"Aggiungi un dolce a tavola". L'iniziativa diocesana di solidarietà nei tempi della quarantena

La solidarietà non va in quarantena e il mondo del volontariato trova nuove vie per rendersi prossimo verso i fratelli più sfortunati. Così l'iniziativa diocesana "Aggiungi un posto a tavola", si trasforma in "Aggiungi un dolce a tavola".

"Aggiungi un dolce a tavola". L'iniziativa diocesana di solidarietà nei tempi della quarantena

“Si tratta della versione “lockdown 2020“ di “Aggiungi un posto a tavola”, la proposta di condivisione del pranzo domenicale con rifugiati e persone in difficoltà del territorio”, spiega uno dei promotori, Massimo Durello di Piove di Sacco.
Il progetto era nato, un paio di anni fa, dalla volontà di alcune famiglie dapprima della Bassa padovana, ma poi di tutta la Diocesi, sotto l’impulso della Caritas, di accogliere, una volta al mese, alcuni richiedenti asilo nella propria abitazione, per condividere qualche ora insieme, compreso il pranzo domenicale.

Tra Saccisica e Conselvano, anche per la presenza fino all’autunno 2018 dei due campi di accoglienza per richiedenti asilo di San Siro di Bagnoli per la provincia di Padova e Conetta per quella di Venezia, distante in realtà pochi chilometri dal primo, si era creata una prima rete di solidarietà tra famiglie accoglienti. Nel tempo il numero delle famiglie è cresciuto fino a raggiungere il centinaio: una iniziativa, “Aggiungi un posto a tavola” che non intende risolvere grandi problemi, ma semplicemente offrire qualche momento di serenità e di familiarità a chi si trova in difficoltà, perché lontano dalla sua casa o perché solo e per questo coinvolge anche cittadini italiani e non solo stranieri.

Alcune di queste famiglie”, prosegue Massimo Durello, nell’impossibilità di ospitare in casa, per evidenti motivi di sicurezza anti Covid, si sono organizzate per preparare, impacchettare e distribuire ai più fragili oltre 200 sacchettini regalo pieni di biscotti realizzati dalle mani degli stessi volontari e accompagnati da un biglietto di saluto”. Grazie alla collaborazione con alcune cooperative attive sul territorio questo piccoli “segni di affetto”, sono stati distribuiti, in totale sicurezza, proprio in questi giorni, per fare sentire alle persone che vivono momenti di difficoltà, che non sono sole, ma ci sono fratelli che pensano a loro durante una delle feste più sentite, il Natale, segnata nel 2020 dal distanziamento fisico, che anche grazie a gesti come questo, viene superato.

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