Sacerdozio e celibato. Perché i sacerdoti non si sposano?

Il celibato sacerdotale deve essere considerato come un dono prezioso alla Chiesa.

Sacerdozio e celibato. Perché i sacerdoti non si sposano?

Il celibato sacerdotale è un segno profetico della Chiesa cattolica secondo la quale i suoi sacerdoti e i vescovi scelgono di non sposarsi e di vivere in castità perpetua. Questa tradizione ha origine storiche e teologiche che risalgono ai primi secoli del cristianesimo. Paolo VI nell’Enciclica “Sacerdotalis Caelibatus“, pubblicata nel 1967, ha trattato in modo specifico la questione del celibato sacerdotale nella Chiesa cattolica. Il messaggio principale del documento è che il celibato è una scelta preziosa e necessaria per i sacerdoti cattolici, e che questa scelta deve essere mantenuta come requisito per l’ordinazione sacerdotale. Paolo VI sostiene che il celibato sacerdotale è una tradizione antica e venerabile della Chiesa, che risale ai tempi degli apostoli, e che rappresenta un impegno totale e radicale al servizio di Dio e della Chiesa. Egli riconosce che il celibato può essere difficile e può richiedere sacrificio, ma sottolinea che questo è parte integrante della vita sacerdotale e che deve essere abbracciato con gioia e dedizione. Paolo VI afferma che il celibato sacerdotale non solo è possibile, ma anche auspicabile, e rappresenta un impegno necessario, profondo e significativo per la vita sacerdotale e il servizio alla Chiesa. Ecco alcuni dei motivi principali per cui i sacerdoti cattolici scelgono il celibato:

  1. Imitazione di Cristo: Il celibato è visto come un modo per seguire l’esempio di Gesù Cristo, che secondo la tradizione cristiana era celibe. I sacerdoti, in quanto ministri di Cristo, cercano di imitarlo nel loro servizio e nelle loro scelte di vita.
  2. Dedizione totale al ministero: La scelta del celibato permette ai sacerdoti di dedicare completamente se stessi al loro ministero e alla cura delle persone a loro affidate. Senza le responsabilità e gli impegni che derivano dal matrimonio e dalla vita familiare, i sacerdoti possono concentrarsi sul loro lavoro spirituale.
  3. Simbolismo spirituale: Il celibato è anche un segno visibile del totale abbandono di sé a Dio e al servizio della Chiesa. È un segno della rinuncia ai desideri terreni per perseguire una vita di preghiera, di sacrificio e di servizio agli altri.
  4. Storia e tradizione: La pratica del celibato sacerdotale ha radici profonde nella storia della Chiesa cattolica. Sebbene non sia un dogma e ci siano stati periodi in cui il celibato non era obbligatorio per i sacerdoti, è diventato una tradizione consolidata nel corso dei secoli.

Paolo VI esamina anche alcune delle obiezioni al celibato sacerdotale e risponde a esse, sottolineando che il celibato non è una limitazione alla libertà personale o una forma di repressione, ma piuttosto una scelta libera e consapevole di dedicarsi completamente al servizio di Dio e della Chiesa. Il celibato sacerdotale non è un dogma immutabile, ma una tradizione che può essere modificata solo con grande prudenza e discrezione. Il celibato sacerdotale deve essere considerato come un dono prezioso alla Chiesa, che dovrebbe essere mantenuto e preservato come un elemento essenziale della vita sacerdotale nella Chiesa cattolica.

Paolo Morocutti

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Fonte: Sir