Papa Francesco: a Aggiornamenti sociali, “orientarsi” per “non agire sull’onda di fake news”

Aiutare a “orientarsi”, per “agire con maggiore responsabilità e non solo per sentito dire, magari sull’onda di fake news”. È l’invito del Papa ai redattori e i collaboratori di “Aggiornamenti Sociali”, ricevuti oggi in udienza in occasione dei 70 anni della rivista.

Papa Francesco: a Aggiornamenti sociali, “orientarsi” per “non agire sull’onda di fake news”

“Svolgete un servizio prezioso, specie in un tempo di cambiamenti accelerati, che lasciano molti smarriti e confusi”, l’omaggio di Francesco, che nel testo consegnato all’inizio dell’udienza – in cui ha parlato a braccio – inizia il suo discorso salutando padre Bartolomeo Sorge, “che per tanti anni è stato, ed è ancora, punto di riferimento della Rivista e, più in generale, dell’impegno per il bene comune”.

“Orientarsi – scrive il Papa – vuol dire capire dove ci troviamo, quali sono i punti di riferimento, e poi decidere in che direzione muoversi: è fatica sprecata orientarsi per poi rimanere fermi. Così ha un significato molto vicino al discernimento: infatti, anche nel cammino della società, abbiamo bisogno di imparare a riconoscere la voce dello Spirito, interpretarne i segni e scegliere di seguire quella voce e non le altre Questo ci interpella a livello personale, ma anche come comunità civile ed ecclesiale, perché lo Spirito è misteriosamente all’opera nelle dinamiche della società”.

“Vi occupate di questioni complesse e controverse”, dice Francesco stilandone un elenco dettagliato: “dall’impatto dell’intelligenza artificiale sulla società e sul lavoro alle frontiere della bioetica; dalle migrazioni ai problemi della disuguaglianza e dell’inequità; da una visione dell’economia attenta alla sostenibilità e alla cura dell’ambiente alla costruzione del bene comune nella concretezza dello scenario politico attuale”. “In questi ambiti – la consegna – Aggiornamenti Sociali ha il compito non solo di fornire informazioni affidabili, ma di accompagnare i lettori a imparare a formulare giudizi e ad agire con maggiore responsabilità e non solo per sentito dire, magari sull’onda di fake news”.

“Le divergenze e i conflitti non vanno negati o dissimulati, anche nella Chiesa”

Sì al “metodo sinodale”, no all’”astrazione”. “Il discernimento dei fenomeni sociali non può essere compiuto da soli”, il monito di Francesco: “Nessuno – nemmeno il Papa o la Chiesa – riesce ad abbracciare tutte le prospettive rilevanti: serve un confronto serio e onesto, che coinvolga tutte le parti in causa”. Il “metodo sinodale”, come già insegnava Paolo VI, esige di “costruire una relazione, fatta di parole e di gesti, darsi un obiettivo comune e cercare di raggiungerlo. È una dinamica in cui ciascuno parla con libertà, ma anche ascolta ed è disponibile a imparare e a cambiare. Dialogare è costruire una strada su cui camminare insieme, e, quando servono, dei ponti su cui venirsi incontro e tendersi la mano”.

“Le divergenze e i conflitti non vanno negati o dissimulati, come spesso siamo tentati di fare, anche nella Chiesa”, la tesi del Papa: “Vanno assunti, non per rimanere bloccati al loro interno – il conflitto non può mai essere l’ultima parola – ma per aprire nuovi processi”. “Guardarsi dalla tentazione dell’astrazione, di limitarsi al livello delle idee, dimenticando la concretezza del fare e del camminare insieme”, l’invito del Santo Padre, secondo il quale la rivista “evita questo rischio quando pubblica parole radicate in esperienze e pratiche sociali, nutrite da quella concretezza”.

“Anche la ricerca intellettuale seria è un cammino fatto insieme, specialmente quando si affrontano questioni di frontiera, facendo interagire prospettive e discipline diverse e promuovendo relazioni di rispetto e amicizia tra le persone coinvolte, che scoprono come l’incontro arricchisce tutti”, fa notare Francesco esortando a “creare reti, partecipare a eventi, attivare gruppi di ricerca”.

“Oggi in Europa stiamo vivendo il pregiudizio dei populismi”

“Con il padre Bartolomeo abbiamo fatto la 32ª congregazione generale nel ’74, si ricorda? Quelle lotte interne, quei problemi…. È stato un pioniere in questo e lo ringrazio”.

Non perdete il coraggio, perché poco tempo fa ho letto qualcosa di una chiarezza che ha fatto tremare, non dico la politica italiana, ma sicuramente almeno la Chiesa italiana!”, ha esclamato Francesco, che in primo luogo ha esortato i gesuiti ad “ascoltare le situazioni, ascoltare i problemi, apertamente, senza pregiudizi” e senza “riduzionismo alle mie categorie”.

Ascoltare è lasciarsi colpire dalla realtà”, ha spiegato il Papa: “E a volte le proprie categorie cadono o si risistemano. L’ascolto dev’essere il primo passo, ma bisogna farlo con la mente e il cuore aperti, senza pregiudizi. Il mondo dei pregiudizi, delle ‘scuole di pensiero’, delle posizioni prese fa tanto male…”.

Oggi, in Europa stiamo vivendo il pregiudizio dei populismi, i Paesi si chiudono e tornano le ideologie”, ha denunciato Francesco:  “Ma non  soltanto nuove ideologie – qualcuna c’è – ma tornano le vecchie, le vecchie ideologie che hanno fatto la seconda guerra mondiale”, il grido d’allarme: “Perché? Perché non si ascolta la realtà com’è. C’è una proiezione di quello che io voglio che si faccia, che io voglio che si pensi, che ci sia… È un complesso che ci fa sostituire a Dio creatore: noi prendiamo in mano la situazione e operiamo: la realtà è quello che io voglio che sia. Poniamo dei filtri. Ma la realtà è un’altra cosa. La realtà è sovrana. Piaccia o non piaccia, ma è sovrana. E io devo dialogare con la realtà”.

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Fonte: Sir