I come Ira. Nessuno può dirsi indenne dall'ira, né esiste uno speciale vaccino che possa immunizzarci

Spetta ai padri e alle madri saper prevenire le occasioni di conflitto e riuscire a dosare le porzioni di ascolto dei figli.

I come Ira. Nessuno può dirsi indenne dall'ira, né esiste uno speciale vaccino che possa immunizzarci

Nell’ira, non peccate; non tramonti il sole sopra la vostra ira (Ef 4,26)

I come Ira. Chissà se quando Paolo scriveva agli Efesini scongiurandoli di non cedere all’ira pensava anche alle famiglie e a come questo sentimento così pericoloso possa annidarsi anche in esse. Certo è che nessuno può dirsi indenne dall’ira, né esiste uno speciale vaccino che possa immunizzarci da quegli attacchi di rabbia improvvisi. È vero: ci sono caratteri che si prestano maggiormente a questa forma di sfogo che tanto può offendere l’altro e caratteri più mansueti a cui, magari anche senza loro grande merito, non capita spesso di perdere le staffe… ma tutti, attori o spettatori abbiamo sperimentato la violenza almeno verbale se non anche fisica di un attacco d’ira.

Del resto, pur sconfinando spesso in patologie più gravi, numerosi eventi luttuosi consumati fra le mura domestiche possono essere originati da attacchi di ira incontrollata. Ma, lasciando la cronaca nera che grazie a Dio non riguarda la maggioranza delle famiglie, può essere utile riconoscere che l’ira è sempre in agguato e non fa distinzioni di censo, cultura od età. Anche i bambini assaggiano il gusto dell’ira sotto forma di insoddisfazione e di pianto. Poi con il passare degli anni, sopraggiunta la delicata adolescenza, fra genitori e figli e fra fratelli possono scoppiare tremendi temporali. Sono scosse di parole volgari, di sguardi di fuoco, di mutismi, ripicche ed anche inconsulti usi della forza fisica. È chiaro che l’ira dei figli ha un peso specifico infinitamente minore di quello dei genitori, ma entrambe necessitano di essere imbrigliate. Spetta ai padri e alle madri saper prevenire le occasioni di conflitto. Riuscire a dosare le porzioni di ascolto dei figli cercando di non suscitare gelosie. Un’attenzione specifica al problema di un figlio, il rispetto per la serietà della sua angustia, senza cedere alla tentazione di prendere sottogamba l’interpellanza è già un potente antidoto ai veleni dell’ira. I figli, dal canto loro, dovrebbero riuscire a non esasperare i genitori con pretese spesso solo egoistiche o con disubbidienze palesi e gratuite. Se poi la prevenzione non è bastata e qualcuno erutta la sua rabbia in modo incontrollato ecco che possono subentrare altri ingredienti lenitivi. I più grandi sono chiamati a maggiore responsabilità e chiamando in soccorso la ragione dovranno farsi pronti pompieri con le armi della pazienza e del buon senso e, se necessario, di un po’ di sano umorismo capace spesso di riportare il sereno più che tante lezioni e reprimende.

Certo talvolta l’ira si scatena fra marito e moglie e lo spettacolo è doloroso se i figli assistono… una forma di mala educazione che si dovrebbe riuscire ad evitare ma non sempre ce la si fa. Del resto pure il Papa, in un’udienza divenuta celebre, contemplava che ci si potesse tirare dietro i piatti… L’importante, diceva, echeggiando anch’egli San Paolo, è che si riesca a fare la pace prima di sera e non restare nel lettone girati di spalle a consumare una guerra fredda ben più pericolosa dell’ira di un momento. In fondo il fuoco dell’ira si spegne in fretta e se siamo capaci di medicare le ferite con il coraggio del perdono e la saggezza della comprensione, presto le cicatrici non saranno più visibili.

L’ira spesso è per motivi futili, ma quando scoppia è rumorosa e spesso nelle nostre case, nei nostri condomini è lei che si sente e che disturba i vicini fra un piano e l’altro. Succede così che spesso si presuma di conoscere di più i problemi di chi ci sta accanto perché abbiamo sentito delle urla di là dal muro, piuttosto che avere la curiosità e il desiderio di conoscere le gioie e le virtù di chi sta alla porta accanto. Il bene e il bello fanno meno rumore ma dovremmo allenarci di più a questo ascolto e allora con la forza di una comunità più coesa e solidale sapremmo esorcizzare maggiormente non solo i lapilli dell’ira ma anche tutte le forme di violenza che attentano alla vita degli uomini.

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Fonte: Sir