Alluvione in Romagna: l'aiuto concreto che arriva da Castelbaldo, Masi, Piacenza d'Adige e Codevigo

Castelbaldo, Masi, Piacenza d'Adige, ma anche Codevigo, Caritas, società sportive, scout: tutti insieme per il sostegno alle popolazioni colpite dall'alluvione in Romagna.

Alluvione in Romagna: l'aiuto concreto che arriva da Castelbaldo, Masi, Piacenza d'Adige e Codevigo

Una semplicissima telefonata per chiedere un intervento di manutenzione alle campane ha dato il via, in poche ore, a un’impresa di solidarietà verso gli alluvionati della Romagna che ha coinvolto parrocchie, associazioni e gruppi sportivi. La telefonata è partita da don Lorenzo Mischiati, parroco moderatore dell'unità pastorale di Castelbaldo, martedì 23 maggio alle 12.30. Destinatario Gianfranco Acazi della ditta Elettrojolly: «Si trovava già a Cesena – racconta don Mischiati – mi ha detto quanto fosse dura la situazione degli alluvionati, senza acqua né viveri. Era stata la figlia Martina, scout della parrocchia di Polverara, a muovere la prima cordata, dicendo che “Non possiamo rimanere fermi mentre la gente soffre”». Messe dunque, per il momento, le esigenze delle campane da parte, il parroco di Castelbaldo ha subito messo in moto la Caritas delle parrocchie di Castelbaldo, Masi, Piacenza d’Adige, che già nel pomeriggio di martedì «hanno svuotato il magazzino degli alimenti, hanno comprato l’acqua, hanno coinvolto i parrocchiani che a loro volta hanno contribuito a riempire un camion di aiuti». Mercoledì la partenza dei mezzi.

Alla spedizione ha preso parte anche l’Unità pastorale di Codevigo, tramite l’Unione sportiva Codevigo Calcio: «Sono stati i laici a mettersi in moto – racconta il parroco moderatore don Michele Bagatella – attraverso Whatsapp abbiamo coordinato la raccolta di generi alimentari, gruppi elettrogeni e vestiti». Mercoledì 24 maggio don Bagatella è sceso assieme ai giovani Fabio Penzo e Anna Bacco; fondamentale il ruolo di Sandra Cestari e della società sportiva. A Cesena i volontari hanno prestato servizio alla fiera, dove vengono distribuiti i generi alimentari in arrivo, poi hanno aiutato a portare dei pasti caldi casa per casa da persone che non potevano muoversi. «A Cesena la situazione è un po’ più serena: le persone hanno liberato le case e iniziano a sistemare gli interni. A Faenza, invece, la situazione è più drammatica, c’è ancora fango dentro le case e il caldo comincia ad essere un problema serio».

La solidarietà non finisce qui. La Caritas di Castelbaldo, Masi e Piacenza d’Adige organizza sabato 27 maggio, nelle tre parocchie, una raccolta straordinaria di indumenti e di cibo e bevande a lunga conservazione. Anche Codevigo tornerà, venerdì 2 giugno, nelle terre alluvionate con un pulmino per portare altro aiuto, mentre alle messe continuerà la richiesta di un’offerta straordinaria per l’Emilia.

«Nella carità – conclude don Lorenzo Mischiati – si può creare forte sintonia tra le varie parrocchie quando si opera insieme. Anche nel brutto di una situazione difficile, emergono i frutti di una Chiesa che si lancia, che si tuffa, che si fa prossima. Mi colpisce, anche, in positivo, il senso civile degli italiani, che davanti alle crisi si mobilitano: qui vediamo le radici cristiane all’opera». 

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