Asiago. Sabato 28 torna la Grande rogazione, rito comunitario di lode e ringraziamento

«La Grande rogazione è per noi di Asiago “il girotondo della vita”, che segna il divenire di una comunità e al suo interno di ognuno dei partecipanti» spiega l’arciprete don Roberto Bonomo. 

Asiago. Sabato 28 torna la Grande rogazione, rito comunitario di lode e ringraziamento

Quest’anno, finalmente, dopo due anni di sospensione a causa dell’emergenza pandemica, torna ad Asiago un rito antico e molto sentito. Secondo la tradizione, l’appuntamento si tiene il sabato che precede la solennità dell’Ascensione, quindi il 28 maggio. «La Grande rogazione è “una messa sul mondo” – continua don Bonomo – cioè un rito comunitario di lode e ringraziamento per il dono di essere presenti, vivi e in cammino, all’interno di un mondo naturale da noi plasmato e vissuto. È “una liturgia” che custodisce la nostra “memoria” in cui si trovano uniti terra e cielo: un cielo di terra e una terra di cielo. La Grande rogazione ci appartiene, come noi apparteniamo a lei. E, insieme, apparteniamo al Signore, perché è lui, il Buon Pastore, che Risorto cammina davanti a noi. Dietro a lui noi seguiamo le orme di chi ci ha preceduto, avvertiamo i battiti del cuore di chi, emigrato lontano o per malattia, anzianità, non può essere presente e, come pellegrini, camminiamo insieme verso la casa definitiva, dove siamo tutti attesi. Nasce da questa esperienza vitale il senso di pudore e gelosia con il quale viviamo la Grande rogazione».

Partenza alle 6 dal Duomo di San Matteo

La Grande rogazione parte alle 6 dal Duomo di San Matteo, ad Asiago, dove si fa ritorno dopo tredici ore di cammino lungo percorsi, anche impegnativi, che toccano diverse località dell’Altopiano. Si conclude con una solenne celebrazione eucaristica, la seconda della giornata perché la prima si svolge pocodopo la partenza in località Lazzaretto, officiata dai parroci dei Sette Comuni.

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