Diocesi

Proprio in questi giorni diventerà raggiungibile il sito dedicato al Sinodo diocesano della Chiesa di Padova. Digitando l’indirizzo web sinodo. diocesipadova.it si farà ingresso nello spazio virtuale dedicato al cammino condiviso di tutta la Diocesi, dove si troveranno tutte le informazioni e i materiali necessari per “stare al passo”.

La cappella che risale al Cinquecento conserva una preziosa opera d’arte che merita di essere più conosciuta. Durante l’estate, l’intervento di manutenzione urgente sul notevole dipinto, attribuito a Stefano dall’Arzere, ospitato nella cappella annessa alla parrocchiale di San Tommaso

L’appuntamento – che nel 2019 ha segnato l’apertura del centenario della scuola paritaria della Diocesi e l’anno scorso è saltato causa Covid – si terrà sabato 25 settembre dalle 15.30 alle 18.

Al quesito di un padre francescano «il contrario dell’amore è?» i giovani in ascolto rispondono con tono ovvio: «l’odio!». «No – tuona il frate – il possesso!».

Da tempo si attendeva che si mettesse mano alla facciata del Seminario maggiore di Padova, l’imponente edificio che si innalza – ricco di storia – lungo l’omonima via della città e vicino alla chiesa del Torresino. Ebbene, il cantiere è partito a settembre, mese che la Diocesi di Padova dedica proprio al Seminario, e da qualche settimana le impalcature avvolgono la muratura.

A metà settembre, a Chiesanuova, è arrivato don Alberto Ravagnani. Io – Federico, 23 anni, - quella sera mi sono ritrovato sul palco, davanti a 220 persone, a intervistarlo. Lì, in un certo senso, si è compiuto un cammino iniziato circa due mesi prima, quando ho letto il suo libro, La tua vita e la mia, e nascevano nella mia mente tantissime domande, troppe. Così ho iniziato ad appuntarle e volevo trovassero risposta.

«È stato il momento in cui ho preso consapevolezza che il cambiare ministero non era più qualcosa che sapevo solo io, ma che diventava sempre più realtà». Questo il sentire di don Alessandro Fusari – che è stato nominato parroco di San Giacomo di Monselice, Ca’ Oddo, Marendole e Schiavonia – dopo i giorni vissuti a Villa Immacolata, a inizio mese, con i preti “in cambio”. «Quel tempo mi è servito per ripensarmi come presbitero, per ritornare all’origine della chiamata del mio ministero».