Assemblea dei catechisti sabato 9 ottobre. Famiglia e parrocchia in dialogo

Assemblea dei catechisti. Appuntamento sabato 9 ottobre, dalle 9 alle 12, nella palestra del Seminario minore di Rubano. Intervengono Andrea e Daniela Pozzobon, co-direttori dell’ufficio famiglia di Treviso. «Famiglie e comunità si nutrono a vicenda. La comunità è chiamata a essere famiglia di famiglie. La famiglia va in sofferenza se non si apre alla comunità»

Assemblea dei catechisti sabato 9 ottobre. Famiglia e parrocchia in dialogo

Quest’anno gli orientamenti pastorali ci invitano a mettere a fuoco l’osmosi tra parrocchia e famiglia. È per questo che all’assemblea diocesana del 9 ottobre, che stiamo preparando insieme all’ufficio di Pastorale della famiglia, sono stati invitati Andrea e Daniela Pozzobon della Diocesi di Treviso. Sono sposati da 29 anni e hanno quattro figli. «Siamo entrambi impegnati professionalmente nell’ambito educativo – raccontano – La passione per la famiglia ha caratterizzato la nostra presenza e servizio nella Chiesa e nella comunità; da molti anni siamo coinvolti nella segreteria dell’Ufficio famiglia della Diocesi di Treviso e da tre anni siamo co-direttori insieme a don Tiziano Rossetto».

Alla luce di quest’ultimo periodo, ma anche più in generale, che cosa la famiglia può “insegnare” alla parrocchia? Cosa le nostre comunità possono imparare dalle famiglie?

«Famiglie e comunità si nutrono a vicenda. La comunità è chiamata a essere famiglia di famiglie. La famiglia va in sofferenza se non si apre alle altre famiglie e alla comunità. Uno stile familiare fatto soprattutto di ascolto e di accoglienza dell’altro, di riconoscimento della sua bellezza e delle sue fragilità è ciò che può far nascere relazioni di fiducia e di comunione. Ogni famiglia, pur tra mille difficoltà, cerca di vivere questo. Le scelte che facciamo ogni giorno sono il frutto di come viviamo le relazioni. Forse anche in parrocchia il nostro “fare” dovrebbe essere più attento al nostro stare insieme. Ogni decisione, se stiamo bene insieme, è più semplice e, probabilmente, più fruttuosa...».

In questo periodo di restrizioni a motivo del Covid ci siamo accorti che un certo numero di famiglie si è allontanato dalla vita di comunità. Come tessere di nuovo quei legami che si sono interrotti?

«Forse possiamo iniziare a “pensarci” reciprocamente in maniera diversa: tra famiglie e preti, tra catechisti e famiglie, tra famiglie e famiglie. Uno sguardo reciproco di benevolenza apre molte strade. Alcune domande potrebbero aiutarci a fare luce sulle nostre relazioni: una famiglia è più o meno buona in base a quanto è presente in parrocchia? Come costruire insieme una buona relazione tra catechesi in comunità e annuncio in famiglia? Se una famiglia non frequenta la parrocchia può essere comunque una “sorgente” di vita e di fede? Uno stile familiare, in questo senso, è ciò che permette di costruire legami e, nel caso siano rotti o allentati, di ricostruirli. Ci sembra che il senso sia quello di incontrare altre famiglie per camminare insieme, non solo al fine di portarle in parrocchia; la parrocchia non può essere considerata l’unico luogo in cui poter vivere la fede oggi».

Alla luce di queste riflessioni, che titolo pensate di dare al vostro intervento all’assemblea diocesana dei catechisti di Padova?

«“Famiglie e parrocchia si incontreranno. Educare all’incontro per vivere insieme la fede”. Può andare?».

Silvia Sandon

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