Mai dialogare col Diavolo. Anche oggi, ricorda Francesco "Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle"

In questa domenica che ci introduce nel cammino verso la Pasqua, il Vangelo ci propone la pagina delle tentazioni.

Mai dialogare col Diavolo. Anche oggi, ricorda Francesco "Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle"

L’immagine di questa prima domenica di Quaresima è il Papa raffreddato che rinuncia a prendere parte agli esercizi spirituali, presso la Casa Divin Maestro di Ariccia, insieme alla Curia Romana. È Francesco stesso a dirlo nelle parole che seguono la recita dell’Angelus, in piazza San Pietro, manifestando preoccupazione per quanto accade al confine tra Turchia e Gracia, con migliaia di sfollati ai quali viene impedito di varcare il confine.

In questa domenica che ci introduce nel cammino verso la Pasqua, il Vangelo ci propone la pagina delle tentazioni, che leggiamo, oggi, in Matteo: Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Dopo il battesimo e i quaranta giorni di digiuno – come già Mosè e Elia nell’Antico Testamento – Gesù si deve difendere dalle lusinghe del tentatore. Di fronte a ogni persona c’è una scelta da compiere, e il grande tentatore è lì pronto ad offrire una strada alternativa, quasi scorciatoia che non richiede obbedienza.

Bella l’immagine che il grande scrittore russo Leone Tolstoj utilizza – nel libro Il Regno di Dio è in voi – per descrivere la verità: è come una lanterna nelle mani di un viandante, scrive, il quale “non vede ciò che la lanterna non rischiara ancora; non vede neanche la via percorsa e che è già ricaduta nell’oscurità; ma in qualunque luogo si trovi, egli vede ciò che è rischiarato dalla lanterna, ed è sempre libero di scegliere l’uno o l’altro lato della via”.

In questa pagina del Vangelo di Matteo sono sintetizzate le prove di ogni uomo e ogni donna: la tentazione del denaro, del benessere; del potere; del rapporto con Dio.

Per tre volte Gesù viene tentato: la prima tentazione è legata al pane, ricorda la prova di Israele nel deserto; una volta assicurato il pane, tutto è assicurato. In primo piano è il rapporto dell’uomo con le cose, i beni, e il rischio di metterli davanti a tutto, quasi fossero le sole cose importanti della vita. Ma l’uomo, risponde Gesù, non vive di solo pane.

Poi ecco la tentazione del potere e del rapporto con il prossimo. L’orgoglio che fa mettere da parte il rispetto dell’altro. Il vero potere è il servizio. Con il secondo tentativo il diavolo chiede a Gesù di sperimentare la fiducia nella potenza di Dio – “chi crede sa che Dio non lo si mette alla prova, ma ci si affida alla sua bontà”, dice Francesco – e con il terzo “il maligno vorrebbe distogliere Gesù dal portare a compimento la sua missione, offrendogli una prospettiva di messianismo politico”. Gesù respinge “l’idolatria del potere e della gloria umana”. All’Angelus il Papa, commentando le risposte, dice: “questo ci insegna una cosa: Gesù non dialoga con il diavolo. Gesù risponde al diavolo con la Parola di Dio, non con la sua parola”. No, dunque, alla tentazione di dialogare con il tentatore; Gesù, ricorda Francesco, scaccia via il diavolo, oppure “risponde con la Parola di Dio. State attenti: mai dialogare con la tentazione, mai dialogare con il diavolo”.

Il progetto di Satana consiste nel convincere che c’è una strada diversa, quasi scorciatoia, che non richiede l’obbedienza. La domanda di fondo allora è: perché la Quaresima, la croce? Benedetto XVI rispondeva così a questo interrogativo: “esiste il male, anzi, il peccato, che secondo le Scritture è la causa profonda di ogni male”. E aggiungeva che se si elimina Dio dall’orizzonte del mondo, non si può parlare di peccato: “quando si nasconde il sole, spariscono le ombre; l’ombra appare solo se c’è il sole; così l’eclissi di Dio comporta necessariamente l’eclissi del peccato”.

Anche oggi, ricorda Papa Francesco “Satana irrompe nella vita delle persone per tentarle con le sue proposte allettanti; mescola la sua alle tante voci che cercano di addomesticare la coscienza. Da più parti arrivano messaggi che invitano a ‘lasciarsi tentare’ per sperimentare l’ebbrezza della trasgressione”. La tentazione è, dunque, il tentativo di percorrere vie alternative a Dio”, vie che “ci danno la sensazione dell’autosufficienza, del godimento della vita fine a sé stesso. Ma tutto ciò è illusorio: ben presto ci si rende conto che più ci allontaniamo da Dio, più ci sentiamo indifesi e inermi di fronte ai grandi problemi dell’esistenza”. Di qui l’invito a “essere vigilanti di fronte alle tentazioni, a non sottometterci ad alcun idolo di questo mondo” seguendo Gesù nella lotta contro il male.

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Fonte: Sir