Il giornale di strada dell’Alto Adige che fa parte della rete internazionale dei giornali di strada Insp

Ogni mese 32 pagine dedicate ad approfondimenti sociali. A settembre ha festeggiato i cinque anni di vita e i suoi primi 50 numeri.

Il giornale di strada dell’Alto Adige che fa parte della rete internazionale dei giornali di strada Insp

Sidi, 38 anni, nato in Guinea ma cresciuto in Senegal, lavorava in Libia quando, nel 2011, è scoppiata la guerra civile. Per lui non c’era altra soluzione che partire. “Sono arrivato a Lampedusa dopo tre giorni di mare”, racconta. Viene trasferito prima a Taranto e poi a Bolzano. Oggi fa il sarto a Merano.

Sidi Diallo, insieme a Mamadou Bouybath, posa sorridente dietro una rella appendiabiti piena di vestiti colorati, sulla prima pagina del mensile “Zebra.”. La sua, insieme a quella dell’iracheno Asad Yousef e dell’iraniana Lila Abdulmajid (nomi di fantasia), è stata scelta come storia di copertina del numero di ottobre, fresco di stampa, che racconta una comunità – quella dei cittadini stranieri – al lavoro.

“Zebra.” è il giornale di strada dell’Alto Adige che fa parte della rete internazionale dei giornali di strada Insp. Nato nel 2014 da un progetto dell’Oew, Organizzazione per un mondo solidale, è scritto in buona parte da volontari. Ogni mese 32 pagine dedicate ad approfondimenti sociali. A settembre ha festeggiato i cinque anni di vita e i suoi primi 50 numeri.

Lo si può acquistare solo in strada. A venderlo sono persone che provano ad uscire da situazioni molto difficili. Tra di loro anche richiedenti asilo in cerca di un lavoro stabile. La vendita di “Zebra.” non sostituisce un lavoro fisso e sicuro, ma permette di fare un primo passo. Dei 3 euro del prezzo di copertina, una metà è destinata alla copertura delle spese e l’altra metà resta al venditore. Attualmente sono 60 i venditori, tutti dotati di un cartellino di riconoscimento e registrati presso l’associazione Oew. Originari di 17 Paesi diversi, girano tutto l’Alto Adige per vendere il mensile.

Accanto al giornale cartaceo, c’è anche una pagina Facebook (Straßenzeitung zebra. giornale di strada) che racconta i volti di chi realizza e vende “Zebra.”, così come le storie di altri giornali di strada. E racconta, in particolare, il quotidiano di persone che spesso vengono considerate “altre”, e per questo tenute ai margini della società.

È proprio sulla pagina Facebook del giornale di strada che giovedì 10 ottobre è stato annunciato che “Zebra.” ha fatto il “triplete”: cinque anni di vita, 50 numeri e ora anche un importante riconoscimento.

“Zebra.” è infatti il vincitore dell’8.a edizione del Premio vescovo Josef Gargitter. Istituito nel 1998 a Bolzano dal Forum delle associazioni cattoliche di lingua tedesca e dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, il premio – che ha una dotazione di 5.000 euro – intende onorare l’opera del vescovo Gargitter (1917-1991), che promosse la nascita nel 1964 della diocesi di Bolzano-Bressanone, di cui fu il primo vescovo. Gargitter si distinse per il suo impegno per la convivenza pacifica e la giustizia sociale in Alto Adige. Un impegno che è stato posto quale colonna portante del Premio.

“Il progetto Zebra. è un ottimo esempio di come si possono raggiungere i due obiettivi del Premio Gargitter – si legge nelle motivazioni della giuria – promuovere la convivenza pacifica di tutte le persone che vivono nel nostro territorio e contribuire a una maggiore giustizia sociale”.

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Fonte: Sir