30 ottobre. La visita in sinagoga del vescovo Claudio

Non è opzionale per noi cristiani, per noi cattolici rinnovare la fratellanza con i nostri "fratelli maggiori" ebrei. Le nostre radici sono ben piantate in questo popolo. Il Concilio Vaticano II ce lo ha dichiarato e il magistero ufficiale della Chiesa, fatto di gesti e documenti, ce lo ribadisce continuamente.

30 ottobre. La visita in sinagoga del vescovo Claudio

La Chiesa, grazie all’incontro con il popolo della Prima alleanza, ritrova le sue sorgenti, nonché la sua originalità, e, in una leale amicizia riscoperta e ritrovata, gode della Nuova alleanza. Gesù era ebreo, Maria e gli Apostoli erano ebrei, l’esperienza della Chiesa primitiva, prima che etno-cristiana è stata giudeo-cristiana.

Ogni giorno la recita dei Salmi, le letture del Primo Testamento ci ricordano l’origine ebraica e ci impegnano a non perdere questo grembo sorgivo per poter gioire della novità del Vangelo. Per questi motivi, espressi appunto nella dottrina fondativa del Vaticano II, noi, Chiesa di Padova, abbiamo voluto, sulle orme di Giovanni Paolo II, visitare la Sinagoga ormai 25 anni fa: abbiamo inteso ritrovare il filo interrotto di una fraternità antica, abbiamo perciò voluto incontrare, col vescovo Antonio Mattiazzo e il rav Achille Viterbo, le reciproche comunità.

A distanza di un quarto di secolo non vogliamo dimenticare, anzi vogliamo portare al cuore – ri-cordare – della nostra Chiesa quell’incontro che ha espresso un impegno costante di conoscenza, di studio, di amicizia.

Il vescovo Claudio Cipolla ha inteso continuare su questa traiettoria, con lo stesso orizzonte. Il vescovo, dunque, insieme una rappresentanza di cattolici incontrerà il 30 ottobre i fratelli ebrei, con a capo il rabbino Adolfo Locci e il presidente avv. Gianni Parenzo, nell’intento di riconfermare amicizia fraterna e collaborazione effettiva.

Ci spingono in questo senso anche gli ultimi attentati, nonché la ripresa di comportamenti di odio antisemita in tutta l’Europa: sono segnali che ci preoccupano e allertano.

Così con questa visita il vescovo Claudio, la Chiesa cattolica di Padova, con la presenza di fratelli di altre Chiese, si impegna a compiere un gesto non solo formale, ma sostanziale, in ordine a una comunione d’intenti e di opere con i fratelli maggiori, perché anche nella nostra Padova vinca un clima di rispetto, di amicizia, d’impegno per il bene comune e per la pace sociale.
Così, ancora una volta, si intende dichiarare il superamento di atteggiamenti antagonistici e rendere visibile e credibile la presenza delle religioni: religioni per un dialogo permanente, religioni per una civiltà dell’amore.

don Giovanni Brusegan,
direttore Ufficio di pastorale per l'Ecumenismo e il Dialogo

Proposte per conoscere l'ebraismo

Sarà lo stesso rav Adolfo Locci ad aprire il percorso 2019-20 del Gruppo di studio e ricerca sull'ebraismo promosso dalla Diocesi di Padova da oltre trent'anni.

L'appuntamento è per lunedì 28 ottobre e il rabbino capo di Padova rifletterà sul tema della libertà a partire da un verso del libro dell'Esodo. Seguiranno altri nove incontri tenuti da altri rabbini, docenti e storici fino al 20 aprile. Tutti gli incontri si tengono alle 18 in Casa Pio X. Per info: lucia.poli@outlook.it o 338-1306533.

Il 24 ottobre è partito anche il corso tenuto dal rav Locci sui salmi, dieci incontri mensili fino a giugno dalle 18.30 alle 20. Il 6 novembre inizierà invece il corso, guidato sempre dal rabbino capo, sui Detti rabbinici, la formula è la medesima. Per informazioni: 049-661267 oppure padovaebraica@coopculture.it

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