiavi nella porta di casa. Insomma attorno al dormire si costruisce il calore e l’intimità di una famiglia e quando i figli iniziano a chiedere di dormire fuori (da parenti o amici) vuol dire che stanno davvero crescendo, ma – se sono stati fortunati – non dimenticheranno mai il bacio della buonanotte dei loro genitori. E quanto dà pace la benedizione che un uomo e una donna si scambiano prima di addormentarsi dopo aver messo a letto i propri figli: è come il lasciapassare ai sogni più belli e più sereni, quei sogni in cui spesso ci parla anche Dio.

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Fonte: Sir