8 per mille. Un gesto, mille azioni. Ottomila progetti finanziati dalla Conferenza episcopale italiana

Ottomila progetti. È il numero di interventi che la Conferenza episcopale italiana realizza ogni anno in Italia e nei Paesi più poveri con i fondi 8 per mille. Nella pandemia è stato stanziato un fondo per chi è in difficoltà. Chi firma è autore di una scelta solidale. Così un piatto di minestra, una coperta, uno sguardo diventano molto di più

8 per mille. Un gesto, mille azioni. Ottomila progetti finanziati dalla Conferenza episcopale italiana

“Non è mai solo una firma. È di più, molto di più”. Con questo claim è partita la nuova campagna di comunicazione 8 per mille della Conferenza episcopale italiana, che mette in evidenza il significato profondo della firma: un semplice gesto che vale migliaia di opere. Una scelta che si trasforma in progetti di solidarietà e di sviluppo come il sostegno a famiglie in difficoltà, la realizzazione di centri di accoglienza, l’avviamento di empori e orti solidali.

La campagna racconta le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. «La Chiesa cattolica considera la firma dei contribuenti espressione di corresponsabilità – spiega Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – molto più di un semplice sostegno economico. La maggior parte delle persone, purtroppo, non ha una visione concreta di cosa significhi avere bisogno, mentre, chi è in difficoltà necessita di un aiuto immediato. Nell’Italia di oggi credo che, se non ci fosse la Chiesa con la sua rete solidale e il lavoro straordinario svolto da migliaia di volontari, ci sarebbe un vuoto enorme».

Ogni anno con i fondi 8 per mille si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, oltre ottomila progetti. I fondi 8 per mille vengono ripartiti secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Ci può citare qualche esempio concreto per comprendere meglio il rilievo della firma?

«Dalla formazione dei catechisti all’attività dei seminari e delle facoltà teologiche, dai restauri delle chiese alla manutenzione delle strutture diocesane. Sono numerose le declinazioni del culto e della pastorale in cui rientra, per esempio, anche la costruzione di nuovi spazi parrocchiali. Il sostentamento del clero è garantito dalla seconda direttrice di spesa che consente ai sacerdoti di affidarsi alla comunità per essere liberi di servire tutti. L’azione caritativa, infine, si traduce in migliaia di progetti di assistenza in Italia e nel mondo. Dalle mense Caritas agli aiuti nelle emergenze umanitarie, la Cei realizza una miriade di interventi grazie anche all’impegno di sacerdoti, suore e volontari».

Lo scoppio della pandemia ha determinato il dilagare di un’emergenza non solo sanitaria ma anche sociale. La Cei è stata in prima linea offrendo un contributo tangibile. Nell’anno del Covid qual è stato il ruolo dell’8 per mille?

«La Chiesa ha affrontato la pandemia con determinazione e partecipazione. Grazie a un contributo straordinario, tratto dai fondi 8 per mille, sono stati stanziati subito 237,9 milioni di euro. Un intervento eccezionale, con una capillare distribuzione delle risorse alle singole diocesi, rivolto a persone in situazioni di improvvisa necessità. L’emergenza economica proseguirà ancora a lungo e la Chiesa continuerà a garantire la propria presenza e aiuto».

La nuova campagna di comunicazione. Ci può illustrare in anteprima il messaggio al centro dei nuovi spot?

«È una campagna che ruota intorno al “valore della firma” e a quanto conta in termini di progetti realizzati. Chi firma è protagonista di un cambiamento, offre sostegno a chi è in difficoltà. È autore di una scelta solidale, frutto di una decisione consapevole, da rinnovare ogni anno. Così un piatto di minestra, una coperta, uno sguardo diventano molto di più e si traducono in ascolto e carezze, in una mano che si tende verso un’altra mano, in una scelta coraggiosa di chi si mette quotidianamente nei panni degli altri».

La campagna rappresenta un viaggio tra le opere realizzate e illustra, attraverso le testimonianze dei protagonisti, storie di speranza e di riscatto sociale. La concretezza delle immagini può contribuire a sensibilizzare gli spettatori?

«I filmati illustrano cosa si fa realmente con l’8 per mille destinato alla Chiesa cattolica con l’intento di far toccare con mano i risultati raggiunti. È un viaggio tra i mille volti della solidarietà, un racconto che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana. I video di approfondimento con interviste ai protagonisti dei progetti, poi, consentono di conoscere da vicino le storie di riscatto sociale e gli interventi realizzati».

Tutti possono firmare. Anche chi non deve presentare la dichiarazione dei redditi. Una libera scelta possibile a tutti

L’8 per mille non è una tassa in più, ma semplicemente la libera scelta di ogni contribuente di destinare una percentuale della quota totale Irpef allo Stato per scopi umanitari e sociali, o a confessioni religiose per scopi religiosi e caritativi. Con la firma per l’8 per mille alla Chiesa cattolica – sulla dichiarazione dei redditi – si può offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo, e molto altro ancora. Grazie all’8 per mille, dal 1990 a oggi la Chiesa cattolica ha potuto realizzare migliaia di progetti in Italia e nel mondo.

Anche i contribuenti che non devono presentare la dichiarazione dei redditi possono partecipare alla scelta. Chi, ad esempio è pensionato o dipendente e non deve presentare la dichiarazione dei redditi può utilizzare la apposita scheda per la scelta allegata alla Certificazione unica (modello Cu) predisposta dall’ente pensionistico o dal datore di lavoro.

Nel caso in cui, per qualsiasi ragione, non si disponga della scheda allegata al modello Cu, sarà possibile utilizzare per la scelta la apposita scheda presente all’interno del modello redditi.

In tal caso, negli appositi spazi della scheda dovranno essere indicati anche il codice fiscale e le generalità del contribuente. Per effettuare la scelta:

1. Nel riquadro relativo alla scelta per l’8 per mille, firmare nella casella “Chiesa cattolica”, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta;

2. firmare anche nello spazio “Firma” posto in fondo alla scheda nel riquadro “Riservato ai contribuenti esonerati”.

La scheda è liberamente scaricabile dal sito internet dell’Agenzia delle entrate (www.agenziaentrate.gov.it - sezione: strumenti - modelli ). I tempi e modalità di consegna sono gli stessi di quelli previsti per la scheda allegata al modello Cu entro il 30 novembre.

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