Agna. Abbraccio della comunità a fra Nico Melato che ha celebrato la sua prima messa

Il Signore opera laddove meno te lo aspetti. Durante una pandemia, in un clima di sfiducia e incertezza, Agna riceve un dono grande: un sacerdote. È fra Nico Melato, che dopo l’ordinazione del 24 aprile nella basilica del Santo, ha celebrato domenica 9 maggio la sua prima messa nella parrocchia di San Giovanni Battista.

Agna. Abbraccio della comunità a fra Nico Melato che ha celebrato la sua prima messa

Tanti i sentimenti che hanno attraversato questi giorni. Per prima la curiosità. Nico è partito molto giovane: “galeotto” un camposcuola ad Assisi. Molti parrocchiani, quindi, l’hanno perso di vista ma piano piano riemergono i ricordi dell’animatore, dei servizi in parrocchia...

Poi l’emozione. E domenica, quella di fra Nico era tangibile: perché tornare a casa dà serenità ma al contempo emoziona. Il Vangelo parlava proprio di lui: «Non sono io che ho scelto ma è lui che ha scelto me – ricorda – Un Dio che ha guardato fino ad Agna, una tra le parrocchie più lontane della Diocesi». fra Nico ha ringraziato la sua comunità per tutto il bene che «continueremo a scambiarci» perché tutto passa, ma questo resta.

In questo giorno di festa con lui sull’altare tanti amici: i suoi confratelli, padre Nicola Galiazzo, compagno di ordinazione; il diacono Ermanno Baraldo, suo animatore; i suoi parroci don Luigi Codemo, don Daniele Marangon e don Raffaele Coccato (don Graziano Rizzo era assente per motivi di salute). Tutti hanno avuto parole di ricordo e augurio. Padre Nico ritorna a Padova ma Agna ha un compito, come ricorda don Marangon: «Come una madre genera un figlio, così una comunità deve custodire questa vocazione». (T. R.)

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