Diocesi

La comunità di Merlara e Minotte ha dedicato una messa ai 34 nonni della casa di riposo Scarmignan morti durante l’emergenza coronavirus. L’ha celebrata il vescovo Claudio, visitando poi i sopravvissuti del pensionato: «Sapevo che mi aspettavano». Ai familiari ha assicurato che i loro cari non sono stati affidati alla morte, ma al Signore. E ora vivono nel Risorto. 

È tutta nuova e da inventare l’estate 2020 di bambini e ragazzi. Se i campiscuola di più giorni fuori città sembrano essere troppo rischiosi per il pernottamento in spazi comuni, grest e centri estivi giornalieri cercano di ripartire, con prudenza ma anche con creatività. Grazie alle indicazioni della Pastorale giovanile e con la benedizione dei vescovi del Triveneto.

La Santa Reliquia è stata accolta da una trentina tra medici, infermieri, operatori sanitari, dirigenti, in rappresentanza di tutto il personale dell’Ulss 6 Euganea impegnato in questi mesi nel contrasto al Covid-19. Il DG Scibetta: “Grazie Sant’Antonio per essere con noi, grazie per essere sceso tra di noi, grazie per esserti fatto accanto alle nostre fragilità, alle nostre paure, alle nostre responsabilità, alla nostra speranza. Grazie per prenderti cura di noi”.
Sottolineata l’importanza di fare “squadra”. Padre Svanera, rettore della Basilica antoniana: “Il Santo Taumaturgo non poteva non sostare qui, nel luogo dove le persone vivono nelle ferite della loro carne l’esperienza umana, che però ci permette di far diventare le ferite delle feritoie che aprono all’assoluto. Il volo in elicottero costringe a guardare in alto”.

Gli aerei non decolleranno. I giovani di “Viaggiare per condividere”, dopo un anno di cammino, non realizzeranno il loro sogno di visitare di persona le missioni in Ecuador, Perù, Albania, Angola, Etiopia, Tanzania e Filippine.