Ecumenismo e dialogo. Due eventi preparano la Settimana dell'unità dei cristiani

Due appuntamenti anticipano e preparano la giornata del dialogo cristiano ebraico, il 17 gennaio, e la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, prevista dal 18 al 25 gennaio. Il primo, venerdì 12 alle ore 20.45, nella chiesa evangelica metodista in corso Milano a Padova, è un incontro dal titolo “Gesù ebreo e noi cristiani”, proposto dal gruppo interconfessionale di studio biblico. Il secondo invece , sabato 13 alle 9.30 presso il teatro san Leopoldo, in piazzale santa Croce a Padova,è il convegno dal titolo “L'ospitalità, dono e sfida per le chiese”.

Ecumenismo e dialogo. Due eventi preparano la Settimana dell'unità dei cristiani

Gesù ebreo e l'ospitalità: sono i due temi, provocatori, impegnativi e di estrema attualità, proposti per gli appuntamenti che anticipano e preparano la Giornata del dialogo cristiano ebraico, il 17 gennaio e la Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, prevista dal 18 al 25 gennaio. Due occasioni, organizzate in collaborazione con il consiglio delle Chiese cristiane di Padova, offerte ai responsabili delle comunità parrocchiali, agli animatori, educatori, parroci per attingere a criteri nuovi e rinnovati rispetto a temi antichi o problemi attuali.

“Gesù ebreo e noi cristiani”, l'appuntamento proposto dal gruppo interconfessionale di studio biblico per venerdì 12 alle ore 20.45, nella chiesa evangelica metodista in corso Milano a Padova, prevede l'intervento di Paolo Ricca, teologo valdese. «Da un punto di vista storico – spiega don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l'ecumenismo e il dialogo interreligioso – ci sono duemila anni in cui abbiamo rescisso il rapporto con gli ebrei, in più in questi tempi c'è un rigurgito di razzismi e ideologie che negano la shoah e non riconoscono la gravità delle leggi razziali del 1938. Le chiese devono avere il coraggio di spendersi su questi temi. Da un punto di vista teologico poi per duemila anni abbiamo affermato che gli ebrei hanno ucciso Dio e abbiamo presunto di essere il popolo che li sostituisce. Questo ha favorito una lettura antiebraica che è giunta fino a noi. Invece va recuperata l'ebraicità della fede cristiana». La Giornata del dialogo cristiano ebraico riprenderà poi una sfaccettatura del tema: ha infatti come titolo “Il libro delle lamentazioni”, un testo che dà voce al dolore del mondo.

Di ospitalità come dono e sfida per le chiese si parla invece al convegno di sabato 13 dalle 9.30 alle 12 al teatro San Leopoldo in piazzale santa Croce a Padova. Un incontro in preparazione alla Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, che ha come tema la frase dell'Esodo “Potente è la tua mano, Signore” ed è organizzata dalla delegazione dei Caraibi. «La storia dei Caraibi – chiarisce don Brusegan – ci invita a cogliere come dono la libertà ed essere operatori di speranza. Un tema che deve essere visto non solo dal punto di vista della salvezza dell'anima, ma del benessere dei popoli. Una dimensione più ampia, corale, non solo spirituale». Al convegno saranno presenti, oltre allo stesso Paolo Ricca, don Pierluigi Di Piazza, responsabile del Centro Balducci di Zugliano (Ud) e don Cristiano Bettega, direttore dell'ufficio ecumenismo e dialogo Cei. Modera don Riccardo Battocchio, teologo della Facoltà teologica del Triveneto.

«Due appuntamenti – conclude don Brusegan – che hanno una bella congruità e che ci aiutano a capire il passato e il presente: il passato di popoli profughi e poi liberati che diventa il nostro futuro di popoli che si uniscono. Spesso le persone in fuga sono viste come nemiche, dimenticando il cristiano "ero straniero e mi avete accolto" e non sono considerate occasione di incontro. Sono temi che vanno poi calati nel piccolo: gli operatori della pastorale, gli educatori, i sacerdoti, coloro che poi operano nel concreto, devono capire che bisogna andare oltre il pensiero omologante e comune, perché siamo lievito nella pasta e non possiamo amalgamarci con la pasta. È necessario prendere posizione attiva verso gli ultimi, intervenire per integrare i più poveri, anche a livello di istituzioni e amministrazioni per dare un senso di cittadinanza diverso. I due appuntamenti sono in questa direzione: forniscono materiale formativo e prospettive nuove da concretizzare poi nel quotidiano».

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