Terremoto tre anni dopo. Mons. Boccardo (Spoleto-Norcia): “Non lasciamoci rubare la speranza. Andiamo avanti”

Mercoledì mattina a Norcia, sotto la pioggia e circondati dalla nebbia, si è celebrato il terzo anniversario degli eventi sismici dell'ottobre del 2016. Mons. Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, davanti ai rappresentanti delle istituzioni locali e regionali, ha esortato ad "andare avanti senza darci per vinti. Non lasciamoci rubare la speranza"

Terremoto tre anni dopo. Mons. Boccardo (Spoleto-Norcia): “Non lasciamoci rubare la speranza. Andiamo avanti”

“Non lasciamoci rubare la speranza, andiamo avanti senza darci per vinti”: è tutto nelle parole di Papa Francesco, contenute nell’esortazione Evangelii Gaudium, il senso del terzo anniversario degli eventi sismici del 2016 che si è celebrato questa mattina a Norcia, alle 7.41, ora della scossa più devastante che colpì la città benedettina e tutta la Valnerina. Riuniti sotto la statua, miracolosamente illesa di san Benedetto, fedeli, istituzioni locali e regionali, tra questi la neo eletta governatrice, Donatella Tesei, alla sua prima uscita ufficiale, mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha invitato tutti “a guardare avanti senza lasciarsi andare al senso di sconfitta. Sentiamo tutti la necessità di continuare a costruire e ricostruire non soltanto i muri ma le relazioni”. “È importante non perdere la prospettiva – ha aggiunto l’arcivescovo – e mantenere vive la tenacia e la determinazione che sono un patrimonio della nostra gente che è stata capace di rigenerarsi continuamente. E i monumenti che ci circondano raccontano questa storia”.

“Abbiamo bisogno di bellezza – ha esordito mons. Boccardo indicando la torre civica e la chiesa di san Benedetto colpite e da ricostruire -. I nostri monumenti sono belli perché raccontano la storia di un popolo, la sua umanità. La bellezza racconta la verità di cui abbiamo tanto bisogno nella vita. Noi siamo eredi di tutto questo e non possiamo trascurare questa eredità. La dobbiamo custodire con forza per trasmetterla per chi verrà dopo di noi”.

Mons. Boccardo non ha mancato di sottolineare “il peso quotidiano che portiamo addosso” e lo ha fatto tornando ad indicare il simbolo, l’icona di questo sisma, la chiesa di san Benedetto, distrutta e ingabbiata per evitare che crolli del tutto. “Fa male al cuore – ha affermato il presule – vedere Norcia e tutti gli altri Paesi di queste vallate quasi deserti. Tutto questo ci scoraggia ma bisogna reagire. In questo anniversario cogliamo un messaggio: guardiamo avanti e vinciamo la tentazione dello scoraggiamento e della chiusura.

Ci capita spesso di avvelenarci la vita per accumulare e moltiplicare e poi bastano pochi secondi di terremoto per perdere tutto. Cosa resta allora? È nel tempo del deserto che si scopre cosa vale veramente la pena ricercare e costruire. Certo, c’è chi ha la responsabilità di aiutare queste popolazioni nella vita quotidiana realizzando il bene di tutti, però ognuno deve fare la sua parte. Come un mosaico formato da tanti tasselli che stanno bene insieme. Per questo non dobbiamo lasciarci rubare la speranza senza aspettare che qualcuno dal di fuori venga e faccia qualcosa, ma soprattutto non diamoci per vinti”.

La celebrazione è proseguita con le intercessioni per i governanti e tutti gli amministratori, per coloro che hanno responsabilità politiche, per i tecnici e gli operai chiamati alla ricostruzione e per le persone che vivono in tutta l’area colpita dal sisma. In piazza san Benedetto anche la neo eletta Governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei. Nelle sue parole anzitutto il ricordo di quanto vissuto tre anni fa. “È stato un giorno particolare ed è giusto oggi essere qui”. Per velocizzare la ricostruzione poi, il neo governatore ha ribadito che “non ci sono idee particolari ma dei livelli di competenza, con lo Stato innanzitutto. In tanti hanno avanzato proposte precise ma oggi siamo ancora qui. Non serve parlare di idee ma di operatività. Come Regione faremo la nostra parte”.

Impegno del Ministero. Impegno ribadito anche dal ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini, giunto a Norcia per visionare i cantieri della basilica di San Benedetto, della vicina concattedrale di Santa Maria Argentea e della storica abbazia di Sant’Eutizio: “Sono venuto per vedere il lavoro straordinario che è stato fatto, verificare problemi e ritardi, per rimboccarci le maniche e lavorare.

Dobbiamo lavorare uniti. Un impegno collettivo che dovrebbe prescindere dai colori e dalle appartenenze.

Il lavoro da affrontare è ancora molto lungo, non dimentichiamo che sono state colpite oltre 4mila chiese e più di mille palazzi vincolati”. Il ministro ha ricordato il recente decreto per il sisma che dovrebbe snellire le procedure burocratiche e velocizzare la ricostruzione e sostenuto la necessità di un testo di legge utile per affrontare le emergenze che ciclicamente si presentano nel Paese. “Non è possibile – ha detto – che ogni qualvolta accade una calamità naturale nelle prime ore riparte il dibattito su come intervenire”.

Le date della ricostruzione di san Benedetto. La giornata odierna è servita anche per fare il punto sull’iter di ricostruzione della basilica di san Benedetto. Una sorta di road map che dovrebbe, secondo il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, “vedere lo sgombero dell’ultima parte della navata che sarà completato entro il 31 dicembre. Questo ci consentirà di definire tutti gli aspetti di rilievo necessari per far partire il bando della progettazione. Con il ministro ci siamo dati dei tempi: completare il bando, progettazione e affidamento entro il 2020, per poter avviare formalmente i lavori entro il 2021”.

“Si tratta di una notizia che ci dona tanta fiducia e speranza – ha rimarcato il sindaco -,  abbiamo detto di dover esser capaci di superare tutte le difficoltà politiche, le differenze, i cambi di governo, per ridare a questo simbolo, ora triste, del terremoto che è la basilica di san Benedetto, quello splendore che merita. È intorno a questa basilica che ricostruiremo la nostra comunità”.

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Fonte: Sir