Povertà. Crescono le domande di Reddito di cittadinanza. Caritas: “Agire con rapidità”
I nuovi dati dell’Osservatorio dell’Inps mostrano un incremento di nuove richieste. All’8 aprile sono 1,2 milioni le domande accolte. L’appello di Caritas Italiana: “Mettere in campo un intervento straordinario, fornire risposte all’intera società e coinvolgere tutte le realtà impegnate nella lotta alla povertà, incluso il terzo settore”
Mentre si attende che il Reddito di emergenza vada in porto, dall’Inps arrivano i dati aggiornati del Reddito di cittadinanza ordinario: all’8 aprile 2020 sono ben 1,8 milioni i nuclei familiari che hanno presentato una domanda di Reddito o Pensione di cittadinanza. Di queste, al momento, circa 1,21 milioni (il 68%) sono state accolte, 118 mila (6%) sono in lavorazione e altre 473 mila (26%) sono state respinte o cancellate, mentre altri 155 mila sono i nuclei decaduti dal diritto. Un dato in crescita soprattutto negli ultimi mesi. Basta guardare gli ultimi due report dell’Osservatorio dell’Inps: dal report aggiornato al 7 gennaio a quello pubblicato in questi giorni e aggiornato all’8 aprile risultano oltre 177 mila nuove domande presentate. Per quanto riguarda il solo Reddito di cittadinanza, l’ultimo report dell’Inps parla di 948 mila nuclei percettori, con 2,4 milioni di persone coinvolte. Dati poco distanti da quelli riportati nel dossier di inizio anno, che contava 916 mila nuclei percettori del Reddito di Cittadinanza. Sebbene i dati siano in crescita, è ancora presto per valutare appieno l’impatto della crisi sull’accesso alla misura. Saranno i dati dei prossimi report, tenendo conto anche delle nuove misure che il governo deciderà di mettere in campo, a mostrare quanto l’attuale emergenza avrà pesato sulla povertà in Italia. Intanto, si moltiplicano le richieste al governo di misure che sappiano dare una risposta organica a quanti, per via del lockdown, stanno rischiando di cadere in povertà. Come la Caritas italiana che in queste ore ha espresso “grande preoccupazione per l’inedita fase storica che il nostro Paese sta attraversando” e ha messo in guardia l’esecutivo sul rischio che impoverimento e disuguaglianze possano far sorgere “nuove tensioni sociali”. “Per evitarli è necessario agire con rapidità e decisione - spiega una nota della Caritas -. Questa responsabilità è di tutti e coinvolge sia le scelte personali, sia le decisioni delle pubbliche Istituzioni”. Nella nota, Caritas italiana appoggia pubblicamente la proposta elaborata dal Forum Disuguaglianze Diversità (di cui Caritas Italiana è parte) e dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, insieme al professor Cristiano Gori. “Tre gli obiettivi da segnalare, che vanno nella direzione auspicata di uno sviluppo integrale in vista della costruzione del bene comune - spiega la Caritas -: primo, mettere in campo un intervento straordinario per i poveri. Bisogna costruire subito una diga contro l’impoverimento e raggiungere rapidamente la popolazione colpita. Secondo, fornire una risposta all’intera società italiana, sostenendo ognuno in base alle sue differenti esigenze e valorizzando le sue risorse. La questione povertà va infatti affrontata considerando la nostra società nel suo insieme, attraverso interventi equi e sostenibili di promozione umana”. Il terzo obiettivo guarda al futuro. “Una volta predisposto l’auspicato piano per questi primi mesi bisognerà subito cominciare a preparare gli interventi necessari alla fase successiva - spiega la Caritas -, anch’essa impegnativa, senza omettere la partecipazione e il coinvolgimento sussidiario di tutte le realtà del nostro Paese impegnate nella lotta alla povertà, incluso il terzo settore”.