8 x mille. Il progetto "È per te" della Caritas di Padova. Quando bambini e famiglie crescono grazie alla comunità

È per te. Con i fondi dell’8 x mille è stato attivato un progetto che, creando una rete tra i soggetti del territorio, contrasta la povertà educativa

8 x mille. Il progetto "È per te" della Caritas di Padova. Quando bambini e famiglie crescono grazie alla comunità

Non c’è un unico tipo di povertà. C’è la povertà economica, la povertà relazionale e tante altre forme di disagio e marginalità. Tra le più pericolose, perché a sua volta causa di altre forme di povertà e di esclusione, è la povertà educativa. La povertà educativa non è semplicemente andare male a scuola – o non andarci affatto – ma l’assenza di opportunità per crescere, imparare, socializzare, acquisire competenze e capacità a tutto tondo in grado di permettere a un bambino, e a un ragazzo, di trovare il suo posto nel mondo. Da un anno e mezzo è attivo – grazie alla Caritas di Padova e con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica – il progetto “È per te”. Nato come progetto pilota sperimentale nel 2021, è tornato in pista, allargato, nel 2022. La formula è semplice: se serve un villaggio per crescere un bambino, serve una comunità anche per educarlo. Dunque, il progetto “È per te”, che si avvale di tre educatrici professioniste (erano due nel 2021), coinvolge nei territori le reti locali, tra parrocchia e associazionismo, per individuare prima e supportare poi minori e famiglie. Il progetto è partito con quattro parrocchie nel 2021, Madonna della Salute e Madonna Pellegrina a Padova, la parrocchia di Vigonza e la parrocchia di San Leopoldo a Ponte San Nicolò, per un totale di 19 nuclei familiari. Per il 2022 il progetto si è allargato alle parrocchie di Madonna Incoronata e Vigodarzere. «Nonostante le difficoltà della pandemia nelle prime fasi – racconta Elisabetta Vergani della Caritas diocesana – abbiamo approfondito la conoscenza delle Caritas parrocchiali, delle comunità cristiane e dei gruppi che le componevano, dai catechisti ai giovani, fino ai soggetti significativi dei territori come servizi e assistenti sociali, le istituzioni scolastiche, gli insegnanti e tutti gli enti che avevano interesse a creare una rete di attenzione al contrasto della povertà educativa». Società sportive, doposcuola e centri estivi compresi: «Grazie alla loro collaborazione – continua Vergani – siamo riusciti a iscrivere alle loro attività numerosi bambini».

«Nel 2021 – continua Sara Ferrari di Caritas Padova – sono stati stanziati 65 mila euro grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica per il personale che è entrato a dare il suo supporto alle famiglie, mentre ulteriori 65 mila euro erano stati destinati per contributi al reddito a queste famiglie nel caso di difficoltà economiche». Per il 2022 il progetto è stato confermato, ma con una piccola attenzione: «Verranno investiti anche 500 euro per ciascun territorio coinvolto, per un totale di tremila euro, per organizzare eventi di comunità per sensibilizzare sul tema della povertà educativa». Grazie al progetto “È per te” i minori di queste famiglie hanno potuto per la prima volta partecipare ad attività da loro mai conosciute prima, proprio perché le famiglie non avevano disponibilità economica, troppo impegnate nel pagamento di affitti e di utenze». Ma ancora più importante dell’aiuto economico è stata l’attivazione di questa rete capace di mettere insieme presenze già esistenti, facendo scaturire sinergie prima non immaginabili. Ovviamente “È per te” non è l’unico progetto di Caritas Padova reso possibile grazie ai fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica. Tra le altre iniziative figura “Oggi ho imparato a volare”, che programma tirocini per persone disoccupate e inserimenti lavorativi in laboratori occupazionali per persone senza fissa dimora o in stato di marginalità grave. “Piazza grande”, invece, è il progetto che permette di accogliere persone senza dimora in appartamenti che le parrocchie forniscono in comodato d’uso gratuito, in un percorso per uscire dalla situazione di marginalità che varia dai due ai tre anni. C’è poi “Progetto Miriam”, per l’accoglienza e l’accompagnamento di donne vittime di tratta e sfruttamento sessuale. L’8 per mille alla Chiesa cattolica sostiene poi gran parte delle attività “storiche” di Caritas Padova, dai centri d’ascolto alle Cucine economiche popolari, dalle attività in carcere fino all’ambulatorio Caritas. «Con i fondi dell’8 per mille alla Chiesa cattolica – conclude Sara Ferrari – sosteniamo anche l’area pastorale di Caritas, che ha il compito di formare e sensibilizzare le comunità all’attenzione verso chi è in difficoltà».

Come firmare: un piccolo gesto, una grande missione

L’8 x mille non è una tassa in più, e ai contribuenti non costa nulla. Con la firma di ciascuno per l’8 x mille alla Chiesa cattolica si può offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo e molto altro ancora. Come e dove firmare sulla propria dichiarazione dei redditi è molto semplice, basta seguire le istruzioni riportate sul sito www.8xmille.it/come-firmare

Serve una nuova consapevolezza

Un milione di firme. Di tanto sono cresciuti i consensi verso lo Stato; altrettanto sono diminuiti quelli alla Chiesa cattolica. Lo dicono gli ultimi dati messi a disposizione dal ministero dell’Economia e delle finanze, relativi alle dichiarazioni del 2020 (su redditi 2019). Dichiarazioni compilate, dunque, nel pieno della prima ondata pandemica, certamente influenzate da una situazione drammatica in cui il senso civico di tanti italiani li ha portati forse a guardare alle istituzioni pubbliche più in difficoltà, specialmente quelle sanitarie. Sono sempre una larghissima maggioranza le preferenze raccolte dalla Chiesa cattolica (oltre 12 milioni di firme, più del 70 per cento di quelle espresse). Però il segnale non può essere trascurato, perché si tratta del più forte calo di consensi mai registrato da quando c’è l’8 x mille. «Sono dei dati che ci devono indurre a una seria riflessione, anche se è chiaro il contesto in cui sono maturati – spiega Massimo Monzio Compagnoni, responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica – Da quando, poco più di 30 anni fa, il sistema dell’8 x mille è andato a regime, si è gradualmente consolidata una sorta di sottintesa certezza che nessuno potrà mai intaccare il patrimonio di firme destinate alla Chiesa cattolica».

E invece, non è così?

«Non proprio. Guardando agli anni passati e all’attuale gestione delle risorse che i contribuenti hanno scelto di destinare alla Chiesa, posso dire senza timore di essere smentito che ne è sempre stato fatto un buon uso. Scrupoloso, rendicontato, e che ha prodotto risultati straordinari in termini di servizio ai poveri, manutenzione dei beni culturali della Chiesa, sostegno all’azione pastorale. È giunto il momento, però, di fare un passo avanti ulteriore».

A cosa si riferisce?

«Prendo in prestito le parole del card. Attilio Nicora, scomparso nel 2017, che per vent’anni ha offerto un contributo
fondamentale al cammino del Sovvenire nella Chiesa italiana. Diceva: “La verifica dell’autenticità di uno spirito di comunione e corresponsabilità è la disponibilità che uno ha di mettersi a tal punto dentro, da mettere insieme anche la questione delle risorse, dei mezzi economici, delle necessità che la Chiesa ha di sostenersi per vivere e per esercitare la propria missione”. La domanda che dobbiamo farci: fino a che punto siamo dentro al cammino della nostra Chiesa?
Fino a che punto la sentiamo veramente nostra?».

Quindi serve più consapevolezza?

«Esattamente. In ogni Diocesi, parrocchia, famiglia di cattolici bisogna ritrovare lo slancio che ci fa dire: la mia firma è fondamentale, perché le necessità della Chiesa riguardano anche me. L’8 x mille non costa nulla a chi firma, ma non può mai essere dato per scontato. Le firme che oggi ci sono potrebbero un domani non esserci più, se non ci impegniamo davvero a farle crescere e a sostenerle. La pandemia ce lo ha ricordato con provvidenziale forza».

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