Arzercavalli. Facciata rinnovata, ma con sorpresa

Arzercavalli Si è concluso l’intervento di restauro al frontale della chiesa di San Giacomo. Riemersi un affresco e la scritta dedicatoria

Arzercavalli. Facciata rinnovata, ma con sorpresa

Torna alla bellezza originaria e riserva qualche sorpresa la facciata della chiesa di San Giacomo maggiore ad Arzercavalli, frazione di Terrassa Padovana. I recenti restauri hanno infatti messo in luce, oltre alla coloritura a marmorino, anche un affresco e la precedente scritta con dedica al santo titolare. La facciata, risalente al 18° secolo, appare suddivisa in tre ordini ed è coronata da una croce metallica su base scolpita in pietra di Vicenza. Nel tempo è stata soggetta a modificazioni e restauri non documentati: per questo il restauro è iniziato con una fase conoscitiva preliminare al fine di mettere a punto un intervento efficace e conoscere la natura dei materiali e le cause del degrado.
In particolare, la facciata presentava fenomeni di disgregazione differenziale con frammenti in prossimità di caduta, localizzati nell’area sommitale; il maggior degrado risiedeva però sulla cornice e sulle volute delle lesene laterali che delineavano l’urgenza di un immediato intervento. La causa era la chiodatura di fissaggio della scossalina che aveva spezzato in varie parti lo strato di malta cementizia alla base, mentre l’infiltrazione delle acque meteoriche aveva aggravato la situazione. Si poteva inoltre notare la traslazione verso la piazza sottostante di diversi gradi della cornice di destra oltre alla presenza di muschi e licheni e patine biologiche diffuse. Anche il basamento cementizio si presentava obsolescente con distacchi gravi, fratture e lacune fino a due metri dal piano di calpestio, causato dall’umidità di risalita. La prima parte dell’intervento ha previsto l’asportazione degli intonaci in corrispondenza dei basamenti e delle zoccolature, con monitoraggio dei livelli di umidità interstiziale. In una seconda fase si è provveduto alla pulitura integrale degli intonaci e alla disinfezione delle superfici. L’asportazione degli strati sovrammessi ha fatto emergere i marmorini originali risalenti al periodo ottocentesco, che sono stati puliti, sottoposti a consolidamento e reintegrati ove mancanti con materiali compatibili per caratteristiche e colore. Ora sono più leggibili le tonalità dell’avorio e della terra d’ombra con incisioni in rilievo. Durante il lavoro è riemerso un affresco sopra il portale d’entrata: è stato restaurato senza operare alcun ripristino estetico, in mancanza di fonti documentali di cui si è attualmente in fase di ricerca. Nel dipinto traspare una figura a cavallo, probabile allusione alla leggenda dell’apostolo Giacomo maggiore, cui le anime si affidavano nel cammino terreno e celeste verso il paradiso. È riemersa anche la scritta dedicatoria Deo Optimo Maximo et Sancto Jacobo M Apostolo Dicatum, cioè edificio dedicato a Dio ottimo massimo e all’apostolo Giacomo Maggiore. Nell’area sommitale della facciata si è eseguito il rinforzo della cornice creando un cordolo armato in malta di calce, con inserimento di barre in acciaio finalizzate al consolidamento della struttura. Questa soluzione ha permesso di bloccare il degrado scongiurando la demolizione dell’area e la sua definitiva messa in sicurezza. «Il lavoro è risultato un recupero sia funzionale che estetico – spiega Samanta Borella, restauratrice e titolare della ditta esecutrice – atto a restituire le caratteristiche delle superfici decorate dell’architettura, nel rispetto del valore sacro della facciata, delle materie costituenti e della sua storicità». L’intervento è stato eseguito in accordo con la direzione dei lavori affidata all’architetto Massimo Berto sotto la sorveglianza della competente Soprintendenza.

Un toponimo di antica origine

Arzercavalli è citata per la prima volta alla fine dell’Ottocento. Il toponimo deriva da arzare, che sta ad indicare l’argine su cui un tempo era consuetudine far trainare dai cavalli i burci, le tipiche imbarcazioni che navigavano lungo il Bacchiglione.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)